CAPITOLO 57

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"Non mi hai parlato della tua famiglia", disse rompendo il silenzio.

"Neanche tu"

"Facciamolo ora, inizia tu"

"Ok allora con mia mamma non vado sempre d'accordo e non mi ha supportato tanto nella realizzazione del mio sogno, è una fissata con la scuola ed io non andavo molto bene a scuola e per questo saltavo un sacco di lezione di danza come punizione" restò ad ascoltarmi in silenzio, fissandomi negli occhi.
"Papà non lo vedo spesso, abita in un paesino non tanto vicino al mio", continuai.

"Sono separati i tuoi quindi?"

"Si ma non mi ha mai creato problemi questo, anzi li ha risolti, litigavano in continuazione, io ero solo una bambina e non sapevo cosa fare, quando urlavano mi chiudevo in camera mia per non sentirli", una lacrima scese sul mio viso al ricordo della me bambina impaurita.

Alex con un dito scacciò via la goccia che scendeva veloce sul mio volto e mi lasciò un tenero bacio sulle labbra, lo ringraziai con un semplice sorriso non sapendo cosa dire.

"Però lui ha sempre creduto in me e ogni sera mi chiama per dirmi quanto è orgoglioso e quando è felice che io sia qua"

"Almeno, tua mamma non ti chiama?"

"Non sempre come fa lui, se la chiamo io molte volte non risponde e quando parliamo non mi chiede neanche se sto bene, parlo solo io", il sorriso che mi era comparso con quel semplice gesto di Alex ora era sparito, se ne accorse e mi abbracciò, trattenni le lacrime e continuai a parlare.

"Poi c'è mio fratello, Thomas"

"È più piccolo di te?"

"Si, ha due anni in meno"

"Quindi 17 anni?"

"Si, bravo sai contare"

"Scema, dai vai avanti"

"Ok allora andiamo molto d'accordo, lui ama la musica e spera di diventare un produttore o comunque di lavorare nel mondo della musica, abbiamo sempre condiviso tutto e quando gli ho detto che venivo qua ha fatto letteralmente i salti dalla felicità, era quasi più felice di me"

"Gli hai parlato di me?"

"Si, gli piaci"

"Solo questo?"

"Già è tanto che non ti abbia contattato e minacciato per quanto protettivo è, comunque ora tocca a te, la mia famiglia è finita"

"Allora con mamma vado d'accordo, sono molto simile a lei caratterialmente, quando gli ho detto che volevo venire qua ha pianto dalla gioia", ascoltavo le sue parole in silenzio, immaginando come sarebbe avere una madre così.

"Con papà è un po' complicato, quando si è separato è andato a vivere in Inghilterra e non potevo più vederlo, poi a 15 anni, in un momento in cui sentivo che dovevo cambiare qualcosa, sono andato da lui, ho finito là gli studi e abbiamo recuperato il rapporto, sono tornato a 19 anni"

"Perché sei tornato?"

"Perché volevo fare musica italiana", annui alla sua risposta e continuò a raccontarsi.

"Poi c'è mia sorella, Federica, andiamo d'accordo ma non abbiamo il rapporto che hai tu con Thomas"

"È più grande di te?"

"No, più piccola di 5 anni"

"16 anni, posso fargli conoscere mio fratello"

"Bella idea"

"Quando lo chiamo tu chiami tua sorella così si conoscono"

"Geniale"

"Lo so".

Arrivò poi l'ora della mia ultima lezione per i prossimi tre giorni.

Finì di imparare una coreografia che avevo lasciato in sospeso per dedicarmi a quelle che verranno trasmesse nello speciale di Natale.

Tornai poi a casa, mi feci una doccia veloce e mangiammo degli hamburger.

Con la collaborazione di tutti in meno di 30 minuti finimmo di pulire la cucina e, per far contento Cristiano, guardammo Harry Potter prima di addormentarci.

Un amore inaspettato //Alex amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora