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"Dove stiamo andando?" chiedo quando lo raggiungo.
Non riesco a capire cos'abbia. Sembra arrabbiato, nervoso, preoccupato. O almeno, queste sono le prime cose che intuisco quando lo vedo serrate la mascella e stringere le labbra in una linea dritta.
Eppure fino a due secondi fa non era così agitato. Perché deve essere tutto così difficile?
"Seguimi e basta" risponde piatto.
Mi viene automatico accigliarmi.
Non so davvero cosa pensare, eccetto che se non fosse che non gli farei mai del male, gli avrei già tirato un pugno in faccia.
Decido di lasciar perdere per evitare di appesantire ancora di più l'atmosfera tra noi, già molto cupa.
Superiamo delle stanze, finché all'improvviso non si ferma ed io ne approfitto per mettermi al suo fianco.
Ha lo sguardo basso sul pavimento e le mani strette in due pugni.
Lo guardo preoccupata, non capendo davvero che cosa gli prenda, ma non mi azzardo a parlare, consapevole che se lo facessi potrei fare peggio.
Siamo davanti ad una porta bianca. Non c'è niente sopra a decorarla, eccetto un'etichetta con su scritto un nome: Jace.
Aggrotto la fronte nel rendermi conto che non so chi sia.
Forse è un fratello di Hunter che non ho ancora incontrato, ma per un motivo che non mi spiego sento che si tratta di qualcuno di molto più importante.
Hunter stringe la mano intorno al pomello della porta, ma senza aprirla, come se fosse spaventato.
Mi mordo il labbro inferiore non sapendo come comportarmi.
Percepisco la sua inquietudine, e il fatto che non sappia cosa fare mi agita. Decido di non pensarci troppo e poggio la mia mano sulla sua.
Il contatto mi fa tremare per un secondo, mentre Hunter alza lo sguardo per puntarlo su di me.
I suoi occhi mi bruciano la pelle.
Allontano le sue dita dal pomello della porta e le intreccio con la mie. Accarezzo la sua pelle tesa cercando di calmarlo, finché non sento la sua mano rilassarsi contro la mia.
Le nostre mani giocano delicate sulla pelle dell'altro, il che mi ricorda inevitabilmente quanto mi fosse mancato.
Mi sembra passata un'eternità dall'ultima volta che siamo stati così vicini, anche se si è trattato solo di un mese.
Un mese. È strano come il tempo passi in modo
diverso per ognuno.Fino ad ora mi è sembrato di essere stata rinchiusa in una bolla dove il tempo non esisteva.
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Unforgettable
RomanceIsabelle è una ragazza di diciassette anni piena di determinazione, un sorriso dolce, e lo skate sempre a portata di mano. Quando ha bisogno di sfogarsi, scappare, o stare da sola, si rifugia nell'unico posto che la fa sentire libera di essere se st...