🍹Capitolo 4

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La villa ha tutt'altro fascino nelle ore serali. Maestosa come un edificio religioso, talmente immacolata da sembrare un'illusione.

Quando giungiamo all'interno, scortati da Alfredo, non mi stupisco nel vedere che tutti i presenti sono agghindati a festa proprio come aveva richiesto il proprietario. Lui stesso è vestito con un completo blu elettrico dal tessuto traslucido e al collo porta un papillon bianco ricoperto di lustrini. L'ampio salone principale al piano terra è stato allestito con tavoli circolari attorniati da lunghi banchi, divisi in "isolotti", straripanti di leccornie. Dall'isolotto Orientale con piatti tipici della cucina giapponese, all'isolotto di Nettuno con pietanze a base di pesce crudo. Non mancano certo le bottiglie di vino per dissetarsi. In ogni tavolo hanno comunque posizionato delle bottiglie d'acqua per i commensali che prediligono bevande analcoliche.

Il maggiordomo dà il via libera al catering che magistralmente comincia a servire i primi affamati.

«Che sciccheria» commenta Tommy vestito con una camicia in lino porpora e pantaloni del medesimo colore con due strisce di strass che scendono ai lati della gamba.

Veronica appare dietro l'angolo con un lungo abito-sottoveste color mattone. Alle orecchie due pendenti lunghissimi che brillano a ogni minimo movimento della testa e ai piedi un paio di scarpe gioiello.

«Red Panther a ore dodici» ci informa Mandy.

«Sì, l'ho vista. Impeccabile come sempre» dico in un sospiro.

«Riesci a essere acida ogni tanto?» mi chiede Tommy.

«Ahimè no. Sono sempre oggettiva».

Tranne quando si tratta di me. Su me stessa ho più ingiurie che complimenti.

«E comunque prima ti sbagliavi. Lei e Riccardo si erano semplicemente incontrati all'ingresso».

«Te lo ha detto lui? E chi ci crede».

«Diceva la verità».

Il ragazzo rotea gli occhi al cielo. «Sì, come no».

«Parlate del diavolo...» annuncia Amanda, facendoci voltare.

Riccardo fa il suo ingresso indossando un completo classico beige con camicia bordeaux lucida. I capelli mossi sono laccati all'indietro e al polso porta un orologio che pesa quanto la mia pochette. È raggiante mentre saluta l'amico Francesco. I due conversano per alcuni minuti al termine dei quali afferrano un piatto ciascuno e si spostano nell'isolotto del pesce crudo. Decidono di assaggiare un po' di tutto e con i piatti colmi si accomodano per mangiare. Al loro tavolo siedono anche Veronica e un paio di amici del pomeriggio. Con Amanda e Thomas ci sistemiamo nel tavolo adiacente. Sarà inevitabile ascoltare le reciproche conversazioni.

Tommy ritorna da noi due dopo aver caricato il piatto. «Ragazze, questa tartare che ho preso all'Isolotto Francese è squisita. Manzo con crema al melograno e bergamotto».

«Perché non ne hai portato un po' anche a me?» lo sgrida Mandy alzandosi. «Vado a prenderne un po'. Tu ne vuoi?» mi chiede.

«No, grazie. Detesto i buffet quando sono così affollati».

Attenderò che la marea di gente si quieti.

«Come preferisci».

Accavallo le gambe. Un gesto involontario, semplice, impercettibile in mezzo a quel contesto. A seguire sento Veronica richiamare più volte l'attenzione di Riccardo.

«Sì?» chiede lui poco dopo.

«Sei d'accordo con me immagino».

«Riguardo a cosa?».

UNO SPRITZ CON VENEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora