CAPITOLO 80

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Passarono i tre giorni, in cui non feci niente se non mangiare, dormire, guardare la TV, gossippare con Francesco e stare con Alex.

Questa mattina mi svegliò la voce metallica di Maria

"Terra chiama Amy", mugugnai qualcosa per farle capire che ero sveglia, "il dottore ti aspetta per fare l'ultima visita", alzai il pollice verso la telecamere per farle capire che avevo compreso e dopo qualche minuto in cui cercai di aprire gli occhi, mi alzai.
Andai subito al bagno e sciacquai il viso con dell'acqua gelata che riuscì a svegliarmi poi mi vestì.
Mentre preparavo il caffè guardai gli orari delle lezioni, Alex era ancora a letto così andai a svegliarlo.
Mi sedetti affianco alla sua figura stesa e iniziai ad accarezzargli il viso fin quando non iniziò ad accennare i primi movimenti.

"Buongiorno", dissi a voce bassa

"Mmmh, che ore sono?"

"Le nove"

"Perché mi hai svegliato?, non ho lezione oggi"

"Lo so, devo andare dal dottore, speravo venissi con me, se non vuoi non c'è problema puoi continuare a dormire", dissi alzandomi dal letto.

"Vengo", disse afferandomi un braccio, mi tirò leggermente e mi ritrovai sul suo corpo disteso. Appoggiai la testa sul suo petto e mi abbandonai ai suoi grattini.

"Ragazzi non vorrei interrompere questo momento romantico ma il medio vi sta aspettando", ci riprese la conduttrice

"Cazzo", scattai in piedi e corsi a bere il caffè, due minuti dopo Alex mi raggiunse e insieme andammo nella stanza che ci aveva indicato Maria.
Una ragazza, munita di tutto il necessario per evitare di trasmettere il covid, mi guardò il polpaccio per poi scambiare parola col dottore.

"Ok Amy, buona notizie, puoi tornare a ballare da domani, mi raccomando, appena senti un leggerissimo dolore fermati"

"Ok, grazie dottore"

"Non c'è di che, grazie anche al tuo accompagnatore", disse indicando Alex

"Già, grazie anche a lui", spuntarono le suo fossette.

Quando tornammo a casa ci posizionammo sul divano, stesi le gambe sul busto di Alex che cominciò ad accarezzarmele.

"Scusate non vorrei disturbare, mi serve il telecomando", interruppe il nostro momento di relax, Calma.

Presi l'oggetto richiesto e quasi glielo lanciai contro.

"Mamma mia, siamo nervosi qua", commentò.
Ruotai gli occhi al cielo e lo ignorai.

Non mi ricordo niente da quel momento, probabilmente mi sono addormentata, e probabilmente lo ha fatto anche Alex.
Ma non mi scorderò mai l'urlata che mi ha fatto Crytical nelle orecchie per avvertirmi del pranzo pronto.
Ovviamente glieli feci pagare tirandolo dritto sul muso la ciabatta, la mia mira perfetta è dovuta alle lezioni di tiro della ciabatta da parte di mia madre.

"Che male"

"Ti sta bene"

"Cos'è successo?"

"Niente Alex, il pranzo è pronto"

Nelle ore successive non succedette niente di tanto interessante, Alex stette nella scuola praticamente tutto il pomeriggio e il tempo passato insieme fu la notte.

Un amore inaspettato //Alex amici21Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora