Pentimenti troppo lenti

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Mirabel non avrebbe mai dimenticato il modo in cui Matt l'aveva guardata quand'era uscita dalla stanza di Shady con gli occhi lucidi, i capelli in aria e il volto arrossato di rabbia, di eccitazione e di eccitazione che, evidentemente, si era trasformata in rabbia.

Si era aspettata di trovarselo subito di fronte, ad attenderla in mezzo al corridoio con la schiena dritta sui piedi simile a una sentinella che aveva avuto il sentore che qualcosa stesse andando storto. Invece, il corridoio era buio e silenzioso, perché Matt la stava aspettando nell'atrio con la sua giacca in mano e un'espressione... delusa? Disillusa? Dispiaciuta più per lei che per lui?

Mirabel non avrebbe saputo dirlo con certezza, vista l'incertezza con cui aveva sceso lo scalone di marmo in quella che, più tardi, avrebbe ricordato come la "sfilata della vergogna": ogni gradino col fiato sospeso e lo sguardo basso, intenta a non inciampare nella sua coda di paglia. Era la vergogna di fronte al suo muto "giudizio", di cui sentiva tutto il peso sotto la cupola opprimente del soffitto, a essere la sua gogna.

Matt si era fidato di lei. E lei, ancora una volta, aveva deluso le sue aspettative, chiudendosi in camera col suo figlio adottivo a fare cose che col suo figlio vero non avrebbe mai fatto e che lui aveva compreso benissimo. A farle ancora più male, poi, era stato il silenzio con cui l'aveva accolta e scortata fino alla macchina, come se si fosse trovato accanto un'estranea.

Aveva ragione a considerarla tale, dato il modo in cui si era estraniata perfino da se stessa nelle ultime ore. Shady "non so chi sono" Wells era un portatore insano di motivi per odiarsi. E Mirabel non si era mai odiata tanto in vita sua, neanche quando aveva commesso degli errori involontari le cui conseguenze erano ricadute solo su se stessa, non sulle persone a cui voleva bene. I Wells. Suo padre. Celeste. Aveva tradito loro, oltre che i suoi principi.

"Bell, va tutto bene?", le chiese Matt, interrompendo il flusso dei suoi pensieri negativi.

"Potrebbe andare meglio".

Lui annuì, gli occhi sempre puntati sulla strada: "Senti, non so cosa sia successo fra te e Shady. Non è il mio ruolo quello di saperlo. Hai già un padre. Ma sai bene che sei sempre stata come una figlia per me. Quindi, se mi permetti, vorrei darti un consiglio." La sbirciò, in attesa di vederla annuire: "Devi andarci piano con Shady. Non dico che sia un cattivo ragazzo, ma si trascina dietro un passato traumatico e ci vorrà del tempo prima che accetti il cambiamento. Può darsi che un giorno lo farà oppure no. Nel dubbio, penso sarebbe meglio che tu e lui..."

"Non accadrà più", lo interruppe lei, il viso paonazzo. Inutile negare l'evidenza, ormai.

"Non promettermi cose che non puoi mantenere, Bell", rispose Matt, dando un colpo definitivo alla sua, già labile, credibilità. "Promettimi solo che ne parlerai con Michael e che cercherai di riflettere su quello che ti ho detto."

Mirabel chinò il capo. "Te lo prometto."

Glielo disse. E quando glielo disse era convinta di poter mantenere la sua promessa, stavolta; invece, riuscì a mantenerla solo per la seconda metà, perché Michael, da padre vero, non ebbe nei suoi confronti la stessa comprensione di Matt; e, considerato che Michael sapeva un quarto di quanto sapeva Matt su quello ch'era successo fra lei e Shady, Mirabel pensò di nuovo che sarebbe stato meglio dirgli una mezza verità che una bugia intera.

Che poi, anche volendo essere sincera, quale verità avrebbe dovuto dirgli se lei stessa continuava a ignorare quale fosse stata la sua verità? Michael non si sarebbe certo accontentato di sapere che la sua adorata figlia era scappata di casa in piena notte per andare a cercare un ragazzo che l'aveva difesa da un altro ragazzo (di cui era meglio non fargli il nome) per poi finire a rotolarsi sul letto col primo ragazzo che avrebbe dovuto considerare un fratello. Lui avrebbe preteso di avere da lei delle spiegazioni che lei non aveva per quel comportamento sconsiderato, così come non aveva verità in tasca né delle motivazioni valide.

Come un'ombra col soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora