🍹Capitolo 48

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Francesco si posiziona al centro della scenografia, di fronte la cascata.

«Voglio l'attenzione di tutti a me, per favore!». Dopo averla ottenuta, continua la spiegazione. «Quando gli invitati saranno seduti, partirà il countdown. Allo zero scoppieranno i due cannoni di Co2 disposti ai lati e la sfilata avrà inizio».

«Cannoni hai detto?!» lo interrompe Riccardo.

«Sono gestiti da una centralina e creano un getto ad alta pressione che raggiunge i dieci metri» spiega.

«Tu lo sapevi?» mi chiede Ricky, sorridendo.

Muovo la testa in un "no".

Dev'essere un'idea di Giorgio, ci scommetto l'osso del collo.

«Voi musicisti comincerete a suonare in contemporanea ai cannoni perciò state pronti. Da qui in poi gli occhi verranno puntati sui modelli che usciranno dalla cascata e percorreranno l'intera passerella con una copia della rivista in mano». Li guarda, uno ad uno. «Potete tenerla come volete purché sia ben visibile. Dimostrate il vostro fascino. Brillate!». Aspetta un loro cenno per proseguire. «Gli ultimi a sfilare saranno gli Alpha e solo dopo Riccardo insieme a Duarte faranno la loro apparizione in passerella. Ricordo che il team della Fash sarà suddiviso in fotografi; hostess che accompagneranno gli invitati ai posti; addetti al traffico social che si occuperanno di postare foto e fare dirette, e responsabili del sondaggio per la votazione del miglior outfit con conseguente asta. Bene... Se è tutto chiaro possiamo cominciare». Si toglie dalla passerella per sedersi accanto al suo migliore amico. «Stefano, dai pure il via al countdown».

La prova generale viene eseguita con un successo biblico. Durante l'esecuzione, ho guardato più volte Riccardo con la coda dell'occhio: le sue iridi scintillavano come smeraldi al sole. La soddisfazione che emanava il suo volto era irraggiungibile.

«Speriamo solo che la vera sfilata vada altrettanto bene».

«Non farmici pensare, Fra, sto tremando da capo a piede».

«Abbiamo fatto tanto per questo evento, impiegando ogni arma in nostro possesso. La prova è stata superata egregiamente e vedrete che la sfilata ufficiale andrà addirittura meglio».

«Saggia Veve... credo che nessuno conosca meglio di te l'arte della determinazione».

«Grazie, Francesco».

Si alza. «Telefono ad Alfredo e sento a che punto sta».

«Ben detto» concorda Ricky, in piedi. «Io vado dai musicisti».

«E io aspetto i truccatori» concludo.

A meno di un'ora e mezza dall'evento, il team della Fash è al completo. Per l'occasione hanno seguito alla lettera il dresscode e sono uno più bello dell'altro.

In questo istante mi trovo all'ingresso, in attesa di Carlotta che mi onora della sua presenza - accompagnata da una quindicina di truccatori - pochi minuti più tardi.

Appena mi vede, sventola il braccio in aria e mi chiama a gran voce, trascinando il suo Studio a due ruote quasi correndo. Nell'altra mano regge una borsa più grande di lei.

Ci salutiamo. Dò poi il benvenuto agli altri truccatori e infine spiego loro dove trovare le sale backstage.

«In questa borsa ci sono il tuo abito e le scarpe. Tua madre è a casa mia che si sta preparando. Un taxi la porterà qui».

«Fantastico».

«Venere!» urla Ricky da lontano. Quante miseriaccia di volte hanno pronunciare il mio nome oggi? «Alfredo e il catering sono qui, ce ne occupiamo io e Francesco. Tu puoi già iniziare a cambiarti!».

UNO SPRITZ CON VENEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora