"Hunter?" mormoro temendo mi sia sbagliata, ma i suoi occhi azzurri li riconoscerei tra mille. È lui.
"Isabelle?" aggrotta la fronte confuso. "Che cosa ci fai qui?"
"Che cosa ci fai tu qui?" gli rigiro la domanda guardandolo incredula.
Stasera tutto mi aspettavo tranne che trovarmelo
qui. Quando si dice il mondo è piccolo."Io sono qui con degli amici" vedo la sua mascella contrarsi, ma è solo un attimo perché rinsavisce subito dopo.
"Bhe, anche io" rispondo.
"Davvero?" un piccolo ghigno si apre sulle sue labbra.
"Sì, perché?"
"Non ti facevo il tipo che frequenta questi posti" spiega, io gli lancio un'occhiataccia che lo fa ridere, e lì capisco che mi sta provocando come la prima volta che ci siamo incontrati.
Sembrano passati secoli da quel giorno quando invece si è no sarà trascorsa una settimana. Incredibile come passa il tempo e neanche ce ne accorgiamo.
"Beh, sappi che sono un tipo molto imprevedibile quindi non ti fermare alle apparenze" ribatto con tono saccente.
"Su questo non avevo dubbi" mormora fissandomi con un'intensità disarmante.
Mi prendo un attimo per guardarlo e non riesco a non pensare a quanto sia bello stasera, anche più del solito.
Al posto della sua solita giaccia di pelle vi è una camicia nera sbottonata ai primi tre bottoni, facendomi intravedere una collana con un crocifisso e alcune macchie di inchiostro nero, probabilmente un tatuaggio.
Le maniche sono arrotolate fino ai gomiti, mentre sotto porta un jeans chiaro e un paio di stivaletti neri.Quando mi accorgo di starlo fissando troppo alzo lo sguardo, ma deglutisco quando mi accorgo che anche lui sta facendo un'accurata radiografia del mio corpo.
I suoi occhi volano affamati sulle mie spalle scoperte, la scollatura accentuata del top e infine al mio viso.
Arrossisco nel vedere che si morde il labbro inferiore quando guarda le mie labbra, intrappolate nei miei denti.Non ho idea di quanto rimaniamo lì a fissarci senza dire nulla, ma ritorno alla realtà sentendo le sue mani, che erano ancora posate sui miei fianchi, spostarsi.
Una di queste si avventura dietro la mia schiena, mentre l'altra si alza scostando alcune ciocche di capelli davanti al viso."Sei bellissima" confessa sottovoce guardandomi negli occhi e lasciandomi senza fiato, perché no, non me l'aspettavo.
"Io.. uhm.. ti ringrazio" balbetto distogliendo lo sguardo, visto che sto letteralmente andando a fuoco.
Lo sento ridacchiare. "Sei arrossita"
"Sì, grazie per avermelo fatto notare" faccio sarcasticamente.
"Sei carina quando arrossisci" dice mettendomi ancora più in imbarazzo, al che gli lancio un'occhiataccia.
"Ti conviene smetterla"
"Altrimenti?" mormora con un ghigno.
"Ti prendo a pugni"
"Non ne saresti capace"
"Mi stai sfidando?" alzo un sopracciglio.
"No, ti credo sulla parola tigre" si allontana di poco per scompigliarmi i capelli e io gli schiaffeggio la mano per fermarlo, ma lui continua a ridere indisturbato.
Mi mordo il labbro inferiore per non fare lo stesso ma mi viene difficile, il suono della sua risata è davvero qualcosa di fantastico.
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Unforgettable
Lãng mạnIsabelle è una ragazza di diciassette anni piena di determinazione, un sorriso dolce, e lo skate sempre a portata di mano. Quando ha bisogno di sfogarsi, scappare, o stare da sola, si rifugia nell'unico posto che la fa sentire libera di essere se st...