Skifiltor

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Sabato, Mirabel era stata da Shady fino alle otto di sera. E poi c'era tornata anche domenica. A essere onesta, più che essere stata da Shady, era stata con Shady. Stretta tra le sue braccia. Nel suo letto. A farsi baciare e toccare dappertutto. Il che era molto diverso, ma diverso in un modo che a lei andava bene lo stesso.

Si era fidata di lui. Gli aveva detto cose su Celeste che, un tempo, avrebbe detto solo a Celeste. Si era fatta andare giù quella cosa di "andare insieme" senza "stare insieme" che, un tempo, non si sarebbe mai fatta andare giù. E, nel frattempo, Shady non le aveva ancora ridato le sue chiavi.

Sabato sera, quando era uscita dalla sua stanza con i capelli in disordine e il maglione infilato al contrario, aveva trovato Mercy al attenderla nell'atrio. "Com'è andata? Avete studiato?"

"Gli ho dato i compiti di fare, sì..."

"E non gli avete ancora fatti."

Mirabel si limitò a un monosillabo. "No". Non era una domanda, quella. E sarebbe stato inutile, negare l'evidenza. Tutto avevano avuto voglia di fare, e di farsi, lei e Shady, fuorché fare l'unica cosa che avrebbero dovuto fare.

"Grazie per la sincerità. Ma ciò non toglie che io non sia preoccupata per te, Bell."

"Non devi. Sono grande, ormai."

"Sì, lo sei." Mercy sorrise, nostalgica. "E anche Shady lo è. Solo che lui è cresciuto in un modo diverso da te. Capisci cosa intendo, vero?" 

Mirabel abbassò lo sguardo. Sì, lo che capiva - fin troppo bene, purtroppo. "Noi non..." 

"Bell", la interruppe Mercy. "Sei sempre stata una ragazza troppo intelligente per credere di poter offendere la mia intelligenza." 

La testa di Mirabel scattò in su. "Se sei così preoccupata per me, perché mi hai chiesto di venire?"

"Perché vietarvi di fare la vostra conoscenza non sarebbe servito a niente, se non a ottenere l'effetto contrario con uno come Shady. E, se proprio avete deciso di conoscervi, allora preferisco che lo facciate sotto il mio tetto." Mirabel non riuscì a celare un rossore che le diede ragione. "Ti capisco", la sentì continuare. "Shady è un ragazzo bello e carismatico, che sembra sapere il fatto suo, ma io non credo che lui lo sappia davvero Bell. Non ancora, almeno."

"Noi non..." Mirabel esitò, prima di dirle un'altra inutile bugia. "Non fino in fondo, almeno."

Mercy si lasciò sfuggire un sospiro di sollievo. "E Michael lo sa?"

"No." 

"Sai che non posso essere vostra complice, vero?"

"Sì e non te lo chiederei mai. Glielo dirò. Ma conosci Michael e sai che non la prenderebbe affatto bene, soprattutto dopo quello che ha passato con mia madre."

"Lui ti ha parlato di Steve?"

Mirabel rispose alla sua domanda stupita con un'altra domanda stupita. "L'hai conosciuto?"

"Sì. Un tipo affascinante e deleterio. Matt ha rischiato di andare dentro per colpa sua."

Mirabel si accigliò. "Davvero?"

"Già. Quel tipo è spuntato fuori dal nulla e si è messo a importunare la gente con mille domande su dove fosse tua madre. Voleva riconquistarla, a suo dire. Anzi... voleva riprendersi una cosa che gli era sempre appartenuta per come la disse." Mercy fece il segno delle virgolette. "Una sera si è presentato in un locale di musica dal vivo dov'eravamo andati a bere. Era ubriaco. Ha cercato di trascinare tua madre nell'auto e, prima che tuo padre gli spaccasse la faccia, Matt è intervenuto per rimetterlo al suo posto." 

Come un'ombra col soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora