18.

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"Sono a casa!" esclamo chiudendomi la porta alle spalle.

Poso le chiavi sul mobiletto accanto a quest'ultima e poi vado in cucina con in mano le buste della spesa, che saranno almeno cinque e tutte piene di roba pesante.

Sto cominciando a pensare che mia madre mi mandi a fare la spesa per lei solo per non trasportare questo carico per minuti interi, ma non le do torto.

Quando Hunter mi ha lasciato fuori casa, ho avuto il tempo di mettere le chiavi nella serratura che mi sono ricordata di dover prendere altra roba dalla lista, così sono tornata indietro e ho fatto ritorno a casa dopo mezz'ora.

Quando sono uscita di nuovo Hunter era già andato via, quindi ho dovuto farmela a piedi.

Per fortuna che avevo smesso di piovere o mi sarei trovata zuppa come una spugna.

Sbuffo quando una delle tante buste che ho in mano sta per cadere, così afferrandola più saldamente la poggio sul balcone della cucina creando un piccolo tonfo.
Poso le altre accanto a quest'ultima e poi mi guardo intorno per capire dove si trovi mia madre, che in questo momento sembra scomparsa.

"Mamma, sono a casa!" dico con voce più alta per farmi sentire, ma non ottengo risposta.

Forse non è in casa.

Vado verso il frigo per prendere un po' d'acqua, ma mi blocco quando vedo un post-it attaccato sulla superficie metallica.

"Sono fuori per svolgere alcune commissioni, se non torno per cena ti ho preparato del pollo da cuocere in forno. Fai la brava.
-Mamma"

"Oh, perfetto" borbotto con una smorfia.

Se non torna per cena sono pressoché fottuta, visto che al massimo in cucina so impanare le cotolette nel pangrattato. In quel caso mi accontenterò di un panino al salame.

Alzo lo sguardo sull'orologio che segna le sette e mezza, così decido di salire al piano di sopra per andare a farmi una bella doccia.

Dopo ciò che è successo con Hunter i miei leggings sono ancora fracidi, quindi ne ho davvero bisogno.

Arrossisco nel pensare agli avvenimenti di poco meno un'ora fa, e nel mentre mi dirigo in bagno per preparare tutto l'occorrente.
Prendo asciugami, intimo e pigiama e poi entrando in bagno mi spoglio dei vestiti.
Aziono il getto d'acqua impostandolo a temperatura tiepida e poi comincio a sciacquarmi.

Prendo il bagnoschiuma e lo spargo su tutto il mio corpo, poi risciacquo e passo ai capelli.

Mentre l'acqua scorre veloce sulla mia pelle, comincio a fissare un punto indefinito davanti a me perdendomi nei pensieri.

Sfioro con la mano il mio basso ventre e una marea di brividi mi travolge nel ricordare come la mano di Hunter si sia presa cura di me, come le sue dita si siano mosse con maestria sul mio centro e come io mi sia sentita appagata quando l'orgasmo mi ha travolto.

Scendo più in basso e mi mordo il labbro inferiore sentendo il mio centro pulsare in cerca di piacere.

Deglutisco prima di sbattere le palpebre e tornare a lavarmi, ignorando il più possibile quella sensazione di fastidio nel basso ventre.

Non ho mai provato così tanta voglia di toccarmi prima d'ora, ed è strano. Mi sento quasi sporca al pensiero di farlo.

Rimango sotto la doccia per circa mezz'ora, poi quando ho finito esco dal box doccia e mi avvolgo dal busto in giù con un asciugamano, mentre i capelli, dopo averli strizzati per bene, li lascio umidi sulle spalle.

Mentre aspetto che l'asciugamano assorba un po' dell'acqua sul mio corpo, afferro il cellulare per controllare se ho notifiche.
Mi siedo sul water e aggrotto la fronte quando sullo schermo vedo un messaggio da un numero sconosciuto.

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