Mirabella aveva decisamente una tendenza democratica al melodramma. Rabbia e piacere, in lei, raggiungevano l'apice velocemente, in egual misura, sicché passava sempre da essere tutta rosa e miele a essere una tigre indomita e selvaggia.
Un attimo prima, stavano ridendo, scherzando e lei gli stava dando un orgasmo; un attimo dopo, stavano urlando, litigando e lei gli stava lanciando addosso il suo diario del cazzo insieme e una lunga serie di accuse infamanti e di offese.
Shady aveva sempre trovato stimolante, perfino divertente, quella sua instabilità emotiva da bambina insicura, indecisa, pronta a sfidare inconsapevolmente le sue resistenze, così sensibile e ricettive alle nuove esperienze di vita. Adesso, però, erano tornati al punto di partenza. E la sua, di misura, era decisamente colma, l'apice della sua pazienza superato da un pezzo.
Le aveva rubato il suo diario rosa del cazzo con l'unicorno psicopatico. Okay. E aveva sbagliato. Okay. Ma lei era partita subito per la tangente, non gli aveva dato spazio per spiegarsi e anche quando, nello spazio tra un insulto e l'altro, lui era riuscito finalmente a spiegarsi, non gli aveva comunque creduto.
Mirabella era sempre stata prevenuta nei suoi confronti, una vittima del suo stesso pregiudizio da bigotta che viveva sui monti, tanto che aveva preferito continuare a farsi il suo film mentale e trarre le sue solite conclusioni affrettate, invece di stare a sentirlo.
Prevedibile.
Già previsto.
E, all'inizio, era stato quello a infastidirlo di più: la presunzione di Mirabella di avere sempre la verità in tasca, quando l'unico a dirle la verità - e a non mettersela in tasca - era stato lui. Quel pomeriggio, subito dopo averle rubato il diario dall'armadietto, era andato a casa sua solo per prendersi una rivincita su di lei e sulla sua amica.Il suo piano era quello di infastidirla, di farla incazzare, di spegnerle il sorriso nel pianto, magari; non certo quello di baciarla. Il loro bacio nel bosco era stato del tutto inaspettato, così com'era stato inaspettato che a lui sarebbe piaciuto tanto. Dopo quello, tutto era cambiato. Mirabella lo aveva respinto e lui non aveva pensato ad altro che a un altro piano per entrarle nelle mutande.
Poteva essere definito un egoista per questo? Forse. Ma anche un sincero. Quando lei l'aveva accusato di aver studiato ogni mossa a tavolino per darle il colpo definitivo, lui aveva pensato che certo, leggere il suo diario gli aveva dato la certezza di avere un ascendente su di lei e che, prima o poi, quel colpo sarebbe riuscito a darglielo; ma che no, lui non aveva pensato a quel colpo nel modo in cui lo intendeva lei.
Lui si era semplicemente fermato lì, al pensiero ossessivo di entrarle dentro. Voleva portarsela a letto. Punto. Se fosse stato per una questione di sfida o di rivincita, Shady non avrebbe saputo dirlo; né avrebbe saputo dire se si sarebbe trattato di un colpo solo, di più colpi o se, dopo averle dato uno o più colpi nel modo in cui li intendeva lui, le avrebbe dato anche il colpo definitivo che intendeva lei.
Forse, dopo essersela fatta, si sarebbe attenuto al piano inziale di spegnerle il sorriso; o, forse, se la sarebbe fatta e rifatta, finché non gli fosse venuta a noia. Chissà. Shady, per l'appunto, non si era mai chiesto come si sarebbe comportato dopo il primo colpo. Perché mai avrebbe dovuto farlo, dato che non era ancora riuscito a darglielo?
Eppure, "Mirabella La Saputella" pensava di sapere i suoi pensieri al suo posto e aveva subito presupposto che lui avesse pianificato di portarsela a letto fin dall'inizio. Si era erta a giudice delle sue intenzioni, gli aveva fatto il processo alle intenzioni e, senza dargli alcuna possibilità di appellarsi al ragionevole dubbio e alla presunta innocenza pre-sentenza, l'aveva incolpato di un'intenzione che, nella sua testa, non c'era mai stata.
Non dall'inizio, almeno, quando, dopo essersi beccato del poveraccio a caso e aver subito la sua finta indifferenza, Shady avrebbe solo voluto trovare un modo per spegnerle quel sciocco sorriso irriverente. Cazzo, si era perfino infilato nel letto a baldacchino di Bec-Bec pur di togliersela dalla testa...
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Come un'ombra col sole
Romance[COMPLETA-IN REVISIONE] Mirabel è quella ragazza che porta un raggio di sole ovunque vada. Qualcuno, a scuola, la definisce stramba solo perché ama suo padre, i loro ricordi, il suo paese raccolto tra i monti, il suo vecchio cane Cujo e la sua amica...