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"Spero tu sia contenta ora" guardo male Kimberly che sorride come una pasqua quando le apro la porta.

Scruta il mio a outfit dalla testa ai piedi prima di cacciare un urletto euforico che mi fa alzare gli occhi al cielo.

Non avendo la più pallida idea di come prepararmi nel giro di un'ora, ho tirato fuori dall'armadio gli unici vestiti che a parer mio erano più adatti per la serata.
Non sono il tipo a cui piacciono i vestitini, per cui ho indossato un semplice paio di jeans con sopra un piccolo top nero un po' scollato.

La cosa sorprendente è che non avevo idea di possedere questi capi fino a un'ora fa, ho letteralmente capovolto un armadio per trovarli.

Ai piedi ho indossato le air force bianche, mentre con i capelli ho fatto quello che potevo, arricciando le punte con il phon per renderli mossi.
Per quanto riguarda il trucco diciamo che non mi sono impegnata un granché, ho messo del mascara, polvere rosa sulle guance e dell'illuminante sul naso.

"Accidenti, Isabelle, sei bellissima!" esclama Kim.

"Si si, risparmiati i complimenti per ora, sappi che me la pagherai" dico chiudendo la porta alle mie spalle.

"Ma che cavolo dici? Ti sto solo facendo un complimento, stronza" si imbroncia.

"Beh, allora grazie" scuoto la testa sorridendo. "Anche tu non sei male"

Osservo il suo vestitino nero attillato e i tacchi a spillo con il cinturino.
Gli sta benissimo, e un voto in più glielo concedo per il fatto che sappia stare in piedi su quei trampoli.

Come fanno certe persone a usarli, chi lo sa.

"Ti piace? È la prima volta che mi vesto così.. e non ho la più pallida idea di come camminare su questi cosi, ma ce la farò" fa una smorfia.

"Tyler non c'è?" le chiedo non vedendolo da nessuna parte.

"Ha detto che dobbiamo andargli incontro, ci verrà a prendere verso dove si trova la scuola" risponde.

Senza perdere tempo ci incamminiamo in quella direzione.
Camminiamo per circa venti minuti, nei quali ci aspettiamo che da un momento all'altro Ty ci venga incontro, ma alla fine facciamo l'intero tragitto a piedi.
Questo provoca tanta rabbia in Kim che inizia a insultarlo in tutte le lingue possibili, e non gli do torno.
Fare tre chilometri con quei tacchi sarebbe un inferno per me.

Appena arriviamo, troviamo la sua auto bellamente parcheggiata accanto al marciapiede.
Kim lancia saette dagli occhi per la rabbia, e neanche il tempo di capire qualcosa che si toglie la scarpa e la lancia contro il parabrezza dell'auto, facendo sussultare Ty al suo interno.

"Ma che cazzo- Kimberly! Che diamine ti prende?" sbotta.

Trattengo una risata osservando la sua faccia adirata mentre Kim lo raggiunge accanto al finestrino e gli molla uno schiaffo dietro al capo.

"Razza di imbecille, avevi detto che ci saresti venuto incontro!"

"Ma si può sapere che problemi hai?" la guarda male per lo schiaffo.

"Il mio problema è che ci hai fatto fare a piedi quasi tre chilometri, e giusto per tua informazione, non è facile come impresa quando porti ai piedi un paio di questi trampoli" gli mostra la scarpa intrappolata nella sua mano.

"E la colpa sarebbe mia?"

"Mhh, fammici pensare. Si" sbotta.

"Sei davvero una rottura di palle" sbuffa alzando gli occhi la cielo.

"E tu un coglione"

"Ragazzi" richiamo la loro attenzione. "Risolverete le vostre divergenze più tardi, ora credo sia meglio andare"

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