24.

349 31 25
                                    

"Quel ragazzo è cotto di te" dice all'improvviso Kim accanto a me.

"Di chi parli?" faccio confusa prendendo i libri dall'armadietto e mettendoli nello zaino.

"Anthony" risponde ovvia.

Mi blocco dal fare quello che stavo facendo e alzo lo sguardo su di lei per guardala con un sopracciglio alzato.

"Anthony?" ripeto stralunata. "Kim, sicura di star bene?"

"Sto più che bene, e non tu fare quella faccia, perché si vede lontano un miglio che gli interessi" mi da un giocoso colpetto sulla spalla.

"No, non è vero"

"Oh si che è vero, il mio occhio vede e non mente mai" ribatte convinta.

"Il tuo occhio si sbaglia e ha bisogno di un paio di occhiali da vista, dato che io e Anthony siamo solo amici" scuoto la testa mettendo a posto l'ultimo libro nello zaino.

"E allora come me lo spieghi il fatto che a mensa ci stava provando con te?" insiste facendomi alzare gli occhi al cielo.

A volte mi scordo di quanto sia testarda questa ragazza.

"Non ci stava provando con me"

"Ma se ti ha fatto anche l'occhiolino!"

"Stava solo scherzando" ribatto lanciandole un'occhiata di sfuggita.
Un'espressione corrucciata occupa il suo viso, segno che è contrariata da ciò che sto dicendo.

"Si ovvio, e tu sei anche arrossita, questo come me lo spieghi?" chiede fissandomi con sguardo di una che pensa di avere ragione. "Non è che interessa anche a te?"

"No non mi interessa, e anche se fosse lo conosco solo da un giorno ed è troppo poco tempo per dire se un ragazzo mi piaccia o meno" dico, ma so benissimo che sto mentendo, perché con Hunter mi è bastato guardandolo una sola volta negli occhi per capire quanto fossi pazza di lui.

Reprimo un urlo di frustrazione nel pensare ancora una volta a lui contro la mia volontà.
Sto facendo di tutto per ignorarlo, ma è come se non ci riuscissi.
È più forte di me, e mi fa male.
Mi manca vederlo e mi manca lui, ma ho come la sensazione che dovrò abituarmi a questa sensazione, a stare senza di lui per molto tempo.

Odio pensarla così.

"Ora si può sapere perché insisti tanto con questa storia?" le chiedo scacciando via i miei pensieri.

"Per farti ecco.. distrarre" tentenna facendomi aggrottare la fronte.

"Distrarre? E da cosa?"

"Hunter" dice in un sussurro, e il mio corpo ha come un sussulto.

Kimberly mi guarda come se si aspettasse questa reazione da parte mia, mentre io deglutisco e distolgo lo sguardo sentendomi alquanto scombussolata da questa sua risposta.
Dopo poco lo alzo di nuovo e la trovo a guardarmi con un accenno di dispiacere negli occhi, di cui non capisco il motivo.

"Hunter?" balbetto. "Cosa- cosa centra lui?" chiedo al limite della confusione.

"Ti conosco Isabelle" dice, ma prima che io le possa chiedere spiegazioni, lei riparte a parlare. "Quando stamattina ti ho preso il telefono e ho visto tutte le chiamate che avevi fatto ad Hunter, le ho collegate subito al tu strano comportamento, al fatto che eri sempre stanca, avevi la testa da tutt'altra parte, e a tante altre piccole cose che non hai saputo nascondermi. Ho capito che stavi male e ho capito anche che Hunter centrava sicuramente qualcosa" dice sicura, al che rabbrividisco quando realizzo che ha perfettamente ragione.

Le sue parole mi colpiscono lo stomaco come tante piccole lame, ma non so il perché.
Forse sentirti dire da qualcun altro cose che tu hai sempre cercato di ignorare, non è la migliore delle sensazioni.
Oppure è dato dal mio cuore, che ha realizzato solo adesso quanto quella crepa così piccola e insignificante, in realtà faccia più male del previsto.

Unforgettable Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora