Isabelle è una ragazza di diciassette anni piena di determinazione, un sorriso dolce, e lo skate sempre a portata di mano.
Quando ha bisogno di sfogarsi, scappare, o stare da sola, si rifugia nell'unico posto che la fa sentire libera di essere se st...
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Quando mancano pochi metri al cortile di casa mia da lontano riesco a intravedere una figura poggiata sullo sportello di un auto, mentre fuma una sigaretta.
L'ansia comincia a prendere lentamente il sopravvento, sperando che Hunter non impazzisca appena vedrà Anthony e che quest'ultimo non sia arrabbiato con me.
Hunter ferma la moto e prima che possa spegnere il motore, scendo in fretta e furia dal sedile e mi dirigo a passo svelto verso Anthony, che sentendo il rumore dei miei passi alza lo sguardo su di me.
"Isabelle"
"Anthony" dico a corto di fiato.
Lo guardo cercando di capire subito se sia infastidito, ma sul suo viso vedo solo confusione, mentre fa balzare lo sguardo da me alle mie spalle, dove si trova Hunter con la sua motocicletta.
La sua espressione cambia non appena capisce che è lui, irrigidendo le spalle e serrando la mascella.
"Perdonami se ti ho fatto aspettare, ho avuto un imprevisto e.." mi fermo non sapendo come continuare.
"Eri con lui" sputa con disprezzo, facendo scontrare il fumo sul mio viso.
Trattengo una smorfia di fastidio e sospiro, mortificata dal mio comportamento. Mi sono completamente scordata di lui e del nostro appuntamento.
Ho come la sensazione che questa situazione non finirà bene.
"Mi dispiace non averti avvisato, ma-"
"Pensavo vi foste lasciati" mi interrompe facendo dei passi verso di me, mettendomi in soggezione.
"Io.. è complicato"
"Con complicato cosa intendi Isabelle?"
"La nostra è una situazione da chiarire, Anthony, noi-"
"Pensavo avessi chiuso con lui" mi interrompe di nuovo, rafforzando il tono di voce.
"Ascolta, lo so che sei arrabbiato con me perché ti ho lasciato qui ad aspettare senza dirti niente, ma.. oggi è stata una giornata lunga e forse sarebbe meglio rimandare la nostra uscita ad una prossima volta" dico tutto d'un fiato, cercando di non suonare infastidita dalle parole che mi ha detto poco prima.
È mio amico, ma questo non gli da il permesso di farsi i fatti miei.
"Ti ho aspettato qui per mezz'ora. Ho evitato di chiamarti in caso stessi facendo qualcosa di importante.. ma vedo che eri in ottima compagnia" si inviperisce lanciando un'occhiata fulminante ad Hunter.
Mi volto anch'io a guardarlo, sentendomi trasalire quando lo trovo a fissarci in maniera decisamente poco amichevole.
Ha la mascella serrata e le mani strette in una morsa sui manubri della moto, facendo diventare le nocche bianche.
