Triangoli da inquadrare

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Doveva essere piombato in una specie di incubo, cazzo. Davvero. Chi cazzo poteva volergli così male da fargli andare male una giornata iniziata male ma che, alla fine, non era andata poi così male? Quella mattina si era chiuso nel bagno di Ella con Mirabella. Avevano parlato, discusso, litigato. Shady le aveva confessato delle cose e gliene aveva promesse altre. Era perfino riuscito, e non senza fatica, a lasciarsi baciare, toccare e succhiare le tette.  

E poi... quello. Dal Paradiso all'Inferno nel giro di un attimo.
Mirabella e V. in mezzo al vialetto, con le facce appiccicate in un nodo di ricci e di ferro che, viste da lontano, gli erano sembrate un nodo di labbra e che, per poco, non gli avevano procurato un infarto. La stronza di Pinky che, invece di aiutarle, era rimasta in disparte a godersi lo spettacolo del suo imbarazzo per quel triangolo improvvisato, inaspettato, che, in un altro mondo e modo, Shady avrebbe senz'altro apprezzato; ma che, in quel modo e mondo, l'aveva spinto soltanto a disprezzare il suo stesso imbarazzo. 

Lo sguardo deviato. Le dita sudate. Il fiato spezzato. Mirabella rossa in viso, in evidente disagio, e le pupille rosse di V. puntate sul suo, di viso, per coglierci dentro ogni segnale di disagio. Infine, come se non fosse bastato altro, ecco arrivare una Bec-Bec di rosso vestita - proprio come una ciliegina su una torta di merda - in tutto il suo vociare da oca giuliva e starnazzante. 

Il triangolo imbarazzante era diventato un quartetto che gli aveva fatto quadrato intorno e che l'aveva messo all'angolo come se fosse stato al centro di un ring: lui, la sua unica scopata, la sua scopata di sempre e la sua scopata mancata tutti felicemente insieme. Perfetto, cazzo. Adesso sì che il quadro era completo e che Shady si sentiva ancora più scomodo in mezzo a quel triangolo strappa-bermuda che quello delle Bermuda vero, in confronto, poteva solo accompagnare.  

Ci aveva provato, lui, a scomparire nel nulla come se fosse stato davvero in mezzo al triangolo delle Bermuda più che al centro di un ring. Aveva provato ad accompagnare gentilmente V. - okay, forse non proprio gentilmente - lungo il vialetto per andarsene da lì; ma il suo tentativo era fallito, perché V. si era comportata come la bambina capricciosa che non era mai stata. 

Aveva puntato i piedi per terra, impuntandosi su quella stupida Festa di Primavera organizzata da Bec-Bec, quasi che la sua vita fosse dipesa dal partecipare a quel cazzo di falò in mezzo a un bosco in cui sicuramente qualcosa o qualcuno di quel cazzo di posto, prima o poi, avrebbe preso fuoco. Lui e Mirabella avevano detto di no, che non ci sarebbero andati, ma V. aveva detto di sì. E, anche se Shady avrebbe dovuto cedere al suo volere, sperava che Mirabella rimanesse dello stesso parere. 

Qualche ora prima del loro ennesimo incontro-scontro lungo il vialetto, lui le aveva promesso che avrebbe parlato a V. della loro situazione, ma non sapeva ancora quando l'avrebbe fatto di preciso e, fino ad allora, meno occasioni c'erano in cui le due avrebbero potuto incontrarsi, più lui sarebbe riuscito a preservare intatte le sue coronarie. Mirabella e V., insieme, nello stesso posto, gli creavano un forte stress. V., poi, si stava comportando come una pallina impazzita nel flipper della sua nuova vita tanto che, se non l'avesse conosciuta bene, Shady avrebbe pensato che ne fosse stata quasi intimorita. 

Tornando verso casa, avevano camminato uno accanto all'altra nel silenzio ovattato dei loro passi sul manto innevato. Shady aveva tenuto lo sguardo fisso sulla strada, mentre V. si era tenuta a una certa distanza da lui, con lo sguardo puntato sulla sua schiena. Shady lo sentiva bruciargli la pelle e bucargli le viscere come un raggio laser che trapassava la sua parte visibile da parte a parte per andare oltre lui e trascinarsi dietro la parte invisibile di lui, quasi che fosse diventato trasparente, incorporeo, una specie di ologramma o di fantasma. 

Fu solo quando si trovarono chiusi nella sua stanza, che V. decise di spezzare il loro silenzio da buchi fuori e dentro. "Voglio che tu me lo dica, S. E voglio che tu lo faccia adesso."

Come un'ombra col soleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora