Capitolo 58

225 11 4
                                    

Siete pronti?!

Kaylee

Poco dopo, a causa dei brividi che scorrevano sulla mia schiena nuda, siamo rientrati e siamo scesi in salotto.

Ora sono seduta sul divano mentre, invece, Hunter è andato in camera sua per prendere il mio regalo di Natale.

Approfitto di questo momento di solitudine per ultimare il mio. La parte più grande del mio regalo é pronta, ma devo finire un piccolo dettaglio. Prendo un foglietto e una penna dalla mia borsa, poi scrivo il contenuto del mio regalo sul pezzo di carta, che poi infilo nella apposita busta natalizia insieme al resto.

Mi guardo intorno, e la mia mente vaga da sola.

Che razza di genitori non passano il Natale con i propri figli?

Va beh, effettivamente che mi posso aspettare da uno che fa prostituire il figlio.

Ma la mamma di Hunter, invece? Lo sa? É veramente così cieca da non capire che cosa succede in casa sua?

E Harper invece? Lo sa? Perché lei non viene utilizzata dal padre come Hunter?

Ah già, perché è una testa di merda.

E, soprattutto, dove cazzo é quella pazza il giorno di Natale?

A causa di tutti questi miei pensieri, non mi sono nemmeno accorta dell'arrivo di Hunter. Lui tiene le mani dietro la schiena, probabilmente per nascondere il mio regalo. Mi sporgo, ma è molto bravo a nasconderlo -forse grazie alle spalle larghe-, tant'è che arriva di fronte a me senza che io abbia visto nulla.

Bastardo.

Così, per ripicca, nascondo anche io i miei regali, incastrandoli tra la mia schiena e il divano.

Hunter arriva davanti a me e si inginocchia sul tappeto. Sul suo volto appare un'espressione di dolore, dovuto alla ferita, così mi sporgo per tirarlo su ma mi blocca.
«Ferma.»

Inclino il capo.
«No, ti fa male. Tirati su.»

Mi sporgo, di nuovo, ma mi blocca un'altra volta.
«Fa più scena Lee, stai ferma.»
Ringhio. «Ma chissene frega della scena! Ti fa-»

La sua faccia mi blocca. Non ammette repliche.

Infatti, ruoto gli occhi e lo assecondo. Ritorno ad appoggiare la schiena al divano e metto le braccia conserte.

Gli faccio un cenno con il mento.
«Se ti si riapre la ferita, cazzi tuoi. Io non ti aiuto a ricucirla.»

Lui scuote il capo, mostrando un sorrisino un po' teso.
«Pronta?»

Annuisco freneticamente, cercando invano di nascondere anche io un sorriso.

Che carino! É così teso!

Hunter toglie le mani da dietro la schiena e, davanti a me, si materializza un mazzo di rose.

Rimango semplicemente senza parole. Il bouquet è composto da dieci rose, ognuna di un colore diverso e queste vanno dal rosso, al celeste, dal giallo, al nero.

La mano di Hunter mi sventola davanti e solo in questo momento mi accorgo di essermi bloccata davanti a quei fiori stupendi.

Chiudo la bocca, ancora spalancata. Mi risveglio dalla trance e mi sporgo goffamente verso di lui. Per poco non gli tiro una testata, ma per fortuna lui si sposta appena in tempo.

EbonyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora