16. I Ricordi: Il Segreto.

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|| Lunedì 7 marzo 1974 ||

5.30

Ellie aprì gli occhi e si alzò in fretta dal letto, sperando di non svegliare Narcissa, che dormiva beatamente.

Fuori dalla finestra, il sole sarebbe sorto a momenti.

Si infilò un maglione pesante e la gonna della divisa, e dopo essersi sciacquata la faccia e lavata i denti alla svelta, afferrò il Mantello di James e la borsa che aveva appositamente preparato la sera prima e uscì dal dormitorio.

Scendendo la scala a chiocciola spiegò il Mantello e se lo cacciò sopra la testa.

Percorse in silenzio i corridoi dei sotterranei e salì in fretta le tre rampe di scale che la separavano dalla Sala d'Ingresso.

Aprì con estrema attenzione la porta di quercia e scivolò all'esterno, dove il freddo la avvolse lentamente.

Corse incontro al Platano Picchiatore e si fermò, riflettendo, a distanza di sicurezza.

Scorse un ramo lungo e robusto che era caduto lì vicino.

O forse era stato lasciato appositamente?

Lo raccolse lentamente e cercò di individuare il nodo di cui James aveva parlato, due giorni prima.

Quando finalmente lo trovò si avvicinò istintivamente, e un ramo del Platano le colpì in pieno la guancia, facendola cadere a terra.

Imprecò toccandosi la guancia, che le lasciò il palmo della mano bagnato di sangue.

Afferrò con più forza del dovuto il ramo, e lo spinse verso il nodo, abbassandolo.

Quando il Platano smise di muoversi, Ellie vide con chiarezza l'entrata del tunnel, e si lasciò scivolare dentro.

L'odore di terra bagnata le invase le narici, e quando cadde sul pavimento terroso, sbatté di nuovo a terra.

"Cazzo."

Si alzò e percorse senza fermarsi il tunnel fino a quando il terreno non venne sostituito da assi di legno, e capì di essere arrivata.

Si ritrovò davanti una scalinata di legno e la percorse velocemente, le assi scricchiolavano sotto i suoi piedi.

Poi, le bastò seguire - sebbene con orrore - gli squarci sul pavimento e sulle pareti prodotti dal lupo, per arrivare alla camera in cui Remus si trovava.

Il suo corpo era interamente nudo, ma era riuscito a coprirsi dalla vita in giù con un lenzuolo squarciato sui bordi.

I tagli freschi sul petto e sulle braccia sanguinavano un po' e l'espressione sul suo volto addormentato esprimeva appieno il dolore fisico che lo stava attraversando.

Posò il Mantello e la borsa tracolla sul bordo del letto, e tirò fuori da quest'ultima una coperta verde.

"Remus?" chiamò dolcemente.

Il ragazzo aprì gli occhi, e deglutì lentamente, guardandosi intorno.

Ellie si sedette accanto a lui, e l'odore de sangue divenne più forte.
Le veniva da vomitare.

wires || remus lupinDove le storie prendono vita. Scoprilo ora