Capitolo 5

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Kaylee

Hunter apre la porta del fast food e si fa da parte, come per invitarmi ad entrare. E così faccio, lasciandomelo alle spalle.

Sento la fastidiosa campanella, a me ampiamente conosciuta, suonare, segno che Hunter è entrato nel locale. E ne ho la conferma quando sento la sua ingombrante figura ad un palmo da me.

Con la coda dell'occhio lo osservo, mentre si tira giù il cappuccio rivelando una cascata di capelli corvini. La pelle rosea, candida come neve, traccia il suo profilo in un modo a dir poco perfetto. Il naso dritto, perfettamente proporzionato, mi fa tanta invidia.

«Ciao!» una cameriera arriva quasi subito ad accoglierci e io, svogliatamente, devo girare gli occhi verso di lei.
«Ciao, un tavolo per due» le sorrido ma lei mi ignora, rivolgendo gli occhioni nocciola verso Hunter.

«Siete solo voi due o aspettate altri?» chiede al mio accompagnatore e io apro la bocca in un'espressione che Cora avrebbe senza dubbio definito tragica.

Sono trasparente?

«Mi sembra te l'abbia già detto lei» la voce rauca di Hunter fa capolino nella conversazione, in un modo che mi scuote le membra. E credo che abbia fatto lo stesso effetto anche alla cameriera che stringe le gambe in un modo istintivo.

Il ragazzo le posa lo sguardo sul seno, dove trova la targhetta con il nome scritto.
«Sandra, presta più attenzione a ciò che ti circonda» sibila piuttosto irritato.

Lei annuisce, come ammaliata.
«Hai ragione» poi volge il capo verso di me, guardandomi appena. Mi rifila uno sguardo carico di disprezzo, poi ritorna sul ragazzo e io faccio lo stesso, inconsciamente.

Lui si schiarisce la gola, piuttosto irritato e lei, come risvegliata da una trance, si affretta a prendere due tovagliette per poi condurci verso un tavolo.

Anche io mi ridesto velocemente, a disagio a differenza della ragazza che non sembra avere il benché minimo pudore.

Ma il fatto è che lui, con la sua immancabile perfezione, ti ipnotizza.

Sandra ci conduce nella sala principale, sculettando visibilmente. E prima che possiate dire qualcosa, non è una mia impressione, sta veramente sculettando.

Non so se la ragazza ha ottenuto l'effetto sperato sul mio compagno di cena ma, in ogni caso, non vedo l'ora di scoprirlo. E l'avrei fatto se una scena non mi avesse svuotato completamente la mente.

Cosa ci fanno loro qui?!

L'appuntamento non era qui, ne sono più che certa. Deborah è vegetariana, e qui cucinano solo carne.

Sbatto gli occhi un paio di volte. Magari la fame fa brutti scherzi. Ma, una volta riaperti, posso constatare che sono ancora lì, e ci stanno fissando.

«Questo è il tavolo, ora vi portò il menù» sussurro un flebile "grazie" a Sandra, mentre questa si allontana, non prima di aver indugiato ancora un po' su Hunter. Il ragazzo si è già seduto e mi osserva, aspettando che io faccia la stessa cosa.

Ma l'unica cosa a cui penso in questo momento è Dam, mentre sta affrontando il suo primo appuntamento con Deborah ad un palmo da me. Insieme alla mia migliore amica, per di più, alla quale ho organizzato io l'appuntamento con Zack.

«Hunter, credo di dover dare l'accendino a Cora, mi puoi scusare?» farfuglio, ma credo che abbia capito che è una scusa dato che fisso intensamente gli occhi verdi di Dam senza riuscire a staccarmi.

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