Il corridoio sembra lungo chilometri e l'ansia mi divora, ma il fatto che Hunter sia tranquillo mi rende più calma.
Oltrepassiamo alcune stanze, poi svoltiamo a destra per entrare in cucina, e improvvisamente mi ritrovo in un ambiente completamente diverso da come me l'aspettavo.
"Santo cielo, questa cucina è un disastro!" esclama una donna.
Indossa un grembiule sporco di impasto, i capelli scuri sono tenuti su da un elastico, e a giudicare dall'espressione stressata, questa non è la prima volta che la cucina si trova in queste condizioni.
"Ne ho davvero abbastanza di quelle pesti! Sempre a combinare guai!"
"Sai come sono fatti zia, prima o poi la smetteranno" la voce di Hunter prende alla sprovvista la donna, che sobbalza spaventata.
"Neanche tu sei da meno tesoro"
"Ma tu mi vuoi più bene" ghigna facendole alzare gli occhi al cielo.
"Sempre così egocentrico" borbotta, poi sorride quando si china per lasciarle un bacio sulla fronte.
Un piccolo sorriso nasce sulla mie labbra.
Sembra una donna molto dolce.
"Quando sei tornato? Non ti ho sentita entrare"
"Ero in giro a fare delle cose, poi.. ho incontrato una persona"
"Chi?" fa la donna, al che mi viene automatico avvicinarmi.
La mia figura, prima nascosta da quella di Hunter, si palesa davanti a lei.
La sua prima reazione è stupore; rimane a fissarmi incuriosita per alcuni attimi, poi un grande sorriso si apre sulle sue labbra tinte di rosso.
"E tu chi sei? Sei davvero bellissima! Come ti chiami? Non ti ho mai vista prima. Da dove vieni? Sei un'amica di Hunter?" comincia a tartassarmi di domande una dietro l'altra.
Quest'ultimo alza gli occhi al cielo, mentre io non riesco a trattenere un sorriso al suo entusiasmo.
"È un piacere conoscerla signora" le allungo la mano, ma mi prende alla sprovvista quando si fionda su di me per abbracciarmi.
"Il piacere è tutto mio, e ti prego non chiamarmi signora, Meredith andrà più che bene"
"Okay" ridacchio ricambiando l'abbraccio.
Di certo non quello che mi aspettavo.
"Che ne dici se ti preparo un bel tè? Oppure una tazza calda di caffe? Dai accomodati, intanto vado un attimo di sopra a sistemare delle cose e poi torno" si stacca dall'abbraccio per trascinarmi verso il tavolo.
Dopo essersi assicurata di avermi fatto accomodare, sparisce oltre la porta e nella stanza rimaniamo solo io e Hunter.
Poso lo sguardo su di lui, poggiato al lavandino con le braccia incrociate al petto e un piccolo ghigno sulle labbra.
"Tua zia è simpatica" dico dopo alcuni secondi di silenzio.
"E anche molto logorroica" afferma staccandosi dal lavabo.
Afferra una sedia e si siede con le gambe rivolte all'infuori e gli avambracci che poggiano sullo schienale.
Non rispondo, abbassando lo sguardo sulle mie mani.
Sento il suo sguardo puntato insistentemente sul mio profilo e io comincio a domandarmi perché abbia questo vizio di stare in silenzio e fissarmi.
Ammetto che non mi dispiace, ma il più delle volte mi mette davvero a disagio; è come se mi sentissi nuda sotto il suo sguardo.
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Unforgettable
RomanceIsabelle è una ragazza di diciassette anni piena di determinazione, un sorriso dolce, e lo skate sempre a portata di mano. Quando ha bisogno di sfogarsi, scappare, o stare da sola, si rifugia nell'unico posto che la fa sentire libera di essere se st...