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𝗲𝗿𝗲𝗻'𝘀 𝗽𝗼𝘃
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(𝐜𝐨𝐧 𝐬𝐨𝐫𝐩𝐫𝐞𝐬𝐚🤪)

Nonostante gli svariati tentativi di farsi accompagnare da me, la nonna di Jean cedette al suo "dolce e caro nipotino". Quella donna era davvero simpatica e quando lasciavo T/n a casa la trovavo sempre seduta sulla panchina a leggere un libro.

A proposito di T/n...
Non ero confuso, peggio. Mina continuava a stressarmi e a confondermi, dicendomi che non ero il ragazzo adatto a T/n.

Forse aveva ragione, ma non potevo farci niente, ogni cosa mi riportava da lei. Anche suo padre che ci interrompeva sempre.

Mi mancava tenerla stretta a me e baciarla. Da quando erano arrivate sua zia e sua nonna c'era sempre qualcuno ad interromperci, a scuola anche e a casa mia non se ne parlava. Mikasa aveva rotto il rapporto che avevano e anche se mi dispiaceva parecchio non volevo intromettermi troppo.

«Eren muoviti.» mi disse Colt aspettando la palla.

Ci stavamo allenando e quel giorno ero davvero svogliato, forse perché il coach aveva fatto dei turni per allenarci meglio e T/n non era con me. Era con quello stupido Marco e adesso anche con Porko. Non capivo perché continuava a starci e perché loro tentassero di stare con lei. Non li avrebbe mai voluti, forse.

«Per oggi può bastare.» disse il coach e gli rilanciai la palla «Ci vediamo lunedì.» disse Jean fiondandosi negli spogliatoi.
«Che ne dite di venire a casa mia questa sera? Finalmente hanno montato il tavolo da biliardo.» disse Colt spogliandosi.
«Per me va bene, ma niente donne.» rise Connie.
«Sono d'accordo.» Reiner entrò in doccia.
«Tu vieni?» mi chiese Jean
«Certo, passo a prenderti.» gli dissi.

La sua macchina era dal meccanico e per una settimana era a piedi.

«Inizia a preoccuparti è una scusa per vedere tua sorella.» rise Colt e gli tirai lo shampoo.
«Tanto la vede lo stesso a scuola.» Reiner mi lanciò una spugna.
«Posso vederla quando voglio idioti.» risposi.
«Però se volete sapere la mia,» disse Connie con quel tono di voce che utilizzava per sparare cazzate «me la farei volentieri.» feci finta di non averlo sentito o lo avrei ucciso.
«Beh io tua sorella non me la farei neanche morto.» gli rispose Jean facendoci ridere tutti.
«Io mi farei Annie.» lo provocò lui
«Non è facile come Hitch.» rispose Reiner, un suo ex storico.
Bertholdt era l'unico che era rimasto fuori dal discorso e se ne uscì con «Dovremmo organizzare un'altra scampagnata, l'ultima è finita bene.»
Già, l'ultima volta era finita come un grosso bordello, ma questa volta io non avrei partecipato. Avrei preferito passare la giornata con il padre di Jean piuttosto che andarci.

Appena uscii da scuola riaccompagnai Jean a casa. Falco stava dormendo sul divano e di fronte a lei nella poltrona T/n dormiva con il libro di biologia in mano. Glielo tolsi delicatamente e lo posai.
«Vuoi un panino?» mi chiese Jean sottovoce.
«Me lo stai chiedendo?» alzai un sopracciglio. Dopo aver mangiato salimmo in camera sua.

Come facesse quel ragazzo ad essere ordinato era un mistero.

«Esco con Annie.» disse ad un tratto.
«E?» lo guardai buttandomi sul letto e togliendomi la felpa
«Lei è convinta che io sia innamorato di lei, ma voglio solamente dirle che era una semplice cotta e che è meglio non andare oltre. Cioè, intendo rimanere amici.» fece un giro sulla sedia.
«Poi te la baci, la porti a casa e magari concludi.» risi.
«No.» disse tranquillamente.
«Per te è tutto così facile.»
«Anche per te lo era e poi signore e signori arriva mia sorella.» rise e mi diede un colpo sulla schiena «Quando dici tu diventiamo parenti.»
«Non dipende da me e poi sono due settimane che le persone rompono le palle, la privacy è una cosa sconosciuta.»
«Parla il ragazzo che entra dalla finestra.»
«Mi piacciono le finestre, non lo sapevi?»
«Jean dov'è la nonna?» chiese T/n poggiandosi alla porta.

