Io e Jean non volevamo andare a casa di Marco, lui per Mikasa, io per tutto il resto.
La situazione era un po' strana, neanche Colt voleva andarci, così ci facemmo coraggio ed andammo, era comunque un modo per ingannare il tempo. Quando arrivammo Pieck ci disse che le tre perfettine non sarebbero venute e neanche le altre, mentre i ragazzi erano ancora indecisi se venire o meno.Era sicuramente successo qualcosa.
«Cosa sono queste facce?» chiesi a Marco, Pieck, Porko, Reiner e Levi.
«Le vostre amiche hanno deciso di rompere il gruppo.» disse Porko che stava seduto sul pavimento.
«Hitch mi aveva visto con uno conosciuto in discoteca e avrà pensato chissà cosa, ma gli stavo consigliando quali drink bere, così appunto Hitch lo ha detto a tutti e io per vendicarmi ho raccontato un paio di cose che aveva fatto.» disse Pieck cercando di riassumere «Fatto sta che Mina l'ha voluta difendere e ha mandato delle foto di Pieck a qualcuno dei ragazzi, inoltrando anche quelle di altre cheerleader che le stanno antipatiche.» disse Marco mostrandomi il cellulare.
«Quindi ora tutte si reputano le sante in mezzo ai leoni.» dissi io e lei annuì.
«Ora i ragazzi sono divisi in due, quelli dalla parte di Mina e company e quelli dalla parte di Pieck.» continuò Levi.
«Ma che palle.» Jean diede un calcio al divano
«Adesso stanno venendo fuori un paio di storie.» disse Colt proprio mentre suonò il campanello.
«Avete saputo?» chiese Annie appena entrò.
«Ne stavamo parlando.» le disse Jean
«Quali storie stanno venendo fuori?» chiesi e Reiner guardò Jean.
A quanto pare tutti sapevano cosa era successo e la cosa lo fece infuriare parecchio.
«Io vado a fare un giro.» disse infuriato. Stavo per parlare quando Annie disse «Vado con lui.» e lo seguì fuori.
«Mina ha anche detto che io e tu siamo andati a letto insieme.» mi disse Marco balbettando.
«Che stronza.» disse Pieck.
«Quindi è per questo che gli altri non sono venuti?» chiese Colt.
«Eren è andato a casa di Mina per cercare di farla stare zitta dato che stava inventando cose su di loro.» si intromise Porko. Venire a conoscenza di quel fatto mi fece salire i nervi, così mi sedetti e mi rilassai, stavano solo parlando, niente di più.
«Petra mi ha detto che preferiva starsene da sola e Mikasa è da Hitch, ormai sono legatissime.» continuó Pieck.
«Prendiamo una pizza e ci distraiamo?» propose Colt e tutti fummo d'accordo.La serata la passammo in modo normale, forse troppo tranquillo. Ognuno di noi aveva dei pensieri in testa e tante domande a cui non c'era una risposta.
Il rapporto con gli altri stava andando a quel paese e tutto per colpa di Mina che non sapeva stare zitta.
Provai a mandare qualche messaggio a Eren, ma non mi rispose, ciò non fece altro che alimentare la mia preoccupazione.Porko ed io ci incamminammo verso casa in silenzio, troppo turbati dalla situazione. Non sapevo cosa gli era preso ma ultimamente era pensieroso, forse troppo.
«Cos'hai?» gli chiesi calciando un sassolino.
«Ti capita mai di aver fatto una cosa e poi pentirtene?» mi guardò.
«Spesso, ma se l'ho fatta significa che la ritenevo giusta.» gli risposi
«Ho baciato Pieck quando eravamo ubriachi.» disse ad un tratto «Da quel momento non ci siamo più parlati e non riesco neanche a guardarla in faccia.»
«Ma-»
«Non lo so T/n, forse era troppo ubriaca per rendersene conto.»
Non sapevo se essere felice per lui.
«Allora forse lo ha dimenticato.» ipotizzai.
«Non faccio altro che pensarci, questa cosa mi sta divorando e considerando tutto quello che sta succedendo sento che sto per impazzire. Ho paura di ritornare a scuola.»
«Anch'io.»Il silenzio ritornò tra di noi.
Una figura in lontananza correva verso di noi. Era Eren, in tuta che correva. Aveva i capelli spettinati, forse per aver corso tanto e appena vide le nostre facce si fermò.
«Avete delle facce orribili.» sorrise mettendoci le mani sulle spalle.
«Neanche la tua sta messa meglio.» risi ed incrociai i suoi occhi.
«State tornando a casa?» chiese ed io annuí.
«Eren sei sporco di rossetto.» disse Porko freddo toccandogli il collo.
La sua faccia sbianco e si toccó per pulirsi. Lo sapevo, ne ero certa. Il mio cuore andò in frantumi. Era stato troppo bello per essere vero, come avevo fatto a farmi ingannare dinuovo?
«Adesso sei pulito.» rise Porko disgustato «Andiamo.» mi prese per mano, ma io ero impietrita. Non riuscivo a muovermi, era troppo per me.
«T/n...» mi chiamò Porko.
«Non hai niente da dire?» chiesi a Eren cercando di mantenere la calma e il cuore a posto.
«Posso spiegarti.» disse dopo un po'.
Scossi la testa cercando di ricacciare le lacrime indietro e seguii Porko.Lui rimase lì, fermo e senza dire niente. Mi bastava quello per capire tutto. Avevano solo parlato, solo quello, come l'ultima volta quando lei era scesa dalla sua auto.
Piansi silenziosamente con Porko a fianco che cercava di consolarmi. Per quel giorno avevo ricevuto troppe brutte notizie, volevo solo tornare a casa e restare da sola.
Salutai Porko ed entrai.
Il telefono suonò tantissime volte ed era sempre lui. Per due ore consecutive non fece altro che mandare messaggi e chiamarmi senza ricevere nessuna risposta.
Non avevo più niente da dirgli. Ero stanca di fidarmi inutilmente.
Dovevo solamente dimenticarlo, era la cosa migliore da fare e da quel giorno mi sarei impegnata a farlo.«Dormi qui?» mi chiese Jean quando entrò in camera sua vedendomi sul suo letto. Spense la tv e mi abbracciò.
«Se non ti do fastidio.» sorrisi.
«Probabilmente sarà successo qualcosa e non me ne vuoi parlare, ma ti voglio bene lo stesso.» mi diede un bacio in fronte.
«Oggi non è il giorno adatto, anche se penso che lo verrai a sapere prima da qualcun'altro.»
«Io lo picchio.» disse.
«Non abbassarti a certi livelli, adesso dormi fratellone.» gli misi una mano sul collo.[979 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞]
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Pensavate che tutto sarebbe andato bene? Eh no e Eren è il solito rincoglionito yeeee-
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𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋
FanfictionNella nuova scuola, T/n Kirtschtein, una ragazza di 17 anni in cerca della sua vera felicità, conoscerà Eren Jaeger, un ragazzo molto particolare... Ci saranno disguidi, litigate ed incomprensioni ma sarà il cuore a comandare i nostri due protagonis...