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"Isabelle?"

"Papà" pronuncio alzandomi dalla sedia in maniera nervosa.

Sul suo viso è stampata un'espressione di confusione, mentre fa scorrere lo sguardo da me ad Hunter, steso sul lettino.

"Che ci fai tu qui?" chiede avvicinandosi.

Sul suo viso regna dapprima un'espressione sospettosa, poi quando nota Hunter e le sue condizioni, la confusione si trasforma in autorità.

"Cos'è successo?"

"Ecco, c'è stato un.. incidente" borbotto incerta.

"Che tipo di incidente?"

"Nulla di grave"

"Nulla di grave" ripete alzando un sopracciglio.

Mi supera avvicinandosi ad Hunter e ispezionando le sue ferite, una ad una.
Lui sembra tranquillo, totalmente indifferente al fatto che sia mio padre a starlo visitando.

"Mi dispiace. Stavo cercando aiuto, poi l'ho incontrato e ha voluto spiegazioni. Non sono riuscita ad inventarmi nulla" sussurra Kim per non farsi sentire.

Le lancio uno sguardo per rassicurarla e ritorno a guardare Hunter e mio padre, che aggrotta le sopracciglia alle ferite critiche di quest'ultimo.

"Alza la maglietta" ordina.

Mi trattengo dal sussultare quando vedo comparire sul suo stomaco un ematoma dalle dimensioni non indifferenti.
È viola, scuro e ancora sporco di sangue.
Numerosi lividi sono sparsi sul resto dell'addome, ma non sono critici quanto quello che gli ha causato Anthony.
Rabbrividisco al pensiero di come l'ha ridotto.

Mio padre indossa dei guanti in lattice e poi, senza il minimo preavviso, preme con una certa pressione sulla sua costola danneggiata.

Lui si irrigidisce e serra gli occhi, lasciandosi sfuggire un gemito di dolore.
Mi avvicino subito a lui afferrandogli la mano e cominciando ad accarezzarla, cercando di dargli un po' di conforto.
Quando mio padre ha finito scuote la testa e sospira, prima di alzare lo sguardo su di me e guardarmi in maniera preoccupata.

"Ha una costola incrinata e vari ematomi sparsi nella zona addominale. Non sono gravi, ma c'è bisogno di intervenire sul lato sinistro"

"È rotta?" chiedo con una smorfia.

"Per fortuna no. Una fasciatura e a riposo due settimane risolveranno tutto"

Mi lascio scappare un sospiro di sollievo e annuisco, non riuscendo ad ignorare lo sguardo ancora scettico di mio padre.
Si starà facendo un milione di domande, e sicuramente più tardi vorrà delle spiegazioni, ma ora non è il momento di pensarci.

"Quindi Hunter" dice mio padre leggendo il suo nome su una cartella clinica. "Posso sapere cosa ti è successo?"

Mi irrigidisco lanciando un'occhiata a quest'ultimo, che si riabbassa la maglietta con una smorfia e si sistema sullo schienale del lettino.

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