Lungo il tragitto verso casa di Carlotta rivivo mentalmente i miei sei mesi alla Fash. Il giorno in cui ho messo piede in azienda, il mio atteggiamento nei confronti di Riccardo era timido e impacciato. Eppure, quando stavo a Firenze, non provavo alcun timore nello spiegare a gruppi di dieci o più persone le opere esposte nella Galleria degli Uffizi. Ma a lui faticavo persino a dire "buongiorno". Poi le settimane si sono sommate l'una con l'altra e ho acquisito sempre più sicurezza. Col tempo io e Riccardo abbiamo instaurato un legame che sfiora tutt'oggi il limite tra "professionale" e "umano". Tre mesi dopo il mio arrivo, ho capito che stavo iniziando a provare per lui un affetto che superava questo limite, così ho soppresso le emozioni che la sua vicinanza mi scaturiva. Il contatto fisico avvenuto durante la fatidica sera alla villa di Francesco però ha fatto vacillare la parte più sensibile di me, scoperchiando il vaso di cristallo dentro il quale avevo riposto quei pericolosi sentimenti.
C'è chimica, attrazione fisica e intesa mentale. Fanculo! Nulla di tutto questo riuscirà a colmare la voragine che ci divide. Un titolare e la sua segretaria? Queste cose funzionano solo nei film. Qui invece siamo nella fottuta vita reale...
Rincaso esanime e mi abbandono sul letto. Nonostante la stanchezza, non riesco a chiudere occhio. Le parole di Riccardo mi orbitano in testa chiassose. La sveglia suona le sette in punto e getto me stessa all'interno della doccia. Faccio una scarsa colazione e poi esco di casa. Da quando ho messo il piede giù dal letto mi è partita una nausea fastidiosissima. Mi trucco alla bell'e meglio per nascondere le occhiaie e dare tono al viso ingrigito dalla notte insonne.
Vado a prendere la colazione a Riccardo che mi ha mandato un brevissimo messaggio mentre ero in doccia dove mi chiede di prendergli solo un caffelatte. Deve avere lo stomaco chiuso. L'ipotesi trova conferma nel momento in cui varco la soglia del suo ufficio. Riccardo ha una bruttissima cera. Indossa un paio di jeans e una maglietta bianca priva di qualsiasi logo o scritta. Abbigliamento inusuale per uno come lui, specialmente nel contesto lavorativo. Abituata a completi interi, polo e camicie, mi preoccupa vederlo in queste condizioni. Cancello per un attimo ciò che ho assistito durante la notte e mi interesso del suo stato di salute.
«Ho dormito poco e male» risponde.
Chiedergli perché non è riuscito a dormire o stare zitta? La curiosità è padrona delle mie labbra così mi faccio spiegare il motivo della sua insonnia. Risponde con imbarazzo ed eccessiva esitazione, ma alla fine butta fuori una mezza verità: ha discusso con Veronica dopo essere stati a cena insieme e per "questioni di condotta" probabilmente è arrivato alla consapevolezza che il loro rapporto lavorativo deve finire. Non racconta della loro quasi scopata in ufficio o il motivo della discussione.
«Mi dispiace che tu non sia riuscito a dormire e allo stesso modo che tu e Veronica siate giunti a questo» mi limito a dire.
Riccardo si massaggia il lato sinistro del collo. «Già. Lo stilista verrà a riprendersi i manichini fra meno di un ora. Che altri impegni ci sono oggi?».
Apro l'agenda. «Hai una videoconferenza con Balistreri dalle 10:30 e poi per tutto il pomeriggio sei impegnato con Eugenio Mancini».
«Il consulente finanziario» borbotta.
«Alle 16:00 gli Alpha hanno fissato una riunione per esaminare le bozze degli articoli per l'edizione di agosto».
«Bene. Quando avrò finito con Mancini leggerò il verbale di Giulia».
«Okay. Il Dipartimento Grafico sta lavorando alla cover e all'impaginazione. Margherita e Nicola invece saranno in giro per raccogliere testimonianze e...»
Riccardo solleva la mano per zittirmi. «Va bene, basta. Puoi andare. Appena arriva Veronica dille di venire qua. Quando lo stilista e la troupe se ne saranno andati, dì ai fotografi che andrò da loro per vedere le foto che ha selezionato». Inizia a bere il caffellatte. «Un'ultima cosa». Tiene lo sguardo fisso sul display del computer. «Noemi non ha fatto altro che parlare di te una volta tornati a casa. Di quanto tu sia simpatica, disponibile e gentile. Per non parlare del fatto che stravede per il tuo nome». Mi accorgo che un mezzo sorriso sta comparendo sul suo viso. «Tu le piaci» afferma infine con una tonalità di voce più profonda.
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UNO SPRITZ CON VENERE
Genç Kız Edebiyatı[COMPLETA] 🌶 Venere Landi è una donna che, in giovane età, ha dovuto affrontare la difficile prova dell'alcolismo della madre unita al suicidio del padre. Grazie alla sua passione per la moda e alla laurea in Storia dell'arte, a ventisette anni tr...