19.

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"Hunter.." sussurro staccandomi per un secondo dalle sue labbra, ma lui mugola contrariato riprendendo a baciarmi e schiacciandomi maggiormente contro il suo corpo.

Gli mordo il labbro inferiore per allontanarlo, ma lui non si smentisce e scende con la mano a stringermi il sedere coperto dai pantaloncini del pigiama.

Gemo sommessamente e lui sorride soddisfatto, facendomi tremare dalla testa ai piedi.

Stiamo andando così da minuti interi ma non riesco a fermarmi, è più forte di me.

Dopo il suo assalto poco previsto all'ingresso di casa mia siamo rimasti a baciarci per minuti interi, almeno finché non ho preso coscienza che ero mezza nuda contro la porta e che forse era meglio smettere, altrimenti la situazione sarebbe degenerata.

Cosi mi sono allontana da Hunter, e tutta stordita sono salita al piano di sopra per cambiarmi, indossando il pigiama.
Poco dopo sono tornata di sotto, e neanche il tempo di metabolizzare l'accaduto di poco prima che Hunter è sbucato da chissà dove e ha ritornato a baciarmi.

Mi ha sbattuto contro il muro e mi ha morso il labbro inferiore come punizione per averlo lasciato da solo, a detta sua, tutto eccitato.

Ho potuto constare io stessa che dicesse la verità quando ho notato il rigonfiamento sul cavallo dei suoi pantaloni.

Sono arrossita come un pomodoro e poi, non so come ne quando, ci siamo trovati schiacciati sul divano di casa mia a toccarci e baciarci dappertutto.

I miei ormoni sono impazziti, nella mia testa c'eravamo solo noi due.

Ora che però mi sono calmata e la mia mente è più lucida, sto cercando di staccare Hunter dal mio corpo, ma senza senza riuscirci, dato che puntualmente cado nella sua trappola di seduzione e siamo di nuovo punto e a capo.

"Hunter.." ripeto chiudendo gli occhi.

"Si?" chiede con tono innocente.

"Potresti smetterla?"

"Di fare cosa?"

"Lo sai benissimo"

"Oh, dici questo?" chiede facendo sfiorare le nostre labbra. "Non ti piace per caso?"

"No"

"Bugiarda" ride, mentre io scuoto la testa e scendo dal suo corpo.

Mi aggiusto i pantaloncini e la canottiera risaliti mentre Hunter si alza dal divano per avvicinarsi di nuovo a me, ma io gli punto un dito contro minacciosa.

"Non ci pensare neanche, tu adesso rimani qui a sbollire l'eccitazione mentre io vado di sopra a darmi una sistemata, chiaro?" stabilisco autoritaria.

Lui non mi ascolta e con un movimento fulmineo mi afferra i fianchi, intrappolandomi contro di lui.

"Vengo con te" ghigna.

"Posso andare anche da sola" alzo gli occhi al cielo. È davvero una testa dura.

"Ti faccio compagnia"

"Grazie, ma sto bene così"

"Okay, l'hai voluto tu" dice per poi caricarmi sulla sua spalla come un sacco di patate e incamminarsi verso le scale per il piano di sopra.

Non ci posso credere.

"Cosa.. Hunter! Ma che fai, mettimi giù!" grido scalciando mentre lui se la ride.

"Tranquilla tigre, ti sto solo risparmiando la fatica di salire le scale" dice, e posso giurare su qualsiasi cosa che stampato in faccia ha quel suo ghigno fastidioso.

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