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Quando suona la campanella di fine giornata mi sembra di essere sopravvissuta ad una guerra. Dopo quello che è successo con Anthony non l'ho più visto da nessuna parte, ma poco mi importa.

Non aveva alcun diritto di baciarmi.

È da allora che ci sto pensando e per un motivo che non capisco, sento come se la colpa fosse anche mia.

Forse avrei dovuto ascoltare Kim e non inseguirlo.

Odio quando ha ragione, e odio ancora di più che ogni volta cerchi di fare qualcosa di buono mi si ritorca contro. È incredibile.

Quando esco da scuola sento come se un macigno si sia posato sul mio petto.

Voglio parlare di quello che è successo con Kim, ma ho paura delle conseguenze. Ora che ci penso sarebbe meglio non dirlo a nessuno; io me ne farò una ragione e poi me ne scorderò.

Mentre sono sulla via per andare da Hunter penso a tante cose.

La situazione con i miei genitori non si sta evolvendo delle migliori ultimamente. Mamma ha cominciato a stare male e papà torna sempre più stanco da lavoro.

La sua ultima visita è stata qualche giorno fa e i riscontri non sono stati positivi; non so ancora molto sulla questione e questo non mi fa stare tranquilla.

Sia mamma che papà hanno deciso di non dirmi nulla oltre al necessario ed io non capisco il motivo, ma non sarà così per molto. Ho intenzione di sapere cosa sta succedendo, e tenermi all'oscuro di tutto non migliora le cose.

Stasera ho intenzione di parlare con loro, sempre se me lo lasceranno fare.

Non ho una conversazione decente con quei due da non so quanto tempo.

Quando sono quasi arrivata davanti al cortile di Hunter comincio a provare una strana sensazione, che si fa più forte quando vedo parcheggiata nel vialetto una macchina che non ho mai visto prima.

Sono stata qui così tante volte da essere abbastanza sicura che quella non sia la sua macchina.

Aggrotto la fronte confusa da questo particolare, ma decido di non pensarci troppo.

Per quanto mi riguarda potrebbe essere anche l'auto di un suo amico che è venuto a trovarlo.

Attraverso il cortile facendo attenzione a dove metto i piedi e poi mi abbasso a prendere il paio di chiavi nascoste sotto al tappetino, per evitare di disturbare bussando.

Comincio seriamente a dubitare che qualcosa non va quando delle chiavi non c'è nessuna traccia e scopro che la porta è già aperta.

"C'è nessuno?" dico entrando ma senza ricevere risposta.

A quest'ora Meredith si trova sempre con le sue amiche mentre Eileen e Harry sono entrambi a scuola.

L'unico a dover essere in casa è Hunter.

Deglutisco cominciando seriamente a preoccuparmi e mi dirigo verso il salotto per vedere se è lì, ma quando non lo trovo sono indecisa se continuare a cercarlo o andare nel panico.

Alla fine opto per mantenere la calma e passo dalla cucina, anch'essa vuota, per poi prendere le scale del piano di sopra.

Arrivo nel corridoio e mi guardo intorno senza trovare nessuno, ma mi accorgo subito di sentire delle voci provenire da una delle stanze in fondo.

Non capisco di chi siano o cosa stiano dicendo, ma dai toni alti intuisco non sia una conversazione piacevole.

Mi dirigo a piccoli passi verso quella direzione e mi rendo conto che provengono dalla camera di Hunter.

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