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Se il buon giorno si vede dal mattino, quella giornata era iniziata da schifo. Mi ero svegliata presto, forse troppo presto in preda all'ansia. Ansia che non era dovuta alla partita, ma alla presenza Eren. Lui mi avrebbe vista insieme a centinaia di persone, ma sapere che il suo sguardo si posava anche per un secondo su di me mi metteva su di giri. Quando entrai in cucina notai che Jean non aveva toccato cibo, percepivo la sua ansia ma non gli dissi niente. Sapevo che ci stava male per Mikasa. Si erano presi un pausa per colpa di mio fratello, che da ubriaco era andato con un'altra ragazza. Sapevo che adesso aveva i sensi di colpa a mille, ma aveva sbagliato e non stava a me decidere se Mikasa doveva perdonarlo o meno. Se fosse successo a me, non glielo avrei mai perdonato.

«Sei pronta?» mi chiese Petra applicando l'ultimo strato di gloss sulle labbra. Già negli spogliatoi sentivo le urla dei ragazzi che aspettavano l'inizio della partita.
«No.» le dissi guardandomi intorno. Tutte stavano facendo qualcosa, chi si truccava, chi si sistemava l'uniforme. Io non avevo niente da fare se non guardarle.
«Andrà tutto bene tranquilla.» disse Mikasa abbracciandomi.
«Andiamo ragazze.» ci chiamò Pieck sulla soglia della porta.
Quando entrammo in campo ci mettemmo in posizione ed iniziammo la nostra esibizione, per fortuna era andato tutto bene e non avevo fatto nessuna figuraccia.
La partita iniziò poco dopo ed i miei occhi si puntarono automaticamente su una persona. Jean segnò il primo canestro, ma la squadra avversaria pareggiò subito. Colt era caduto e si era fatto male, perciò era stato sostituito con Connie che, a causa della non completa guarigione al braccio, a quanto pare giocava male e mise nel panico tutta la squadra. La partita stava andando decisamente male. Eren e Jean erano distratti e con la loro disattenzione la squadra era persa.
Il coach non faceva altro che sbraitare contro di loro ed io avrei voluto tirargli un pugno. Un ragazzo dell'altra squadra si gettò letteralmente su Levi mandandolo a terra e lì iniziò una vera e propria lite che fortunatamente finì bene.

Le mie compagne? Mina ci ripetava che durante l'intervallo avrebbe parlato a Eren e lo avrebbe aiutato a concentrarsi. Feci finta di non sentirla o l'avrei picchiata a sangue.
Hitch si mangiava i ragazzi con gli occhi. lo e Mikasa eravamo assenti mentalmente e sono certa che lei, come me, avrebbe voluto che la partita finisse il prima possibile.

Il primo tempo finì e noi eravamo in netto svantaggio. Prima di entrare nello spogliatoio il coach sgridò i ragazzi, specialmente Eren e Jean.

Negli spogliatoi Mina cercò Eren, con scarsi riultati visto che non si trovava da nessuna parte. Hitch era mezza nuda e dava spettacolo. L'aria era pesante.

Decisi di uscire fuori.
Eren era poggiato al muro del corridoio e stava piangendo.

"Eren che piange?" pensai sorpresa.

Mi avvicinai a lui lentamente e gli misi una mano sulla spalla, mi strinse a se e le sue lacrime bagnarono la mia spalla.
«Ehy, va tutto bene.» dissi massaggiandogli la schiena.
«Perché spari sempre cazzate?» sorrise.
Quel ragazzo era lunatico. Volevo aiutarlo e mi rispondeva così?
«T/n sono uno stupido.» mi guardò con gli occhi un po' rossi a causa del pianto.
«Ti capita di sentire il bisogno di qualcosa ma non poterla avere?»
Mi stava prendendo in giro? Ovvio che sapevo come ci si sentiva. lo avevo bisogno di lui, ma non potevo averlo perché lui non voleva me e preferiva un'altra. Ci si sentiva uno schifo. Ma lui poteva avere tutto ciò di cui aveva bisogno, doveva solo chiamare Mina e lei sarebbe corsa subito da lui.
«Vado a chiamare Mina?» quella domanda mi costò tantissimo. Il mio cuore si era gettato da un dirupo.

Volevo davvero aiutarlo?

Lui mi sorrise e scuotendo la testa si allontanò da me.
«Quanto sei stupida T/n.»
Non lo seguivo più, mi stavo solo infuriando.
«Io cerco di aiutarti e tu mi offendi, ma sei serio? Sai che ti dico? Io-!» non finii la frase perché si avvicinò e mi baciò.
Era come una magia, improvvisamente mi sentivo bene, ma non poteva durare a lungo. Mi allontanai da lui.
«Eren non possiamo...» abbassai lo sguardo imbarazzata.
«Si, scusami.» si allontanò da me e piombò il silenzio tra di noi.
Fortunatamente gli altri uscirono dallo spogliatoio per l'inizio del secondo tempo e mi riportarono sulla terra.
«Cosa ci facevi con lui?» mi chiese Mina guardandomi in cagnesco.
«L'ho incontrato per sbaglio.» mentii.
«Devi stargli lontano.» mi disse ed io accelerai il passo.

Durante il secondo tempo i ragazzi rimontarono di molti punti tanto che raggiunsero la parità.
Ci mancava un solo punto per vincere e tutti speravamo di riuscire a segnare.
I ragazzi sugli spalti tifavano e la squadra ce la stava mettendo tutta. Il canestro vincente lo segnò Eren ed i tifosi urlano di gioia.
Porko corse da me e sollevandomi da terra mi abbracciò.

Il festino del dopo partita si fece a casa di Ymir, la ragazza di Historia. Mi cambiai velocemente e riuscì a convincere Porko a darmi un passaggio. Ero stranamente di buon umore.
Avevo tantissima fame e insieme a Mikasa raggiungemmo il tavolo dove c'era il cibo. Stavo mangiando un pezzo di pizza quando Eren e Mina arrivarono e si levò un urlo di «Il capitano ci sa fare, grazie a lui abbiamo vinto!». Eren mi guardò e mi sorrise, era un sorriso dolce.
«Non dimentichiamoci della sorella di Jean!» disse Colt prendendomi in braccio.
Lo raggiunsero gli altri e mi lanciarono in aria tre volte.
«Fatemi scendere!» urlai ridendo e cadendo giù.
«Dai, basta.» disse Eren prendendomi tra le sue braccia e mettendomi giù.
«La piccola T/n!» Colt mi strozzò nel suo abbraccio. «Non c'è modo migliore di iniziare la stagione se non con una vittoria!» disse Connie alzando la musica. Raggiunsi il divano dove Mikasa, Mina, Pieck e Historia erano sedute e mi unii a loro.
«Avete visto mio fratello?» chiesi.
«È uscito fuori con Eren e Colt.» disse Criss squadrandomi.
Mi sedetti accanto a lei.
«Siamo stati davvero fortunati questa volta.» disse Historia.
«Si devono mettere la testa a posto se vogliono continuare così, le prossime partite saranno più difficili.» disse Pieck.
«Vinceranno, sono bravissimi!» disse Mina.
Era un falsa, durante la partita non faceva altro che dire «Non sanno giocare, solo tre sono i bravi.» e ora diceva tutt'altro.

In un angolo Petra stava con Levi e accanto a loro Hitch si sbaciucchiava con uno. La reazione di Levi non era delle migliori alla vista di tuttu quegli sbaciucchiamenti.

Tutti erano di buon umore, compresa io.

All'improvviso Historia si alzò e venne verso di me, mi portò in una stanza dove c'era un pianoforte, avevo sempre desiderato averne uno.

«Voglio sentirti cantare, Jean dice che sei bravissima.» chiuse la porta.
«Scordatelo.» le dissi e lei mi trascinò accanto allo strumento.
«Ti prego» mi supplicò.
«Solo una canzone.» le dissi sedendomi.
«Solo una.» ripeté lei.

Le cantai una canzoncina che mi cantava mia mamma quando ero piccola e quando finii mi abbracciò per la felicità.
Quando mi disse di uscire la convinsi ad aspettarmi di là con gli altri e ne approfittai per suonare qualcos'altro.
La porta si aprì ed entrò Hitch.
«Cosa ci fai qui?» mi chiese poggiandosi alla porta e sospirando.
«Stavo solo suonando qualcosa.» indicai il piano.
Qualcosa sul suo viso la rendeva diversa, più indifesa.
«So che mi odi ed io odio te, ma ho bisogno di parlare con qualcuno.»

Hitch che si sfogava con me? Forse era davvero disperata.

«Ti ascolto.» le dissi.
Si lasciò scivolare sul pavimento mentre le lacrime iniziavano ad uscire dai suoi occhi.

[1286 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞]

𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora