Aveva deciso di fare un ultimo tentativo.
Dopo il suo litigio con V., il bacio che lei gli aveva rubato e la sua corsa in bagno per vomitarci dentro i bocconi amari che aveva dovuto ingoiare durante quella serata del cazzo, Shady aveva passato tutta la notte sveglio, a girarsi e rigirarsi in un letto solitario, con lo stomaco - e le palle - girate.Sentiva un buco nero allargarglisi dentro, nello spazio tra un organo e l'altro, come un vuoto a perdere - se stesso - che lo stava divorando dall'interno fino a svuotarlo. Le parole che V. gli aveva rivolto, e che sospettava fossero uno dei motivi del suo rivoltante giramento di stomaco - e di palle - lo avevano sconvolto, ferito e irritato.
Durante il loro "discorso", erano state tante le cose a rispondere al suo posto: rabbia, orgoglio, bisogno di attaccare per difendersi dalle accuse di essere un bugiardo, un ipocrita, un pivello che aveva perso la testa - e chi si faceva mettere i piedi in testa - da una mocciosa che si divertiva a puntare i piedi. A nulla era valso negare l'evidenza. Avrebbe dovuto immaginarselo che V. si sarebbe accorta di tutto. Gli sguardi rubati. Gli odori tra le pieghe degli abiti. Modi di fare strani e di trattarla da estranea. Stavolta, Shady era stato attento a non non scoprirsi troppo. Ma V. era uguale a lui: una lupa di strada dal fiuto infallibile che lo conosceva fin troppo bene per non aver notato in lui un cambiamento dovuto a qualcosa che andava al di là di lei e di loro.
Alla fine, Shady aveva dovuto ammettere che si era scopato Mirabella una volta, ma che aveva sbagliato perché lei si era presa una cotta per lui e lui non avrebbe più potuto scaricarla senza correre il rischio di finire nei casini. Gli era sembrata una buona scusa per scagionarsi da ogni accusa senza pensare che V. era la prima a essersi sentita scaricata e messa da parte. Le aveva mentito. Era andato avanti senza di lei. E, nel momento del pericolo, aveva scelto di salvare un'altra al suo posto.
Shady era rimasto in silenzio, perché V. aveva ragione su tutto - purtroppo.
L'aveva abbandonata in mezzo al fuoco per salvare Mirabella che aveva dovuto paragonare a Wendy per giustificare quella scelta e farle comprendere il senso di compassione, e protezione, che nutriva nei suoi confronti; lo stesso che avrebbe potuto nutrire per una sorella minore, ma che non gli avrebbe comunque impedito di andare avanti con la sua vita senza tornare indietro, quando sarebbe venuto il momento.
Mirabella, d'altronde, non era mica Wendy. Lei ce l'aveva una famiglia - anche se incompleta - che si prendeva cura di lei. E anzi, sarebbe stata meglio senza di lui e la sua ombra protettiva. Lei, il sole, ce l'aveva sempre avuto dentro e non avrebbe temuto di essere scottata dai suoi raggi. Sulle bugie che aveva detto a V., però, Shady si era sentito davvero in colpa. Non solo le aveva mentito ma, quando lei l'aveva messo alle strette, le aveva detto una verità che arrivava a un terzo. Ma V. era sempre stata il suo specchio e, come sempre, l'aveva fatto riflettere su una verità che avrebbero potuto ferirlo, se non si fosse svegliato in tempo.
Era geloso di quella mocciosa del cazzo al punto di volersi vendicare di quel Trevor perché si era innamorato di lei e, anche se lui aveva cercato di negare ottenendo solo di offenderla di più, quella verità gli aveva fatto male. E sì l'aveva fatto riflettere. E, pur non avendogli risvegliato l'uccello di fronte alla sua provocazione, gli aveva risvegliato il sospetto che fosse stata V. la prima ad avergli mentito sulla verità che sosteneva di aver detto a Mirabella.
Un sospetto solo momentaneo, come un'ombra di passaggio, dovuto per lo più al fatto che Shady non riusciva più a capire chi avesse davanti. Non era da V. farsi tutti quei filmi mentali da ragazzetta alle prime armi, bisognosa di avere delle conferme perché timorosa di non essere al centro della sua attenzione. Era sempre stata una donna orgogliosa, carismatica e sicura di sé, lei. Il fatto di essersi sentita rifiutata, ed esclusa dalla sua nuova vita, tutt'al più, avrebbe potuto rodere il suo egocentrismo; ma da qui a cadere nei tranelli d'insicurezza alla Mirabella o in quelli d'invidia alla Bec-Bec, c'era in mezzo un oceano.
STAI LEGGENDO
Come un'ombra col sole
Romance[COMPLETA-IN REVISIONE] Mirabel è quella ragazza che porta un raggio di sole ovunque vada. Qualcuno, a scuola, la definisce stramba solo perché ama suo padre, i loro ricordi, il suo paese raccolto tra i monti, il suo vecchio cane Cujo e la sua amica...