Capitolo 83

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Kaylee

Zack se ne è andato.

Cora se ne è andata.

Se ne sono andati tutti.

Tranne Hunter.

Il mio respiro, piano piano, si é regolarizzato e ha lasciato spazio ad una sola consapevolezza: ho tirato un calcio a Zack, dopo che era già a terra, dolorante e senza fiato. E tutto per la rabbia che mi è montata dentro.

Solo l'idea che abbia ficcato un coltello nel fianco di Hunter mi fa ammattire.

L'idea che qualcuno lo sfiori -fisicamente e non- e che gli faccia, in qualche modo, male mi fa perdere completamente il senno.

Avrei potuto veramente uccidere Zack a suon di calci se non fossi crollata con la consapevolezza che la persona che più vorrei vedere morta in tutto il mondo sia anche una delle più importanti per me.

Mi rimetto in piedi e mi passo una mano sulla faccia, che sento completamente impastata. I capelli sono appiccicati alle mie guance, percepisco il mascara colato e incrostato sulla mia pelle.

Mi guardo intorno. Di Hunter non c'è traccia.

Sento dei rumori provenire dal pieno di sopra e, visto che ci siamo solo noi in casa, ipotizzo che stia combinando qualcosa. Così, strisciando i piedi per terra con la poca voglia di vivere rimasta, mi impongo di salire al primo piano il più velocemente possibile.

Arrivo in camera mia e, dove stamattina avevo lasciato un cumulo di coperte arrotolate, ora trovo un letto perfettamente fatto e sistemato. Su di esso c'è un semplice jeans, a vita alta e abbastanza largo, e un maglioncino blu elettrico.

Esatto, proprio quello che a Hunter piace tanto. Ogni volta che lo metto rimane incantato a guardare il mio seno che, a detta sua, prende vita.

In realtà, è solo un semplice maglioncino crop attillato.

Mi accorgo solo ora che, di fianco a questi, ci sono degli altri indumenti. Non appena realizzo di che cosa si tratta, le mie guance si tingono di un rosso acceso. È il completino di Victoria's Secret che la mamma mi aveva regalato per Natale e che avevo seppellito con gran cura nell'armadio.

Non ne avevo fatto parola con Hunter e lui, tutte le volte che ne ha avuto l'occasione, ha visto solo il mio consueto intimo. Comodo, lineare e semplice.

«Vieni, Draghetta» la voce vellutata di Hunter fa accendere tutte le mie cellule. Mi giro verso di lui, appoggiato allo stipite della porta.
«Dove?» arriccio il naso.

Lui inarca il sopracciglio, curvando le labbra all'insù.
«A fare un bagno. Ti ho preparato l'acqua.»

Lo supero e vado verso il bagno, scettica. Non appena entro, percepisco sul volto il vapore dell'acqua bollente che sta riempiendo la vasca. Pongo il mio sguardo sullo specchio sopra al lavandino. Per poco non sobbalzo, ma non parlo solo del trucco colato o dei capelli che sembrano posseduti, ma anche del sangue di Zack.

Le mani di Hunter si posano sui miei fianchi, facendomi sobbalzare. Mi appoggio al suo petto e lui mi sposta tutti i capelli sul lato destro, per poi lasciare un dolce bacio sulla guancia sinistra.
«Rilassati ragazzina, ci penso io a te.»

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