Novembre era arrivato insieme all'aria gelida e al freddo, ma fortunatamente io ero tra le coperte al calduccio.
Ieri sera Eren mi aveva accompagnata a casa e si era assicurato che andassi dritta nel mio letto senza svegliare nessuno. Ricordo anche che prima di fare tutto ciò mi aveva fatto vomitare, odiavo il vomito e mi sentii veramente in imbarazzo nel averlo fatto davanti a lui. Ripensando a quello che avevo combinato la sera prima mi vergognavo solo a pensarci e dentro di me ringraziavo Eren per essersi fermato. Perché lo aveva fatto? Perché aveva lasciato Mina che era nella mia stessa situazione da sola alla festa? Non sapevo rispondere a niente di tutto ciò, ma ero contenta che avesse scelto me nonostante tutto.
«Vedo che sei già sveglia.» mi disse girandosi nel letto. Lui, in boxer, nello stesso letto con me, arrossii automaticamente.
«Già e stranamente non ho mal di testa.»
«Ti ho dato anche delle medicine, a scopo informativo.» chiuse gli occhi. Non lo avrei mai ringraziato abbastanza per ciò che aveva fatto, in fondo non era poi così stupido.
«Grazie per ieri sera.» gli dissi.
«Non c'è di che.»
Rimasi in silenzio ad osservarlo mentre cercava di riaddomentarsi, quando il mio telefono squillò. Lo presi al volo. Era una videochiamata di Historia assieme alle altre. Che dovevo fare? Rispondere? Mi alzai dal letto e mi avvicinai alla scrivania. Indossavo una maglietta larga che mi arrivava neanche a metà coscia, ma poco mi importava, non c'era tempo per l'imbarazzo.
Risposi e altre quattro finestre si aprirono insieme a quella di Historia. C'erano lei, Pieck, Mikasa, Mina e Annie.
«Ti sei appena svegliata?» mi chiese Mikasa vedendo la mia faccia.
Corsi subito a chiudere la porta. Se mia madre fosse entrata mi avrebbe ucciso.
«Sì, perché?» le chiesi sistemandomi un po' i capelli.
«Sono le 12 dormigliona!» mi disse Pieck.
«Sei con mio fratello?» chiesi a Mikasa vedendolo passare dietro di lei.
«Direi.» disse inquadrandolo. Era buttato sul suo letto e guardava il cellulare.
«Tornando a noi, dicevi Mina?» chiese Annie.
Mina ci raccontò di ieri sera e di come era stato idiota Eren a lasciarla lì da sola. Ci raccontò anche che l'altro giorno era andato lui da lei e avevano deciso di frequentarsi anche se secondo lei erano quasi fidanzati.
Io le avrei voluto ridere in faccia.
"Povera illusa" pensai.
Rimasi ferita però quando ci disse cosa aveva fatto con Eren a casa sua.
Andai in bagno e mi pettinai mentre Mina continuava a parlare. Lasciai il telefono sul bancone accanto al lavandino per andare a prendere un elastico e, quando aprii la porta, sbattei contro Eren mezzo nudo, ancora un po' addormentato.
«Fammi passare!» risi vendendolo spostarsi ad ogni mio passo.
«Tieni.» mi porse l'elastico e mi legai i capelli.
Tornai a prendere il telefono seguita da Eren. Non doveva farsi vedere o erano guai.
«Con chi stai parlando?» mi chiese Historia.
«Eh? Con nessuno.» guadai Eren malissimo e lui rise.
«T/n, ti ricordi quando mi hai detto di avere una tartaruga di nome Eren? Se lo sapesse mio fratello ti ucciderebbe.» capii dal tono di voce di Mikasa che voleva sapere se ero con lui.
«Hai ragione, ho anche un peluche, credo di averlo in camera.» lei ed Eren risero.
Andai verso il letto e Eren mi fece lo sgambetto. Il telefono cadde sul materasso ed io caddi su di lui. Quanto avrei voluto baciarlo in quel momento, ma non potevo farlo. Lui mi spinse e si mise sopra di me, io presi il telefono.
«T/n sei con qualcuno!» esclamò Historia
«Ma che stai dicendo?» le chiesi ridendo. Eren mi imitava ed era difficile non ridere.
«A meno che tu non abbia delle mani ai lati della testa.» disse Annie.
Fulminai Eren con lo sguardo e provai a spingerlo ma scoppiò a ridere. Gli misi una mano sulla bocca e gli dissi di fare silenzio pensando ai miei genitori.
«T/n,» sbucò Jean «so con chi sei e cortesemente digli che me la paga in gelati.» abbracciò Mikasa da dietro.
Eren mi rubò il telefono dalle mani.
«Quando vuoi amico.»
Risero, mentre io guardai la finestrella che mostrava Mina. Era decisamente rimasta di sasso e stupita come le altre.
«Ci vediamo, addio.» disse Eren e chiuse la chiamata.
Ripresi il telefono e pensai a come avrebbe reagito Mina con me. Mi avrebbe detto qualcosa?
Eren si accorse dalla mia espressione a cosa stavo pensando e mi posò una mano sulla guancia.
«Le parlerò.» disse mentre dentro di me si accese una piccola speranza.
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𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋
FanfictionNella nuova scuola, T/n Kirtschtein, una ragazza di 17 anni in cerca della sua vera felicità, conoscerà Eren Jaeger, un ragazzo molto particolare... Ci saranno disguidi, litigate ed incomprensioni ma sarà il cuore a comandare i nostri due protagonis...