Era stata una settimana pesante, quella di Shady; cinque giorni tra alti e bassi del suo cazzo, e dei suoi maroni, al cui centro c'era sempre stato il loro triangolo: lui, Mirabella e V.; V. Mirabella e lui; con lui che non voleva rinunciare alla sua routine con Mirabella né alla sua amicizia con la V. maiuscola di una vita.
La sera si chiudeva in camera senza chiave, sperando che V. non pretendesse di chiavare nel suo letto. E la mattina si chiudeva in bagno a chiave, cercando di non chiavarsi Mirabella contro la porta lurida di un posto squallido.
Più volte, V. aveva cercato di sedurlo sia di notte che durante il giorno.
E, ogni volta, lui si era finto addormentato di notte, mentre durante il giorno ci aveva pensato nonna "M" a interromperli ogni volta coi suoi interventi provvidenziali e affatto casuali.Più volte, era stato sul punto di fare l'amore con Mirabella.
E, ogni volta, lei si era tirata indietro all'ultimo momento con un desiderio trattenuto a stento. Non ultima quella di venerdì all'ora di pranzo, quando Shady l'aveva sollevata sui suoi fianchi e, spingendosi dutro fra le sue gambe, l'aveva implorata con gli occhi occhi di lasciarlo entrare in lei. Aveva bisogno di sentirla fino in fondo e anche lei ce l'aveva, malgrado si fosse era persa di nuovo nelle sue parole non dette, rimaste in sospeso fra le loro labbra tumefatte, chiendogli da sotto le ciglia di mantenere le sue promesse.Shady sapeva bene che, prima o poi, avrebbe dovuto mantenerle quelle promesse; se, infatti, quando ce l'aveva fra le braccia, riusciva a farle dimenticare la realtà; a distanza di qualche ora, usciti da scuola con davanti V., lui si sarebbe comportato di nuovo da egoista codardo e la realtà le sarebbe ripiombata addosso con tutto il peso delle sue conseguenze.
Era un circolo vizioso e viziato, il loro; un circolo di notti insonni, di tira e molla e di piedi in due zattere a cui Mirabella avrebbe messo presto un punto e questo nonostante lui stesse facendo di tutto per dimostrarle che avrebbe mantenuto le sue promesse e lei stesse continuando a fingere di fidarsi di lui nonostante tutto.
Durante le feste di primavera, avrebbero avuto meno tempo a disposizione per vedersi e lei ne avrebbe di più per riflettere sulla loro situazione lontano dalle sue braccia; Shady era certo che, se dopo quelle, la situazione non fosse cambiata e V. non se ne fosse tornata a Los Angeles, il suo tempo per sistemare le cose tra loro tre sarebbe scaduto irrimediabilmente. Ecco perché quel venerdì, l'ultimo giorno prima del loro distacco forzato, aveva insistito tanto per fare l'amore con lei: per ricordarle, e lasciarlo bene impresso in mente, cosa potevano essere, loro due, insieme.
L'aveva presa proprio lì, contro la porta del bagngo.
Lei non si era più tirata indietro.
Ed era stato... stupendo.Shady aveva dovuto trattenere l'istinto di chiederle ancora una volta di scappare con lui, lontano da tutto e tutti. L'aveva trattenuto sulla punta della lingua, e dell'uccello, mentre se la sbatteva con foga. Era riuscito a trattenerlo perfino quando l'aveva sentita pulsare intorno a lui e venire in un gemito soffocato da un bacio.
E se, al momento, non si era pentito affatto di esserci riuscito, se ne sarebbe pentito poco dopo quando, all'uscita da scuola, trovò V. ad attenderlo in fondo al vialetto e il suo solo desiderio fu quello di trascinare Mirabella via da lì. Invece, fu la mano di V. quella che prese nella sua, mentre a Mirabella rivolse un saluto freddo, frettoloso, prima di girarle le spalle senza guardarsi indietro ché, se si fosse guardato indietro, sarebbe tornato subito indietro per fare uno scambio di mano.
Venerdì sera, poco prima di cena, nonno "M" bussò alla porta della sua camera per dirgli che c'era un'altra "sua amica" ad aspettarlo sulla porta di casa. "Dice di chiamarsi Sam. E non ha un bel modo di fare."
Sam? Quella Sam? Cosa cazzo ci faceva, quella Sam, lì?
Shady finse di saperlo. "Sì, è un'altra mia amica di Los Angeles.""Non avevo dubbi a riguardo. Almeno, questa ha un nome... o è un soprannome, per caso? "
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Come un'ombra col sole
Romance[COMPLETA-IN REVISIONE] Mirabel è quella ragazza che porta un raggio di sole ovunque vada. Qualcuno, a scuola, la definisce stramba solo perché ama suo padre, i loro ricordi, il suo paese raccolto tra i monti, il suo vecchio cane Cujo e la sua amica...