Mentire a Jean non fu facile, ma ci riuscii. Mi sentivo terribilmente in colpa. Ultimamente avevo detto tante di quelle bugie che stentavo io stessa crederci.
Prima o poi gli avrei parlato, ma cosa gli avrei detto?
Tra me e Eren non c'era assolutamente niente, anzi, c'era una grossa bugia che faceva parte del nostro "rapporto". Per ora volevo tenere la bocca chiusa, non volevo rovinare il momento bellissimo che stavano vivendo Jean e Mikasa.
Quest'ultima mi aveva chiamata, salvandomi da una domanda imbarazzante di Jean.
Mi aveva raccontato tutto nei minimi dettagli ed io avevo fatto lo stesso, omettendo la parte del bacio e della litigata. Mikasa, come mio fratello, mi disse di stare attenta; definiva suo fratello come un incosciente e, da come stavano prendendo piega le cose, forse dovevo andarci piano e capire veramente se valesse la pena rischiare di starci male.L'indomani, a scuola, le cose furono strane. Era strano vedere mio fratello e la mia quasi migliore amica insieme.
Io come al solito era rimasta tra i maschi, avere delle amiche femmine non era tra i miei piani forse, ma con loro mi divertivo di più e potevo dire esplicitamente ciò che pensavo. Eren ritornò ad essere il solito stronzo di sempre ed io continuai ad ignorarlo cone il giorno prima.
«Pomeriggio ci sarà la riunione, è stata spostata visto che i due mocciosetti non di sono degnati di venire.» mi disse Levi.
«Perché hai detto a mio fratello di avermi vista?» mi mise un bracciò attorno alle spalle e mi avvicinò a sé.
«La vera domanda è: perché gli hai mentito?»
«Penso che tu sappia il motivo.»
«Non penso che si sarebbero picchiati di nuovo e poi sarei intervenuto io, sono il loro migliore amico.» ammiccò.
«Tu sei un idiota, che è diverso.» risi.
Il mio sorriso si spense quando, dalla classe di Levi, uscì Hitch seguita da due ragazze , di cui una era Annie. Annie mi guardò disperata.
«Ti avevo avvertita tesoro.» mi disse Hitch con gli occhi quasi socchiusi.
«Che mi sono perso?» chiese Levi.
«Niente.» mi sciolsi dal suo braccio e me ne andai in classe.
Mikasa non era ancora arrivata ed io mi sentivo davvero sola senza di lei, era stata una delle prime persone con le quali avevo legato.
«Sto organizzando la festa di Halloween, devi aiutarmi!» mi disse Historia poggiando le mani sul mio banco «Ogni anno è un disastro perché le ragazze non vogliono mai aiutarmi e si sa, i ragazzi hanno dei gusti pessimi, tu sei nuova e non puoi dirmi di no!» dal tono di voce si capiva che un rifiuto non sarebbe stato accettato. Del resto non avevo niente di meglio da fare.
«Va bene, ma suona più come una minaccia che altro.» sorrisi.
«Sta tranquilla, non prendere impegni per il 29, 30 e, naturalmente, il 31.»
«Va bene.»
Hitch entrò in classe seguita dal professore e dai due suoi cagnolini. Mi lanciò un'occhiataccia.
Mikasa entrò in classe con un ritardo di 40 minuti, aveva quasi perso un'ora ed il prof. l'aveva mandata dal preside. Purtroppo le ore furono davvero stressanti ed impegnative, quindi non ebbi modo di parlarle.
Quando arrivò la pausa pranzo, mi prese per un polso e aspettammo che tutti uscissero dalla classe.
«Sono in punizione, ma per fortuna sono con Jean.» un sorrisino strano spuntò sul suo volto ed io pensai inevitabiomente male.
«Non dirmi che il tuo ritardo è dovuto al fatto che tu... lui... qui...» iniziai a balbettare e lei scosse la testa.
«Non proprio, non me la sono sentita.» mi disse ed io sgranai gli occhi.
«Mikasa stai con lui da un solo giorno!!»
«Lo so, ma non puoi capire cosa ti succede quando una persona ti provoca certe emozioni.»
Jean entrò in classe seguito da Levi e Eren, baciò Mikasa e la strinse a sé. Una strana sensazione di disgusto si fece strada in me.
«Mi chiedevo dove fosse finita la mia bellezza.» le disse ed io ruotai gli occhi al cielo.
«Potrei vomitare.» dissi e poi mi accorsi di un particolare. «Ma voi due non avevate litigato?» chiesi.
«Abbiamo chiarito.» disse facendomi l'occhiolino Eren e Jean lo fulminò con lo sguardo.
Non ci potevo credere. Eren aveva accettato il loro rapporto?
«Io ho fame.» dissi.
«Allora andiamo.» disse Levi e mi portò in mensa.Quando ci entrai qualcuno mi colpì alla schiena, sapevo già chi era, ma quando vidi la mia maglietta macchiata di cibo non esitai a prendere un piatto qualsiasi dal vassoio di uno studente e lo lanciai con Hitch.
«Mi spieghi perché tu devi avere tutti questi problemi!?»
«Perché esisti tu!»
Prese un piatto e me lo lanciò, ma lo schivai.
«Battaglia di cibo!» urlò un ragazzo e tutti iniziarono a lanciarsi cose addosso.
Sghignazzai e insieme a Levi, disgustato, corsi per raggiungere i nostri amici.
Eren era seduto con una ragazza e si stavano baciando. Mi sentii ferità e per un attimo il tempo si fermò, ma la voce di Levi mi portò alla realtà.
«Attenta!» mi tirò a sé. Un piatto di pasta per poco non mi arrivò in piena faccia e non mi sporcò più di quanto non lo fossi già.
Eravamo tutti sporchi, ma non restai triste a lungo e mi buttai anch'io nella mischia. La battaglia era più tra me e Mikasa, che ridevamo come due malate mentali.
Colt e Porko avevano veramente esagerato, si lanciavano bottiglie d'acqua piene. La scena era molto divertente, ma i colpi che ricevevamo erano molti di meno.
Correndo andai a sbattere contro Levi, incontrai i suoi e prima che me ne potessi accorgere mi baciò. Volevo allontanarmi da lui, ma probabilmente Eren ci stava guardando e la sua presa era troppo stretta. Quel bacio non fu niente di che, non mi provocò niente, ero sempre la stessa, non mi sentivo diversa. Ma c'era qualcosa di strano piuttosto in lui che in me.
«ADESSO BASTA!» urlò il preside e tutti si fermarono.
«Chi è stato ad iniziare tutto questo?» chiese.
Nessuno rispose, c'era il silenzio tombale.
Dentro di me ebbi paura che qualcuno facesse il mio nome.
«Allora?» chiesi di nuovo.
Successe qualcosa di inaspettato: Eren si fece spazio e lo raggiunse.
«È stata la signorina Hitch Dreyse, signor preside.» una serie di esclamazioni soprese si levò nella mensa.
Hitch era sbiancata di colpo e mi lanciò uno sguardo omicida.
«Signorina Dreyse, mi segua nel mio ufficio. C'è anche qualcun'altro?»
«No.» dissero alcuni.
Non potevo crederci. Ero appena stata "salvata" da Eren e da persone che non conoscevo nemmeno?
Una sensazione di sollievo si diffuse dentro di me.
A poco a poco uscirono tutti, anche Eren, che prima di andarsene mi guardò con rabbia.
«T/n scusami, non era mia intenzione.» mi disse Levi.
«Stai tranquillo.» gli sorrisi anche se in realtà ero rimasta abbastanza turbata.
«Non ti ha dato fastidio?» mi chiese.
«No.» dissi un po' incerta.
Che cosa aveva in mente?
Non mi aveva dato fastidio, semplicemente non era stato all'altezza di quello di Eren.«Cosa ha fatto?» mi chiese Mikasa per la centasima volta mentre stavamo tornando a casa.
«Hai capito bene.» le dissi guardando per terra.
«Non ci posso credere che tu non gli abbia detto niente! Ho visto come vi ha guardati mio fratello!»
Il mio stomaco si indurì e diventò di cemento. Eren ci aveva visti e non aveva detto niente, non era da lui; avrebbe potuto fare dei commenti cattivi mettendomi in cattiva luce davanti ai suoi amici, invece non l'aveva fatto.
Mi pentii immediatamente di aver baciato Levi, ma non avevo motivo. A me Eren non piaceva e Levi sebrava un bravo ragazzo.
Dovevo parlarne con Jean, non volevo che scoppiasse una nuova lite per causa mia.
«Come ci ha guardati Eren?» le chiesi.
«Con rabbia, tanta rabbia.»Quando tornai a casa Jean non era ancora tornato dalla riunione, io me ne ero completamente dimenticata. Non so per quale motivo sperai tanto che Eren fosse entrato dalla finestra e mi stesse aspettando.
Ma cosa credevo, che tutto fosse andato liscio?[1326 𝐩𝐚𝐫𝐨𝐥𝐞]
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Oggi mi sentivo buona e ho speso tutto il pomeriggio per scrivere questo capitolo. Spero vi piaccia <3Adioss💃
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𝗒𝗈𝗎 𝖼𝗈𝗆𝗉𝗅𝖾𝗍𝖾 𝗆𝖾 . 𝖾𝗋𝖾𝗇 𝗃.𝗑𝗋𝖾𝖺𝖽𝖾𝗋
FanfictionNella nuova scuola, T/n Kirtschtein, una ragazza di 17 anni in cerca della sua vera felicità, conoscerà Eren Jaeger, un ragazzo molto particolare... Ci saranno disguidi, litigate ed incomprensioni ma sarà il cuore a comandare i nostri due protagonis...