Isabelle è una ragazza di diciassette anni piena di determinazione, un sorriso dolce, e lo skate sempre a portata di mano.
Quando ha bisogno di sfogarsi, scappare, o stare da sola, si rifugia nell'unico posto che la fa sentire libera di essere se st...
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"Ciao" sorrido allungando una mano verso Jace, e quasi immediatamente mi ritrovo l'indice intrappolato tra le sue dita.
Mi faccio scappare una risatina quando comincia ad agitarlo su e giù.
Sento lo sguardo di Hunter puntato su di noi.
La sua mano è ferma sul mio fianco; lo stringe come se avesse paura che possa scappare via da un momento all'altro.
"Io sono Isabelle" gli dico, nonostante sappia che probabilmente non abbia la più pallida idea di cosa abbia appena detto.
In qualche modo sembra capirmi, perché comincia ad agitarsi allungando entrambe le braccia verso di me, come se volesse avvicinarsi.
Lo guardo esitante spostando lo sguardo su Hunter, che mi stava già guardando.
"Vuole che tu lo prenda in braccio"
"Posso?"
"Sì"
"Va bene piccolino, vieni qui" mi chino afferrandolo dalle braccia.
Avvolgo la sua schiena e lo avvicino al mio petto, facendogli poggiare la testa sulla mia spalla. Quando abbasso la mia per guardarlo il respiro mi manca per un secondo.
Afferra la mia maglietta e stringe impacciato una cioccia dei miei capelli, vicini al suo viso.
Uno strano brivido mi percorre la schiena. Hunter è dietro di me; sento il suo respiro infrangersi sul mio collo.
La mano intorno al mio fianco viaggia fino a poggiarsi sulla vita, avvolgendola prima con un braccio e poi con l'altro. Trattengo il fiato quando la mia schiena si scontra col suo petto e il suo mento si poggia sulla mia spalla.
Lo sguardo di entrambi puntato su Jace, che ci guarda a sua volta.
"Non l'aveva mai fatto con nessuno" mormora sfiorando il mio stomaco.
"Che cosa?"
"Farsi prendere in braccio da persone che non conosce. Di solito ha paura"
Sorrido compiaciuta mentre Jace prende i miei capelli e li tira, facendomi ridacchiare.
Le braccia di Hunter mi tengono stretta a se; le sue labbra sfiorano il mio collo lasciando baci qua e là.
Sono felice.
Non mi aspettavo che Hunter mi dicesse quelle cose, ne tanto meno che questa giornata prendesse una piega del genere.
Non mi aspettavo di rincontrarlo, di conoscere la sua famiglia, venire a conoscenza del suo segreto.
Jace era il suo segreto.
Il motivo di tutte quelle lacrime giace adesso tra le mie braccia, ma non riesco a credere che una cosa così piccola possa essere stata causa di tanti problemi.