Aveva una specie di coda e stava mangiando delle patatine.

Appena mi vide si ricompose e arrossì, era bellissima quando si imbarazzava.

«Fuori con mamma.» le rispose lui.
«Ti sei svegliata finalmente.» le dissi e come al solito sorrisi come un bambino di due anni. Dovevo smetterla.
«Qualche problema?» chiese con aria di sfida. «Smettetela di flirtare.» disse Jean «Mi sento in imbarazzo.»
«Che sei simpatico.» disse lei prendendolo in giro.

Ecco, in quei momenti volevo farla stare zitta a suon di baci.

Guardai il suo collo, il mio succhiotto era quasi scomparso.

«Mi preparo per dopo, scusate.» disse Jean alzandosi ed entrando in bagno.
Finalmente eravamo soli.
«Non mi hai salutato maleducata.» le dissi facendo l'offeso.
«Ma tu stai sempre a lamentarti?» rise e venne da me «Neanche tu l'hai fatto.» si sedette sul letto.
«Avresti dovuto accogliermi.» mi avvicinai e le afferrai il mento con due dita.
«T/n non dovevi aiutarmi con il computer?»

Giuro che avrei voluto picchiare suo padre.

C'era una volta, una schifosa volta in cui quell'uomo si faceva i fatti suoi?

«Si, giusto.» si alzò e si leccò le dita posando le patatine sulla scrivania.

Distolsi lo sguardo prima di saltarle addosso.

«Salve.» dissi salutando suo padre.
«Oh ciao Eren, non ti avevo visto.» disse con un sorriso falso, quell'uomo mi odiava.
«Andiamo papà.» lo afferrò lei prima che dicesse qualcos'altro.

E anche questa volta me l'avevano portata via. Stava diventando una sofferenza. Più l'avevo vicina più mi sfuggiva, questa situazione mi faceva impazzire. Dovevo decidermi e in fretta, o avrei rischiato di restare a bocca asciutta e con un vuoto dentro.

«Sei sfigato.» rise Jean uscendo dal bagno bagnato come un pesce «Siamo protettivi con la piccolina di casa.»
«Sta zitto.» sbuffai «Con me è in buone mani.» risi.
«Forse, quando avevi dodici anni.» ironizzó «Tra poco ce ne andiamo.» mi disse.
«Ti sto aspettando principessina.» lo presi in giro.

Decisi di aspettare Jean giù, magari c'era T/n.

«Ciao Eren.» mi disse sua madre che era appena arrivata con la nonna.
«Salve.» le salutai.
«Tu mi devi un passaggio».» scherzó sua nonna.
«Sono sempre disponibile.» le sorrisi cercando di essere gentile
«Dove andate di bello tu e Jean?» mi chiese sua madre.
«Da Colt, ha un nuovo tavolo da biliardo e vuole festeggiare.»
«Per favore non riaccompagnarlo tardi.»
«Ma lasciali divertire.» disse la nonna cercando il suo libro.
«Divertirsi entro certi limiti.»
Eccolo che arrivava "mister simpatia" con le sue occhiatacce. Non capivo perché se l'era presa tanto, stavo solamente aspettando Jean.
«Papà dovevi spegnere il computer.» disse T/n guardandolo male.
«Ve lo prendo un secondo.» disse la nonna con troppa sicurezza, probabilmente voleva dirgli qualcosa su di me, qualcosa di buono sperai.
«Dite a Jean che lo aspetto in macchina?» chiesi cercando di togliermi dai piedi.
«Certo.» mi sorrise sua madre.

Stava diventando tutto molto difficile.

[1127 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞]

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Pensavate voi che ci fosse una sorpresa eh? E invece no muahahahahah 😈!!
Forse... FORSE mi farò perdonare nel prossimo capitolo... Non uccidetemi 🤠

𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora