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"Oggi la spiegazione della Miles è stata davvero una rottura di palle, stavo per addormentarmi senza neanche accorgermene, vero Belle?" chiede Kim mentre usciamo dalla classe di filosofia.

Le sue parole mi sembrano un eco lontano, di fatti non credo neanche di aver capito cosa abbia appena detto, impegnata come sono a fissare la schermata del mio telefono.
È aperta sul registro delle chiamate, precisamente dove c'è il nome di Hunter, impostato sull'opzione per chiamare il suo numero.

Dopo quello che è successo a casa mia non l'ho più visto, e da allora sono già passati quindici giorni, quindici giorni in cui non faccio altro che pensare a lui e a cosa diamine io abbia fatto di male per farlo scappare in quel modo.

Gli ho inviato messaggi, fatto più di dieci chiamate al giorno, ma nulla, non ha risposto a nessuno dei due.

Sembra essere scomparso nel nulla e io non so più che altro fare per rintracciarlo.
Sto cominciando a rinunciarci, ma la voglia di chiamarlo ancora una volta per sapere come sta mi tenta sempre di più.

"Belle? Ma mi stai ascoltando?" sento la voce di Kim chiamarmi, ma la ignoro.

Se lo chiamo e non risponde di nuovo? Ci rimarrei male come ho fatto per tutte le volte in questi giorni e io non voglio che succeda.

"Terra chiama Isabelle, io sono qui"

Ma se invece rispondesse? A quel potrei chiedergli finalmente che fine abbia fatto.

"Okay, adesso basta" sento dire prima che il mio telefono scompaia improvvisamente dalle mie mani.

"Cosa- Kimberly!" alzo lo sguardo di scatto e la guardo con un cipiglio in volto, mentre lei posa con disinvoltura il mio cellulare nella tasca del suo giubbotto.

"Hai finito di ignorarmi?" incrocia le braccia al petto con sguardo annoiato.

"Mi hai appena rubato il cellulare" esclamo facendole alzare gli occhi al cielo.

"Si l'ho fatto"

"Beh ridammelo" le ordino tendendo la mano in avanti affinché me lo riconsegni.

"No"

"Oh andiamo Kim, stavo facendo una cosa importante, mi serve" mi lamento, al che lei mi fulmina subito con lo sguardo.

E adesso cosa ho detto di male?

"Una cosa importante? Isabelle, ti rendi conto che che sono giorni che non fai altro che tenera la testa abbassata sul quel coso? Che cazzo hai ultimamente? Sei strana" mi guarda sospettosa.

"Che vuoi dire? Sono sempre la stessa" scuoto la testa.

"Non che non lo sei. Quando è stata l'ultima volta che hai dormito, per diamine? Hai delle occhiaie che a momenti toccano terra, sei sempre stanca, e per non parlare del fatto che quando ti parlo sembra che neanche mi ascolti. Dove hai la testa?"

Mi sbatte in faccia tutto quello che speravo non avesse visto di me in questi giorni, ma dimentico ancora una volta che Kimberly mi conosce meglio di chiunque altro.
Avrei dovuto prevedere che prima o poi si sarebbe accorta del mio comportamento assente, ma sotto sotto speravo non l'avrebbe fatto.
Non le ho detto niente di Hunter, e non ho intenzione di farlo.

Raccontarle ciò che è successo mi farebbe stare peggio, e in più sono certa che si arrabbierebbe tantissimo se sapesse che è tutta colpa di un ragazzo di cui lei aveva dubitato fin dall'inizio.

Sentirmi dire "te l'avevo detto" non lo ritengo necessario in questo momento.

La guardo in silenzio, cercando di trovare una spiegazione valida al mio comportamento.

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