55. La Guerra: Scacco matto.

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Quel giorno lavorarono fino a tardi al maniero Lestrange sui Longbottom, senza ulteriori risultati.

Bellatrix era furiosa, e continuava a prendersela con suo marito per la sua 'scarsa efficienza'.

Mentre i due litigavano nuovamente, Ellie uscì all'esterno della casa per prendere un po' d'aria fresca, accorgendosi soltanto quando fu fuori dalla porta che Rabastan aveva avuto la stessa idea, e adesso sedeva sulle scale del portico.

Ellie si fece coraggio, e andò a sedersi accanto a lui.

Rabastan la fissò per alcuni secondi. Stava fumando.

Le offrì la sigaretta, ed Ellie la accettò, nonostante non le fosse mai passato per la mente di iniziare a fumare.

Quando aspirò per la prima volta, si rese conto che Rabastan non le aveva offerto una semplice sigaretta.

Tossì, parandosi la bocca con il braccio.

Rabastan rise e si riprese la cicca.

"Ne ho bisogno in giornate stressanti come questa." disse lui.

"Già." concordò lei, cercando di focalizzare la sua attenzione sulle punte delle sue scarpe.

Rabastan era sempre stato molto più riservato di Rodolphus, ed era per questo che Ellie lo temeva maggiormente.

Dopo alcuni secondi di silenzio, lui la guardò di nuovo.
"E così... il Signore Oscuro ti ha ammesso nella cerchia ristretta."

Ellie cercò di non trasalire.

"Mhm." rispose soltanto.

"Ti ha mostrato Nagini? Il suo serpente?"

Lei si voltò verso Rabastan, annuì.

Lui inarcò un sopracciglio.
"Mhh, come pensavo."

"Cosa pensavi?" domandò lei.

"È ossessionato da te." rispose lui brevemente.

Ellie non disse una parola.

"Vedi... hai presente Nott?" continuò lui.

"Oliver?"

"Sì."
"Il Signore Oscuro sa che gli eri stata promessa in sposa, e da quando sei tornata, non ha fatto altro che torturarlo."

Ellie sgranò gli occhi.

"Hai notato che non si è mai avvicinato a te, nonostante - almeno così mi è sembrato - andavate d'accordo prima?"

La ragazza si accorse che Rabastan non si sbagliava.

"È possessivo." rifletté lui.
"L'ultima volta che l'abbiamo visto così è stata quando è tornato dall'Albania con quell'inquietante serpente."
"Per il primo mese non si è mai separato da lei." aggiunse.

Ellie alzò bruscamente lo sguardo.

Oh cazzo.

Cazzo.

"Dall'Albania?"

"Sì, siamo stati a lungo lì con lui."

Lei cercò di agire con disinvoltura, alzandosi e sistemando il vestito.

"Beh, io vado, comunque." "Preferisco risparmiarmi le urla di mia cugina per il resto della serata... ti consiglierei di fare lo stesso." gli strizzò un'occhio e sorrise.

Rabastan ricambiò, prendendo un'altro tiro di sigaretta, e facendo scorrere lo sguardo su di lei.

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