Da quel che aveva potuto capire, Shady Wells non era mai stato una grande sportivo; ma se mai lo fosse stato, il suo sport preferito sarebbe stato senz'altro lo "scaricatore di responsabilità". E Mirabel, che si era lasciata persuadere a farsi carico delle sue responsabilità, sarebbe stata il suo pungiball.
Non fecero in tempo a mettere un piede oltre la porta di casa Wells, che lui era già schizzato sulle scale di marmo, lasciandola solo nell'atrio, sotto l'alta cupola, oppressa dai sensi di colpa per non essersi presa le sue responsabilità nei confronti di persone che le avevano sempre voluto bene – e che no, non erano lui.
A parte l'emergenza di quella sera – in cui, tra l'altro, si era sentita accusare da Matt di essere la complice di Shady – erano due settimane che Mirabel non vedeva né sentiva i Wells. Ed era paradossale che, adesso, sarebbe stata costretta a vederli e a sentirli per giustificare dei misfatti a cui non aveva preso parte. Matt e Mercy le avrebbero creduto?
C'erano panico e imbarazzo dentro di lei. Malesseri che si riflettevano anche fuori, nelle chiazze bianche e rosse sul suo volto e nel vaso di erica e bucaneve dietro le sue spalle, come se quell'ambiente scenografico, e un tempo così famigliare, stesse fungendo da specchio di un disagio fin troppo plateale.
La prima ad andarle incontro fu Mercy, col viso stanco e aperto nello stupore. "Bell? Cosa ci fai qua? E Michael dov'è?"
Eh. Quella di suo padre era la parte a cui Mirabel non aveva pensato, quando si era offerta di aiutare quel...
"Lui non è con me", rispose.
"Con chi sei allora?" Quello era Matt che, nel frattempo, era spuntato da sopra le spalle di Mercy con un viso altrettanto stanco, ma meno stupito.
"Con Shady."
Matt la guardò nel modo sospettoso in cui si era aspettata che l'avrebbe guardata. "Sei riuscita a trovarlo?"
"Sì, ma... non sapevo dove fosse, quando abbiamo parlato al telefono", mentì, ma solo in parte.
Quando aveva sentito i Wells, Mirabel ignorava dove fosse Shady. Ci aveva dovuto ragionare sopra per arrivare a capirlo. Ma poi, dopo averlo capito, invece di chiamare loro o suo padre, era scappata di casa per andare a cercarlo e lui aveva finito per trovare lei e per "salvarla" da Trevor - motivo quello per cui lei si era sentita in debito con lui e aveva deciso di ricambiare il "favore". Troppo complicato da spiegare.
"Capisco", disse Matt, lanciandole un'altra occhiata scettica che la fece male. "E lui dov'è adesso?"
"Di sopra. Ma mi ha detto di dirvi che...", esitò, confusa da un ruolo che non le era mai appartenuto e che la faceva apparire come la pessima bugiarda che era sempre stata. "Gli dispiace e che..."
"Ha mandato avanti te?!", esclamò Matt più irritato che incredulo. In un attimo, spostò la moglie di lato e si diresse a spron battuto verso le scale. "È ora che quel ragazzo impari a prendersi le sue responsabilità!"
Mercy gli corse dietro, implorandolo di non agire in modo impulsivo, mentre Mirabel rimase ferma là, al centro di un atrio e di una tragedia di cui aveva contribuito a scrivere le prime pagine, ma da cui adesso si sentiva esclusa. Furono i colpi di Matt sulla porta di Shady e il rimbombo minaccioso della sua voce a farla risvegliare e farle capire che, da lì a qualche momento, sarebbe potuta scoppiare una vera tragedia.
Dopo essersi tolta la giacca bagnata, si lanciò a sua volta sulle scale, attraversò di corsa il ballatoio e infilò il corridoio su cui affacciavano le camere; quella di Shady era l'ultima a destra, la ex camera degli ospiti in cui lei stessa aveva dormito spesso nei lunghi week-end passati a casa dei Wells dopo la morte di sua madre.
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Come un'ombra col sole
Romance[COMPLETA-IN REVISIONE] Mirabel è quella ragazza che porta un raggio di sole ovunque vada. Qualcuno, a scuola, la definisce stramba solo perché ama suo padre, i loro ricordi, il suo paese raccolto tra i monti, il suo vecchio cane Cujo e la sua amica...