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È tutto come me lo ricordavo. Il vento tra i capelli e il mio corpo attaccato a quello di Hunter.

Ricordo ancora la prima volta sulla sua moto.

Ero in ritardo per la scuola, non conoscevo il suo nome e lo detestavo perché aveva fatto lo stronzo giorni prima.

Ripensare a quei momenti e sapere che adesso è tutto cambiato mi fa sentire strana.

Non so dove stiamo andando.

Hunter sfreccia tra le strade deserte della nostra città, che in un silenzio così fitto sembrano conoscere anche loro la nostra storia.

Io sto per conoscere la sua.

Ha detto che mi dirà tutto, ma invece che esserne felice non posso evitare di sentirmi agitata.

Non so per quanto rimaniamo in silenzio. Hunter non spicca parola per tutto il viaggio.

Non riesco a capire se questo sia un buon segno oppure no, ma non riesco a darmi una risposta perché la moto si ferma.

Cerco di orientarmi per capire dove siamo, ma non ci riesco.

"Scendi" la sua voce mi riporta alla realtà.

Lui è già sceso dalla moto, ha i capelli tutti scompigliati e mi guarda in attesa che faccia come ha detto.

Poggio entrambe le mani sul sedile anteriore e con un movimento agile salto giù dalla moto, atterrando di fronte ad Hunter.

"Alza la testa"

Obbedisco ancora, dandogli la possibilità di slacciarmi il casco.

Deve essersi ricordato che non so come si faccia, e questo mi fa inspiegabilmente arrossire.

Abbasso la testa una volta libera dal casco e cerco di aggiustarmi i capelli come meglio posso. Devo essere un disastro.

Ad un certo punto Hunter si avvicina, intrappola il mio mento tra le sue dita e gira il mio viso verso di lui.

Alza una mano all'altezza della mia fronte e scosta con disinvoltura una manciata di capelli ribelli davanti ai miei occhi.

Rimango immobile al gesto, abbastanza scombussolata.

Tutto quello che fa lui è allontanarsi da me, voltarmi le spalle e mettere a posto il casco nel sedile.

"Vieni" dice facendomi cenno con la testa di seguirlo.

Annuisco soltanto, cercando di non pensare all'accaduto di pochi secondi fa, e osservo la sua figura camminare sicura lungo il vialetto di una piccola casa dalle pareti bianche e un po' vecchie.

Mi affretto a raggiungerlo, superando la staccionata che contorna il cortile costellato di crescenti piantine verdi e un piccolo orto di frutta accanto a quest'ultime.

Mi ritrovo ad aggrottate la fronte quando vedo qualcosa strisciare tra di esse, ma spalanco gli occhi fino all'inverosimile quando mi accorgo che è un serpente.

Un. Serpente.

"Porca puttana!" impreco facendo voltare Hunter verso di me.

Indietreggio verso di lui per proteggermi dall'animale per niente amichevole che striscia nella mia direzione, mentre lui avvolge un braccio intorno alla mia vita per non farmi cadere.

"Che c'è?" domanda ad una spanna dal mio viso.

"C'è un cazzo di serpente lì in mezzo! Sta venendo verso di me!" urlo aggrappandomi come una piovra al suo braccio.

"Dove?" chiede tranquillo.

Ma che problemi ha?

"Li" glielo indico facendo una smorfia disgustata.

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