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«Ma certo che sono solo amici.» disse Mikasa ironica guardando suo fratello.
Noi non sapevamo cosa dire e in effetti cosa potevamo dire? La porta si aprì di nuovo ed entrarono i miei genitori con in mano le buste della spesa, chi altro doveva entrare da quella porta?
«Che bella sorpresa!» disse mia madre sorridendo. Falco corse tra le braccia di Eren, cosa ci trovava in quel ragazzo? Mio padre si limitò a guardare Eren.
«Restate per cena vero?» chiese mia madre.
«No!» sembravo una pazza isterica, ma non ero pronta per una cena con Jean e Eren presenti, naturalmente sotto lo sguardo di mio padre
«Certo.» sorrise Eren ed io gli diedi uno schiaffo in testa.

Una parola per descrivere la mia cena? Silenzio, imbarazzo, tanto imbarazzo. Mikasa continuava a lanciarmi occhiate dall'altro lato del tavolo mentre Eren e mio padre non facevano altro che parlare amorevolmente. Solo io non riuscivo ad avere una conversazione seria con lui? Probabilmente si. Per fortuna se ne andarono subito ed io mi finsi troppo stanca per stare in piedi e corsi in camera prima che Jean mi facesse delle domande alle quali non sapevo rispondere.

«T/n sono troppo felice.» mi disse Mikasa guardando fuori dal finestrino. Suo padre ci stava portando a casa sua, oggi si faceva il famoso barbecue e con mia grande gioia avevo scoperto che "Mina sono tutta figa io", sarebbe stata presente anche durante la notte. Avrebbe sicuramente dormito con Eren e si, dovevo ammetterlo, mi dava parecchio fastidio. Era come se una cosa andasse bene e dieci no. Aaron appena mi vide non mi salutò, io non stavo simpatica al ragazzino e lui non stava simpatico a me, semplice.
Mentre Carla aiutava suo marito, io e gli altri eravamo seduti attorno al tavolo e Mina faceva finta di sentire freddo solo per star appiccicata a Eren.
«Devi per forza dormire da noi?» mi chiese Aaron disgustato dalla mia presenza.
«Mi spieghi perchè ti sto antipatica?» gli chiesi.
«Perchè sei stupida.»
«Aaron smettila.» gli disse Zeke.
«Ragazzino tu hai qualche problema.» gli dissi.
«Mina secondo te sono insopportabile?» chiese e la "bambolina di porcellana" gli sorrise.
«No, perchè me lo chiedi?»
Aaron mi indicò ed io ruotai gli occhi al cielo, le cose non stavano andando come le avevo programmate. Beh, ma io cosa avevo programmato? Una luna di miele?
«Spero vi piacciano.» disse Grisha mettendo le cose sul tavolo e poi lanciando un'occhiata a Eren che aveva Mina in braccio se la scrollò di dosso. Quanto amavo quell'uomo in quel momento? Gli hamburger e gli hot dog erano davvero ottimi e come al solito io e Mikasa avevamo mangiato metà delle cose che avevano preparato.

La tensione che si era inizialmente creata fu sciolta da Carla che introdusse vari argomenti, dopo un pò mi sentivo a casa e avevo dimenticato l'esistenza di Mina.

Dopo cena io Mikasa andammo in camera di Zeke per stare un pò insieme.
«T/n dovresti venire più spesso, oggi ho mangiato tantissimo.» mi disse Zeke sdraiato a pancia in giù sul letto.
«Per me puoi trasferirti qui senza problemi.» mi disse Mikasa buttandosi su suo fratello. Io mi sedetti su una sedia ed iniziai a ruotare per tutta la stanza. Amavo quelle sedie e avevo sempre desiderato averne una.
«Amo queste sedie, potrei passare tutta la mia vita qui sopra.» dissi.
«Cerca di non romperla.» rise Zeke.

Passammo tutta la serata così, a parlare di un pò di cose. Era bella la compagnia di Zeke, anche se lo conoscevo da poco la sua compagnia mi faceva star bene e senza neanche accorgermene erano già le due. Fuori era scoppiato un temporale, il ticchettio della pioggia sui vetri era una dolce ninna nanna ed i miei occhi si chiudevano da soli.

