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"Ma che cazzo è successo?" Tyler guarda me ed Hunter come se fossimo due pazzi, e Kim accanto a lui non è da meno.

"Possiamo rimandare le spiegazioni a più tardi?" dico aiutando Hunter a raggiungere l'auto di quest'ultimo per portarlo in ospedale.

Ho deciso di chiamare i miei amici perché non mi sembrava il caso di usare la moto, altrimenti saremmo stati in due ad avere bisogno di un medico.

"Aspetta che ti aiuto" si offre Kim, e io le lancio uno sguardo di ringraziamento. "Poi mi spieghi tutto.." mormora per non farsi sentire.

Annuisco mentre di sfuggita vedo Hunter contorcersi con una smorfia di dolore, tenendosi con un braccio lo stomaco.

"Ti stai preoccupando troppo, tigre. Guarda che non mi sono fatto niente"

"Sta zitto, non ho intenzione di farti diventare storpio"

"Stai esagerando"

"Questo dimmelo quando non ti metteranno su una sedia a rotelle"

"Me ne ricorderò"

"Idiota" alzo gli occhi al cielo salendo in macchina con lui poco dopo.

"Però ti piaccio lo stesso" ghigna sistemando la testa sulle mie gambe.

Scuoto la testa con un sorriso e alzo lo sguardo sui miei amici, intenti a fissarci al di fuori del finestrino.
Kim fa un sorrisetto ammiccante e si scambia uno sguardo con Tyler, che alza gli occhi al cielo fintamente scocciato.
Abbasso subito la testa per evitare che notino la mia faccia tutta rossa e incrocio i miei occhi con quelli di Hunter, che mi stava già guardando.

Alza un braccio e sfiora la mia guancia con le nocche ancora sporche di sangue, facendomi rabbrividire.
Lui se ne accorge subito e si allontana, serrando la mascella.
Capisco immediatamente a cosa stia pensando e sospiro, afferrando la sua mano e intrecciandola con la mia, cominciando ad accarezzarla.

"Non pensarci" dico sperando di non infastidirlo. È teso; posso notarlo da come fa di tutto per non guardarmi.

"Non ci riesco" risponde cupo.

"Anthony ha esagerato, ma tu non hai fatto nulla di male"

"Quello stronzo ti ha toccata"

"Non mi ha fatto nulla" mento ignorando il leggero fastidio alla ferita che lui stesso mi ha inflitto.

"Perché era lì?" chiede fissando il tetto dell'auto.

Titubo un po' a dargli una risposta. Sono indecisa se dirgli la verità o meno, anche se non vale più la pena nasconderglielo.

"Mi aveva chiesto di uscire" rispondo incerta.

"E tu hai detto sì" la sua non è neanche una domanda.

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