🍹Capitolo 33

571 45 28
                                    

Con uno scatto, Riccardo si distanzia dal frigorifero e nevrastenico si reca al tavolo dove prende la forchetta per infilzare l'ultimo lampone rimasto sul suo piatto. Esegue questa sequenza di mosse restando in piedi. I muscoli fin troppo tesi per riuscire a sedersi.

«Con Luca sto cercando banche disponibili a farmi un prestito per poter risolvere almeno la questione affitto». Ingoia il frutto. «Se al momento della domanda però risulta che sono state fatte altre richieste di finanziamento, i creditori possono ritenerlo un valido motivo per rifiutarsi». Getta la posata sul piatto ora completamente vuoto e stringe il labbro inferiore tra pollice e indice. Stacca poi le dita dalla bocca e sospira. «Poche cose mi rimangono di mio padre e l'azienda è una di queste. Se dovessi perderla per troppa avidità, sarebbe un grave affronto. Puntare ai pesci più grossi e fare marketing aggressivo mirato alle conversioni sono le priorità della mia strategia».

Scrollo la testa, aggrottando le sopracciglia. «No. no, no. Il tuo piano fa schifo».

«C-come? E perché? L'obiettivo primario è aumentare il fatturato. Servono soldi per fare soldi e sto rischiando di non riuscire più a saldare i debiti. Non porterò la Fash al fallimento per le scelte sbagliate che un acerbo Riccardo ha fatto in passato».

Congiungo le mani e poso il mento sulle nocche prima di effondere un respiro angustiato.

«A cosa pensi?» s'interessa.

«L'ho detto a Thomas durante la mostra di Alessio, è stato argomento di discussione alla riunione con gli Alpha e vorrei non dovertelo ridire adesso ma lo farò comunque: L'azienda si è fossilizzata in attività che non portano valore aggiunto. Copiamo i nostri competitors proponendo minestre riscaldate senza metterci del nostro come invece so che facevate anni fa. Utilizzare un template di domande che è sempre il solito e partecipare a eventi del settore non basta più. Prendine atto e apri la mente. Al giorno d'oggi possediamo talmente tante cianfrusaglie che della metà ne scordiamo l'esistenza. Dobbiamo offrire un prodotto in linea con la sempre più frenetica società in cui viviamo. Evolvere, questa è la priorità».

Riccardo si ammutolisce. Per esperienza so che questo silenzio sommato allo sguardo fisso nel vuoto, è la reazione di ciò che sta accadendo nel suo cervello.

Gli appoggio una mano sul braccio ingessato. «Il team della Fash è competente ed è una grande consolazione nonché ottima base di partenza. Col tempo, tuttavia, si sono adagiati sugli allori. Tu lo hai fatto prima di loro. Avete perduto la motivazione che vi faceva salire sul podio insieme ai grandi. Se anni fa la tua strategia andava bene, non significa che andrà bene per sempre. Sono in azienda da poco, ma non sottovalutare la mia visione da esterna».

Sbatte le palpebre, disincantandosi. «Non l'ho mai fatto. Ogni istante di ogni fottutissimo giorno ho creduto in te e nelle tue capacità». A questo punto si allontana, sgancia la lavagnetta dalla parete vicino alla credenza e la posa sulla porzione di tavolo sgombra da piatti e forchette. Infine, si affretta a prendere un gessetto bianco e un cancellino. «La rivista di agosto sarà già un prodotto evolutivo rispetto alle versioni degli ultimi due anni e questo soprattutto grazie ai tuoi consigli». Cancella la lista della spesa e nel mezzo scrive "FASH" a caratteri cubitali. Poi tira una linea dal centro verso l'alto e mi guarda. «Quali sono i nostri punti deboli?».

Strabuzzo gli occhi. «Vuoi fare un brainstorming? Adesso?».

Riccardo annuisce e compone la parola "Fossilizzati". «Altro?».

«Scarso dialogo tra i vari dipartimenti» rispondo.

«In che senso?».

«Con Veronica il Dipartimento Marketing era coeso sotto le sue direttive, ma veniva meno il rapporto con il Dipartimento Redazione che scopriva le cose all'ultimo o per sentito dire perciò capitava spesso che gli articolisti dovessero pensare ai testi in ritardo, finendo per prediligere la quantità alla qualità. Il Dipartimento Eventi sembra invece slegato dal resto del team. Rossella e Giorgio fanno forse parte di un'azienda diversa? No, allora quante volte sei entrato nel loro ufficio?».

UNO SPRITZ CON VENEREDove le storie prendono vita. Scoprilo ora