CAPITOLO 39

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Le nostre labbra rimasero incollate per molto tempo, sentì le sue mani alzarmi la maglietta e cominciare a vagare per il mio corpo, staccò le sue labbra dalle mie scendendo sul collo, le sue mani arrivarono sulle mie natiche, improvvisamente non ero più incollata al muro ma sul divanetto, si posizionò comodo su di me.

Continuò a lasciarmi piccoli baci sul collo e intanto mi sbottonó la maglietta del pigiama.

Scese sempre di più, sul mio petto, provocandomi gemiti di piacere.

"Alex"

"Che c'è? Non ti piace?"

"Mi fa impazzire ma ci sono le telecamere"

"Cazzo, comunque non stavo facendo niente di male", disse mettendosi seduto, mi posizionai a cavalcioni su di lui.

Ora sono io a baciargli ogni centimetro del suo collo.

Gli sfilai la maglia dai pantaloni cominciando a perlustrare il suo corpo caldo.

Con le mie mani arrivai al suo petto, toccai ogni parte sentendo il suo cuore battere irregolarmente.

"Ti si è svegliato l'amichetto"

"Shh, ti prego non smettere mai", posizionò le mani sui miei fianchi e con una leggera pressione eliminò ogni distanza che divideva i nostri corpi in preda agli ormoni.

Mi alzò la testa con due dita avvicinandosi sempre di più, cominciò a baciarmi, socchiusi le labbra in modo che la sua lingua potesse giocare con la mia.

Improvvisamente, la porta si spalancò.

"Oh cazzo, scusate", alzammo lo sguardo e notammo la figura di Luca intento a correre dentro la casa.

"Bene, penso sia arrivato il momento di rientrare"

"Dobbiamo proprio?"

"Si Alex", gli tesi la mano per aiutarlo ad alzarsi, l'afferrò tirandola e mi ritrovai sulle sue gambe.

"Non si è ancora spento il mio amico" mi sussurrò all'orecchio.

"Me ne sono accorta, sento la presenza sotto di me"

"Allora perché non lo fai felice?"

"Perché siamo in un programma televisivo", sbuffò alzandosi dal divano, mi prese di peso e mi portò in camera.

Le mie compagne stavano già dormendo, alzai lo sguardo sull'orologio che segna le 2,43 di notte.

"Cazzo Ale"

"Cosa?"

"Sono quasi le 3, domani abbiamo la registrazione"

"Ops, non posso controllare i miei ormoni specialmente se sono con te", gli tirai uno schiaffo scherzoso facendolo ridere.

"Cosa stai facendo?"

"Sto andando a letto"

"È mio quel letto"

"Che aspetti a venire?"

Mi infilai sotto le coperte, presi la sua mano e la intreccia con la mia. Si mise comodo tra le mie braccia, e dopo un tenero bacio sprofondammo in un sonno profondo.

Un amore inaspettato //Alex amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora