"P-perché mi hai fatto questo?"
Già... perché l'aveva fatto? Non questo, ma quello.
Il bacio. Perché era successo, cazzo: l'aveva baciata.
Ma perché era successo che l'aveva baciata?Shady continuò a chiederselo anche molto tempo dopo aver lasciato da sola Mirabella nel bosco, prona sul burrone, a piangere la "perdita" del suo cappuccio rosso. Qualcosa era andato storto in lui, dato che niente era andato dritto. Eppure, il suo piano era semplice: beccare Mirabella da sola; braccarla per farle vedere chi lui fosse e cosa fosse capace di fare il vero lui; provocarla per far uscire la vera lei; illuderla e umiliarla per insegnarle cosa significasse stare al mondo - in quello reale, senza l'arcobaleno e l'unicorno.
Il suo errore, casomai, era stato quello di aver previsto un piano d'attacco senza prevedere l'imprevedibile. Era sempre stato bravo, lui, a fare la "guerra", soprattutto quando aveva tutte le ragioni di farne una e il piano era decisamente inclinato dalla sua parte. Semplicemente, aveva pensato di comportarsi come aveva sempre fatto con la gente: attaccare per non essere più attaccato.
Credeva di essere una tipa carina e accondiscendente, Mirabella. Invece, al di là di quanto potessero essere ordinarie le sue esperienze di vita e del mondo, non era affatto diversa dalla gente saccente che girava per il mondo e che soffocava la sua rabbia in sorrisi falsi per non mostrare chi era davvero o cosa fosse capace di fare o come si dovesse stare nei suoi mondi immaginari.
Di Mirabelle, in fondo, era pieno il mondo. Su quello, Shady aveva avuto ragione fin dall'inizio. Perché lui, quel mondo, l'aveva visto e vissuto fin troppo a lungo per non sapere che le tipe sempre allegre, buone e care come lei non erano mai esistite e che niente dava loro più fastidio che vedere negli altri la rabbia a cui si erano precluse l'accesso né per natura né per sventura - che poi era anche il motivo alla base dei loro sorrisi in eccesso.
Se tutto fosse andato liscio, Shady ne sarebbe uscito vincente e avrebbe potuto considerare il loro incontro di quel pomeriggio come l'ultimo atto (la battaglia finale, diciamo) del capitolo "guerra contro Mirabella". Invece, tutto era andato storto. E più ci pensava, meno riusciva a capire da quale punto in poi il suo piano senza pieghe fosse diventato una piaga - che poi era il motivo per cui continuava a pensarci senza riuscire a metterci un punto.
Era convinto di essere partito in vantaggio e che non ci sarebbe stata partita fra lui e Mirabella: grazie alla sua furbizia, conosceva tutti i suoi punti deboli; e grazie alla sua solerzia conosceva anche il punto in cui avrebbe potuto beccarla da sola. Visto che in quel posto del cazzo non c'era mai un cazzo da fare, infatti - e poiché la guerra a Mirabella, oltre ad essere senza tregua e senza pietà, era anche senza quartiere - Shady aveva osservato a lungo i suoi movimenti sia prima che dopo l'orario scolastico.
Così, a tempo perso, aveva notato e annotato che, in seguito al loro primo "scontro" lungo il viale alberato davanti alla reggia dei nonni in cui lui aveva perso un paio di anfibi e lei uno spicchio del suo sorriso, non l'aveva più vista passare sotto la sua finestra col solito cappello rosso in testa e il suo finto cane horror al guinzaglio. Un cambiamento d'abitudine inconsueto e sospetto per una tipa abitudinaria e consuetudinaria come Mirabella, ch'era dovuto sicuramente al suo cercare di evitarlo a ogni costo.
Ovviamente, quando gliel'aveva chiesto davanti all'armadietto, lei l'aveva negato e, anzi, l'aveva accusato di esserselo solo immaginato – un' accusa ridicola, se fatta da una che viveva di immaginazione a uno che di immaginazione non ne aveva mai avuta in vita sua. Tuttavia, per togliersi il dubbio - e sempre perché in quel posto del cazzo non c'era da fare mai un cazzo – Shady aveva iniziato a seguirla da scuola a casa e lì aveva scoperto che la noiosa (bugiarda) Mirabella aveva cambiato il percorso della sua passeggiata proprio per cercare di evitarlo.
STAI LEGGENDO
Come un'ombra col sole
Romance[COMPLETA-IN REVISIONE] Mirabel è quella ragazza che porta un raggio di sole ovunque vada. Qualcuno, a scuola, la definisce stramba solo perché ama suo padre, i loro ricordi, il suo paese raccolto tra i monti, il suo vecchio cane Cujo e la sua amica...