Mikasa ed io stavamo andando in camera ma poi ricordai di aver lasciato la felpa in giardino. Di sicuro era già zuppa d'acqua, ma non potevo di certo lasciarla fuori. Lei andò in camera mentre io scesi le scale ed uscì in giardino. Facendomi luce con il cellulare la cercai. Era accanto al tavolo e alle sedie. La trovai e corsi a prenderla, la pioggia era così forte che mi bagnai quasi subito.
«T/n cosa diamine stai facendo?» cosa ci faceva Eren alle due di notte fuori in giardino? Forse la mia teoria era corretta.
«Mi spii?» gli chiesi sempre a bassa voce.
«Ma cosa stai dicendo? Ti ho vista dalla finestra e pensavo fossi un ladro.» disse, con la pioggia i suoi vestiti bagnati aderivano al suo corpo e mi obbligai a distogliere lo sguardo.
«Andiamo.» gli dissi camminando verso di lui a passo svelto.
«Attenta all'erba bagnata o-» caddi a terra come un salame e mi feci malissimo. Provai ad alzarmi ma quasi urlai dal dolore, mi ero slogata la caviglia per così poco? Eren venne verso di me e mi sollevò da terra, quando rientrammo cercò di posarmi per terra ma non riuscivo a camminare.
«Dovresti cambiarti.» mi disse.
«Ma dai.» alzai gli occhi al cielo. Fortunatamente il camino era accesso e a poco a poco mi stavo asciugando.

A poco a poco salimmo al piano di sopra e Mikasa stava già dormendo. Se avessi acceso la luce si sarebbe svegliata. Eren chiuse la porta e mi prese in braccio
«Ma che fai?!» gli chiesi.
«Ti porto in camera mia, non vorrai mica svegliare mia sorella?»
«C'è Mina nella tua.» gli dissi.
«Lei dorme nella camera degli ospiti.» mi disse chiudendo la porta. Perché una strana sensazione di trionfo era comparsa dentro di me al suono i quelle parole?
Io e Eren da soli in camera sua, se fosse entrata Mina ci sarebbe stato da ridere.
«Ma i miei vestiti sono nell'altra stanza.» dissi sedendomi sul letto.
Lo vidi aprire un cassetto e lanciarmi una sua maglietta. «Vuoi dell'altro?» mi chiese spogliandosi.
«Mi vado a cambiare.» dissi sbuffando, alzandomi e zoppicando.

Entrai nel bagno e mi guardai allo specchio. I capelli erano quasi asciutti e sembravo Medusa. Mi cambiai e velocemente e legai i capelli, mi diedi un'ultima occhiata e feci un respiro profondo. Avrei dormito con lui, solo questo, era come dormire con Mikasa.

Lo vidi sotto il piumone, era a petto nudo e stava facendo zapping, l'altra mano era sotto la testa e appena mi vide mi fissò e si morse un labbro. Mi fiondai subito sotto le coperte per non farmi vedere e mi girai dall'altro lato.
Quando spense la tv cercai di dormire ma era impossibile per me. Sentivo il suo respiro, la sua presenza nel letto e la mia schiena che sfiorava il suo braccio, il mio stomaco ballava la samba. Lo sentii alzarsi dal letto ed entrare nel bagno. Ne approfittai e mi voltai a guardare il soffitto. Mi presi la testa tra le mani, dovevo smetterla di pensare, dovevo dormire e basta. Guardai l'orologio. Erano le tre e mezzo del mattino! Eren uscì dal bagno e prima che spegnesse la luce gli diedi un'ultima occhiata. Si infilò nel letto ed il mio braccio finì sotto la sua schiena. Mi girai di scatto e lui sollevò la schiena per liberarmi e poi mi tirò a se. Era come se fossimo tornato nel salotto di casa mia.
«Che stai facendo? Vorrei dormire.» gli dissi spostandomi. Si voltò verso di me.
«Non riesco a dormire con te nel mio letto.» mi disse.
«Sei tu che mi hai proposto di dormire insieme.» gli dissi «Ma non così lontani.» lo aveva detto veramente? «Cosa!?» se non fossi stata al buio probabilmente mi avrebbe vista rossa come un peperone.
«Mi confondi T/n, un attimo prima sei dolce ed un secondo dopo mi mandi a quel paese.» mi disse. Il battito del mio cuore era così alto che a breve sarebbe scappato dal mio corpo. «Non hai niente da dire?» lo sentii più vicino, il suo fiato sfiorava la mia pelle
«È solo che non me l'aspettavo.» dissi deglutendo.
«Io non voglio farti soffrire.» mi disse accarezzandomi il viso «Io non ti merito
«Ti sbagli, io ho bisogno di te

Le sue labbra furono sulle mie.

In quel momento non mi importava cosa eravamo, se eravamo qualcosa o lo saremmo stati. Avevo capito che l'importante era godersi quel momento insieme perché non ce ne sarebbero stati altri uguali.

[1381 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞]

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Vi prego mi sto sciogliendo, mi viene il diabete a scrivere questi capitoli!!😭😩

𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora