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Per mia fortuna la settimana passò in fretta senza nessun intralcio. Hitch ogni tanto mi lanciava qualche occhiataccia, mentre Eren continuava ad ignorarmi. Annie e Jean si erano allontanati parecchio da me e se Mikasa ci era rimasta male perché pensava di aver perso un'amica, io c'ero rimasta male anche per mio fratello.
Non era mai stato così freddo con me in tutta la sua vita. Ma purtroppo non potevo farci niente, il tempo continuava a scorrere lasciando inalterate le mie emozioni.
Io e Marco siamo usciti insieme un pomeriggio ed eravamo andati al parco. Quell'uscita era stata un disastro. Marco aveva cercato di baciarmi ed io lo avevo respinto, ciò aveva creato una situazione di imbarazzo talmente grande che neanche due minuti dopo stavo già andando a casa da sola. Non ci eravamo parlati nei giorni successivi e i nostri amici, sapendo ciò che era successo, facevano delle battutine sulle friendzone orribile. Io non potevo farci niente se non sentirmi in colpa per lui. Le battutine finirono quando un giorno Colt e Porko stavano recitando la scenetta e Marco infuriato aveva dato un pugno a Porko, ma per fortuna erano stati femati da Eren al seguito della sua fidanzatina che, come al solito, lo aveva raccontato a tutta la scuola. Adesso tutti conoscevano la friendzonatrice. Mi sentivo più sola che mai a causa di ciò, per non dimenticare l'allontanamento di Mikasa. Ma tutto ciò per fortuna venne risolto presto un sabato pomeriggio: quando io e lei avevamo deciso di andare a casa a piedi. Eravamo quasi arrivate difronte alla porta di casa mia, quanfo mi fermò:
«T/n voglio chiederti scusa.»
«Per cosa?»
«Per come mi sono comportata in questi giorni con te. Sai, credo che sia arrivato il momento di menttere un punto a questa storia. Se Annie si è voluta allontanare peggio per lei.»
«Già, penso che dovresti anche dimenticare mio fratello, è stato uno stronzo e si è anche allontanato da me.» Mikasa rimase stupita da questa mia risposta.
«Sul serio?» mi chiese «Non pensavo che lui... beh
...»
«Ma non importa.» la interruppi e alzai le spalle. In realtà mi importava parecchio, ma non volevo farle pesare la cosa.
«Che ne dici se questa sera ci divertiamo un po' e creiamo del casino?» mi chiese facendo spuntare un sorriso.
«Ho paura di sentire ciò che vuoi dirmi.» risi.
«Questa sera, Cassie farà una festa per il suo compleanno e considerando il fatto che lei è la migliore amica di Hitch...»
«Scordatelo. Già quella pazza mi guarda male e tuo fratello mi implora di chiederle scusa, ci manca solo questa festa.»
«Andiamo T/n! Ci saranno tutti i nostri amici e ci divertiremo tantissimo!»
Ero un po' dubitante. Cosa dovevo fare? Mikasa mise le mani giunte e si inginocchiò facendo lo sguardo supplicante.
«Va bene, ma se succede qualcosa ce ne andiamo subito.»
«Contaci!» rise «Vieni a casa mia così ci prepariamo!» annuii.
Mandai un messaggio a mia madre e per fortuna lei disse di sì. Mikasa mi disse che mi avrebbe prestato qualche suo vestito, quindi non c'era bisogno che ritornassi a casa.

Il pomeriggio trascorse in fretta, troppo in fretta per i miei gusti. Marco e Colt ci avrebbero raggiunte per le 8 e noi sembravamo due pazze. Stavo cercando qualcosa di carino nel suo armadio, ma non c'era niente che mi colpiva o meglio, tutto ciò che mi colpiva mi stava malissimo. Alla fine Mikasa mi porse un vestito color lampone a manica lunga. Era molto semplice e non troppo scollato, ma era stretto, troppo stretto. Mi sentivo terribilmente a disagio.
«Sta meglio a te che a me!» mi disse. Le sorrisi ma dentro di me volevo solo strapparmelo di dosso. Metteva troppo in evidenza le mie curve. Decisi di abbinarci una giacca bianca abbastanza lunga, almeno così mi sentivo un po' più coperta.
Quando salimmo in macchina nella macchina di Marco, Colt e Mikasa erano seduti dietro e davanti, Marco non faceva altro che squadrarmi dalla testa ai piedi. Era troppo imbarazzante.

Quando arrivammo alla festa la musica era così alta che si sentiva già da fuori e c'erano molte più persone di quante me ne aspettassi.
In poche parole, volevo scomparire.

Ero rimasta da sola con Marco, cosa poteva succedere di peggio?
Per poco non inciampai su qualcosa. Mi girai e vidi Hitch ed Eren. Lui era semplicemente bellissimo e bastò solamente un suo sguardo per farmi arrossire.
«Dovresti stare più attenta a dove metti i piedi.» mi disse quell'oca di Hitch.
«E tu dovresti evitare di usare quei trampoli se non sai come camminarci.» mi fulminò con lo sguardo e Eren rise.
«T/n andiamo.» mi disse Marco.
«Già, andate via. L'aria sta già iniziando a puzzare.» rise. Mi girai per risponderle, ma Marco mi tirò per un braccio. La odiavo. Dopo poco ci raggiunse anche Colt che mi presentò due suoi amici.
«Andiamo a mangiare qualcosa?» ci propose
«Io ho bisogno di bere, vi raggiungo tra poco.» gli dissi.
«Sta' attenta a non bere troppo, non voglio ritrovarti su un divanetto a fare chissà cosa con chissà chi!» disse Colt facendomi l'occhiolino.
«Stai tranquillo, torno subito.» Gli sorrisi e andai verso il tavolo con le bibite.
Volevo qualcosa di alcolico ma non troppo pesante. Scelsi una bibita color lampone.
«Che schifo!» rise qualcuno accanto a me. Eren stava mischiando alcune cose.
«Cosa?» gli chiesi. Mi stavo già infuriando.
«Prova questo.» Eren mi porse il suo bicchiere.
«Cosa c'è dentro?»
«Provalo e basta, non voglio mica drogarti!» rise. Lo presi e ne assaggiai un po'.
La mia gola bruciava... cosa diamine aveva mischiato?!
«E' troppo pesante!» Feci per ridarglielo, ma aveva già un altro bucchiere in mano.
«Oh andiamo, non ti farà niente!» mi prese per mano e mi porto fuori, accanto alla piscina.
C'erano ragazzi ubriachi e alcuni stavano fumando cose strane, mentre in piscina c'era una coppia facendo... emh... avete capito.
Ci sedemmo su una panchina un po' in disparte dagli altri. Perchè mi aveva portata qui?
«T/n mi serve il tuo aiuto.» disse con un po' d'imbarazzo grattandosi la testa. Scoppiai a ridere.
«Il mio aiuto!?» risi.
«Smettila, è una cosa seria! Si tratta di tuo fratello!» Quando nominò Jean mi bloccai.
«Deve allontanarsi da Annie. L'ho convinto a lasciarla ma continuano ancora a vedersi. Non mi piacciono le persone che ha iniziato a frequentare... è cambiato. Devi aiutarmi a farlo ritornare come prima.»
Jean ultimamente era cambiato parecchio e a quanto pare non ero stata l'unica a notarlo. Mi faceva male sentire quelle cose, e poi che persone frequentava? Dovevo scoprirlo.
«Cosa possiamo fare?» gli chiesi.
«Stargli accanto e cercare di tenerlo sott'occhio, capire con chi esce e che cosa combina quando lo fa.» lanciò il bicchiere e io sobbalzai. Era infuriato e io avevo paura a chiedergli perchè, ma dovevo farlo.
«Eren, cosa è successo?»
«Cosa è successo!?» urlò e si alzò. Il suo sguardo era furioso «È ubriaco quasi tutte le sere e viene a casa mia a lamentarsi e a piangere! Non per quale motivo lo faccia ma nomina sempre un certo Floch e-»
Non lo ascoltai più. Non poteva essere. Cosa diavolo stava combinando Jean con Floch e i suoi amici?
Ripensai al mio passato e un brivido mi percosse. Improvvisamente avevo di nuovo paura... la paura che non provavo da parecchi mesi. Dovevo trovare Jean e farmi coraggio. A grandi sorsi finii il mio bicchiere e senza dire niente mi alzai per andare alla ricerca di Jean.

«T/n!» mi chiamò, ma io non volevo più ascoltarlo.

Non riuscivo a trovarlo, vedevo solo un mucchio di persone che ridevano e si divertivano. Tra di loro c'erano anche i miei amici, che mi chiamavano, ma io non volevo dargli ascolto. Avevo altri problemi. Presi un altro bicchiere, avevo bisogno di incoraggiamento. Perlustrai la casa parecchie volte, ma non riuscii a trovarlo.

Ero ubriaca da far schifo e mi odiavo ancora di più per esserlo. Scoppiai a piangere.
«Ehy, che succede?» mi chiese Porko ridendo. Era anche lui ubriaco e faceva fatica a reggersi in piedi.
«Sparisci.» lo spinsi.
«Vieni con me e spiegamelo piccola!» mi prese il polso e mi portò su. Nel frattempo avevo preso un altro bicchiere e da quel in poi non ricordai più niente.

[1376 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞]

𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora