28.

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"Isabelle!" Hunter mi chiama, ma lo ignoro.

Non ho intenzione di ascoltarlo, nonostante la voglia di credere alle sue bugie mi tenti come una pericolosa magia.
Non riesco ancora a crederci. Ero convinta che ci fosse qualcosa di bello tra noi, una connessione speciale.

Dal nulla mi vengono in mente le parole di Tyler.

Quando ha scoperto di noi due non era convinto. Sapeva che stavo correndo troppo.
Avevo riposto la mia fiducia in una persona che conoscevo poco e che avrebbe potuto farmi male, ma non l'ho ascoltato.
Mi sono fidata di Hunter.
Gli ho dato una parte del mio cuore che non sapevo nemmeno di avere e lui l'ha rotta in mille pezzi.

"Isabelle fermati" continua a seguirmi, lo ignoro, ma poco dopo mi blocca facendomi voltare verso di lui.

Vado a sbattere rovinosamente sul suo petto; faccio per allontanarmi, ma circonda la mia schiena con un braccio e mi tiene stretta a se.

"Lasciami in pace!" cercando di divincolarmi.

"No, io e te dobbiamo parlare"

"Non c'è niente di cui parlare, Hunter. Mi hai usata, sei ritornato con Grace e hai ottenuto ciò che volevi. Che altro vuoi da me?" sputo con dolore.

Per quanto cerchi di nasconderlo fa male, e il suo fare lo stronzo in questo modo non migliora le cose.

"Smettila con questa storia, ti ho detto che non è andata così" serra la mascella.

"E dopo tutto ciò che ho sentito ti aspetti che creda a questa cazzata?"

"Non è una cazzata" mi fulmina con lo sguardo. "Se fosse stato così non mi sarei neanche disturbato a inseguirti. Almeno io sto cercando di chiarire le cose, e non scappando come stai facendo tu" alza la voce.

Le sue parole mi colpiscono più di quanto dovrebbero.
La voglia di piangere sale ogni secondo che passa, ma mi rifiuto categoricamente di crollare davanti a lui.

"Se sono scappata è perché non voglio vederti mai più Hunter. Tu non vuoi davvero chiarire, ma solo liberarti dei sensi di colpa e poi abbandonarmi di nuovo, come hai fatto giorni fa. Sei stato veloce a farlo, quindi non vedo come non potresti farlo nuovamente" sputo velenosa, talmente tanto che lo vedo irrigidirsi per un secondo.

Il mio corpo è ancora appiccicato al suo.
Desideravo toccarlo da quanto l'ho visto insieme a Grace.
Ora lo sto facendo e mi costa dirlo, ma il mio cuore batte veloce e non vuole saperne di smetterla.

"Tu non sai tutta la verità, perciò non sparare stronzate" mormora, l'ira che attraversa i suoi occhi.

"Allora dimmelo" mormoro anch'io. "Dici che dietro questa storia c'è altro e che Grace è una bugiarda, ma come faccio a crederti?"

"Perché sono io Isabelle" dice guardandomi negli occhi, ed è così serio che un brivido mi attraversa la schiena.

"No Hunter, questo non sei tu. Qualcosa è cambiato dopo quel giorno e io non so più chi sei. Forse non lo sapevo neanche prima ed è proprio questo a distruggermi: che io sia stata con una persona che non esiste e che mi abbia preso in giro tutto il tempo" dico con la voce incrinata.

"Credi abbia finto tutto il tempo di provare qualcosa per te?" la sua mano scende ad accarezzarmi il fianco

"Non è così?"

"Credi a troppe cose Isabelle"

"Sei stato tu a rendermi così"

"Smettila di dirlo"

"Cosa vuoi che faccia? Che ignori tutto e cancelli le parole di Grace dalla mia testa? Sappi che non è così facile, sopratutto se quelle parole sembrano così sensate da farmi paura" dico sentendo la rabbia montare nel mio corpo.

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