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Il miglior risveglio di quel periodo lo avevo avuto proprio quel giorno. Risvegliarmi tra le sue braccia e vederlo dormire era la cosa più bella del mondo. Quella notte non era successo nulla tra di noi, ma nel mio cuore erano successe tante cose. Iniziavo a credere che per lui contassi qualcosa.
«Buongiorno.» disse dandomi un bacio in fronte. Aveva la voce un po' roca e richiuse di nuovo gli occhi. Mi poggiai al suo petto e mi addormentai dinuovo.
La mattina era inziata benissimo e quando tornai a casa migliorò a dismisura quando i miei genitori mi dissero che il pianoforte sarebbe arrivato martedì. Ero troppo felice! Il mio buon umore fu notato da Jean.
«Suppongo che sia andato tutto bene da "Mikasa".» mise il suo nome tra le virgolette.
«Diciamo che forse si sta arrivando ad una conclusione.» dissi un po' insicura.
«Posso parlargli vero?» mi chiese.
«Fa finta che io non ti abbia detto niente.» puntualizzai. Lui annuì ed iniziai a raccontargli tutto.

Durante pomeriggio decidemmo di andare alla pista di skate dove Jean e gli altri facevano avanti e indietro sui loro skate mentre io, Sasha e Petra li guardavamo da lontano. Tra di loro c'era anche Eren.

Tra di noi sembrava essere tornato tutto come prima, ma mi tranquillizzai credendo che infondo era solo una mia impressione.

«Ma vi rendete conto che dicembre è alle porte?» chiese Petra.
«Odio il Natale, non perché non mi piace ma troppo stress con i regali e gli auguri.» rispose Sasha.
«A me piace e poi è solo una volta l'anno.» amavo le luci, la neve e passare le serate tutti insieme.
«Ammettilo, ti piace solo per il cibo.» rise Petra. «Vogliamo parlare dei vari dolciumi?» ribattei anche io ridendo.
«Ehy!» disse sasha infastidita, ma subito dopo si mise a ridere anche lei.
Vidi Porko venire verso di noi con lo skate in mano.
«Sorella di Jean.» mi abbracciò «Ti ho scelto come volontaria per accompagnarmi.» disse prendendomi sotto braccio e continuando a camminare
«Per andare dove?» risi io.
«A mangiare qualcosa.» disse come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Entrammo in un bar e mi sedetti con Porko in un tavolino dopo aver ordinato.

«È cotto di te.» ammise.
«Chi?» feci finta di non capire.
«Chi? Eren!» alzò gli occhi al cielo.
«Cazzata dell'anno.» dissi io. Magari fosse stato così. Non mi aveva considerato per tutto il giorno.
«Mi ha detto quello che è successo e mi sono stupito dal fatto che abbia solo dormito con te, non è da lui, voglio dire...»
«Si si ho capito.» tagliai corto per non dover sentire i vari particolari della vita sessuale di Eren.
«Non capisco perché continui a tenersi Mina dietro.» fece spallucce. Neanche io lo sapevo e continuavo a chiedermelo, non aveva senso ciò che stava facendo.
«Spero che faccia la scelta giusta.» mi fece l'occhiolino.
«Beh, oggi mi ha ignorata completamente, cosa dovrei pensare? Che mi ama incondizionatamente? Secondo me non gli importa.» dissi affranta. Arrivò la cameriera con l'ordine e Porko mi rispose dopo aver preso un boccone.
«Timidezza? Paura?» mi chiese. Non lo sapeva neanche lui.
«Oppure rimorso e pentimento?» lui scosse la testa. «Non è il tipo.»
«E allora che tipo è? Io non riesco a capirlo, ai miei occhi è così enigmatico.» dissi.
«Beh per me è un libro aperto» sorrise. In realtà non lo sapeva neanche lui.

Dicembre arrivò e un'altra ventata di gelo si abbattè non solo sulla città ma anche su di me. Eren continuava ad evitarmi e se ne stava sempre con Mina ed il suo gruppo. Ormai io e gli altri non contavamo più niente per lui, solo mio fratello e qualche altro continuavano ad avere lo stesso rapporto di prima. lo fingevo di non starci male, non dovevo starci male.

Marco ed io continuavamo ad allenarci e forse se tutto fosse andato bene, a gennaio avrei fatto il provino per entrare. Come altra alternativa avevo il corso di letteratura.

La seconda partita per la nostra squadrà andò malissimo, perdemmo con un punteggio davvero basso, la squadra non sembrava più la stessa.

Quel pomeriggio io e Porko decidemmo di fare una passeggiata al parco, ultimamente passavamo molto tempo insieme ed al contrario di ciò che pensavano gli altri eravamo dei buoni amici.
«Vuoi una cioccolata calda come conforto?» gli dissi ridendo indicando una bancarella che vendava cioccolata calda a qualche passo da noi.
«Si grazie, ne ho bisogno.» detto ciò si alzò «Andiamo!» mi prese il polso ed incominciò a correre facendomi alzare portandomi con se verso il carrellino.

«Allora ti senti meglio Pokko?» chiesi.
«Si, e non chiamarmi così!» disse finendo l'ultimo goccio di cioccolato.
«Certo che c'è proprio freddo, eh?» dissi avvolgendomi meglio la sciarpa.
«Mh.» Porko si stava girando il bicchiere tra i palmi delle mani.
«Cosa c'è? Sei pensieroso adesso.» lo guardai.
«Nah, non è niente.» alzai un sopracciglio «Cosa?» chiese.
«Pieck?» chiesi sorridendo maliziosamente.
«Che!? N-no!» spostò lo sguardo verso la fontana del parco e arrosì.
«Ah! Sei arrossito!» mi colpì la spalla.
«Ugh, hai vinto.»
«Racconta.» mi sistemai come una bamina pronta ad ascoltare una storia.
«Mi piace. Come te lo devo dire?»
«Oh, tranquillo, c'è di più, solo che devi ancora tirare fuori. C'è qualcosa che ti piace di lei? La frequenti?» dovevo sapere cosa teneva nascosto.
«Beh, è bella, intelligente e... non lo so. Comunque ogni tanto usciamo solo per mangiare e scambiare qualche parola, tutto qui!» disse.
«Mhh. E cosa ne pensi del fatto che faccia la cheerleader, che sia il capo?»
«Ehh... è attraente il modo in cui sa gestire le cose e la sua indipendenza...» disse arrossendo ancora di più.
«Ok... Hai passato il test.» gli porsi la mano.
«Ma che?» rise e mi strinse la mano «Non voglio che tu mi faccia da psicologo d'amore.» risi.
«Dai non sono così male!»
«Sta di fatto che non te lo farò più fare, non ti dirò più i miei problemi amorosi.» sorrise. A quella frase feci finta di piangere. «Sei cattivo.»
«Si si, certo. Andiamo che ti porto a casa.»
«Uffa.» mi alzai e buttai il bicchiere nel cestino facendo canestro e Porko mi imitò.
«Brava, adesso andiamo.» disse accarezzandomi la testa e andandosene. Io lo seguii con un finto broncio fino alla macchina.

[1048 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞]

𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora