🍹Capitolo 15

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Alessio tiene le mani dietro la schiena mentre camminiamo.

Ma che cazzo, a Parigi non ti hanno insegnato che è proibito rispondere a una domanda con un'altra domanda?

Raggruppo Calma e Autocontrollo per incanalarli nelle corde vocali e rigurgito un "Non ne avrebbe il motivo". Nel dirlo abbondo di sicurezza, issando una fortezza che mi permette di occultare le reali emozioni che sto provando in questo momento. Temo che Riccardo gli abbia spifferato la sua cotta per me, ma non temo che gli abbia raccontato della festa alla villa di Francesco poiché ripongo fiducia nel fatto che sta mantenendo il segreto. Se dobbiamo fingere che questa cosa non è mai successa, che motivo avrebbe di svelare certi accaduti ad Alessio?

«Infatti le mie orecchie hanno ascoltato solo complimenti sul tuo conto. Riccardo ha aggiunto che sei nata a Firenze dove ti sei laureata in Storia dell'arte. Ora capisco il perché delle tue domande durante l'intervista».

«Laurea magistrale in Storia e critica dell'arte, sì».

«Quindi le materie d'insegnamento riguardavano le principali discipline storico-artistiche?».

«Tra le altre cose. Le attività formative prevedevano anche laboratori, seminari e stage presso musei ed enti attivi nel campo del patrimonio artistico. È stato in quel periodo che ho effettuato un tirocinio alla Galleria degli Uffizi dove poi ho effettivamente lavorato come guida autorizzata prima di capitate alla Fash».

«Un cambiamento radicale. Cosa ti ha spinto a mollare tutto?».

«Tante cose. È una lunga storia».

Perdonami, ma non ho alcuna intenzione di parlare di mio padre adesso.

«Non ti chiederò di raccontarmela ammenochè non sia tu a volerlo» mi rassicura lui, leggendomi nel pensiero.

«Grazie». Pongo ora la mia attenzione sul quadro davanti a noi. «Credo sia uno dei miei preferiti».

«Lo ha dipinto Ning, uno degli ultimi a essere entrato a far parte della community. Quest'opera rappresenta gli incubi che lo tormentano la notte. Povero ragazzo, ha sofferto troppo per i suoi quindici anni. Sembra inverosimile, ma la pittura lo sta letteralmente salvando».

«È lodevole quello che fai per la CAAW. Non ne ero a conoscenza».

«In Italia la conoscono in pochissimi ed è proprio a causa di questo che ho deciso di allestire qui la mostra. Di solito le organizzo a Parigi e in zone limitrofe. L'anno scorso però ne abbiamo fatta una a Singapore con alcuni esponenti della community presenti. L'edificio era pieno zeppo di gente, gli artisti erano al settimo cielo e io mi sentivo pienamente realizzato. Sapevo di star percorrendo la strada giusta. Lo dovevo a me e a Philippe». Il suo viso si annuvola.

«Devi essere fiero di te. Lui lo sarebbe».

«Sì, ne sono convinto».

Ci scambiamo un sorriso complice e torna a sorridere.

Proseguiamo a osservare gli altri quadri. Alessio è abile e straordinariamente empatico mentre espone le opere e gradualmente il mio trasporto verso di lui aumenta. Sarà che l'arte è una delle mie più grandi passioni e quindi è come se stessimo parlando la stessa lingua; sarà che il suo timbro vocale è così gradevole che potrei ascoltarlo per ore; sarà che lui è così intrigante e piacente. Sarà...

«Venere! Signor Durand!».

Gli sbraiti di Thomas fanno scoppiare l'immaginaria bolla dentro la quale Alessio e io ci eravamo volutamente isolati.

«Cosa c'è?» chiedo.

«Riccardo mi ha informato del piano per il pranzo. Il tavolo è stato prenotato per le 13:00».

UNO SPRITZ CON VENEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora