Hunter
Kaylee si butta sul letto a pancia in giù e in modo sgraziato e la maglia che indossa -che è mia- le si arrotola sulla vita.
I suoi slip neri entrano nel mio campo visivo. Vorrei non lo avessero mai fatto, dato che il sangue inizia ad andarmi al cervello. Le dita mi pulsano dalla voglia di stringerle le sue forme, nonostante siano passati meno di quindici minuti dalla l'ultima volta che l'ho fatto.
Dopo essere venuti, Lee ha voluto insaponarmi i capelli. Da oggi, le sue mani che mi massaggiano la cute sono nella top ten di cose da cui potrei diventare dipendente. Il risultato? So completamente di lei. È come se mi avvolgesse in ogni singolo istante e, devo dire, la cosa non mi dispiace affatto.
Mi avvicino furtivamente al suo culetto sodo, che è obiettivamente troppo bello per essere ignorato. Mi viene subito in mente come, qualche mese fa, glielo avessi morso.
Un senso di nostalgia mi assale. Quella sera, in camera mia, ci eravamo baciati per la prima volta. E un quarto d'ora fa, a distanza di pochi mesi, ho finito di fare sesso con lei nella doccia.
La nostalgia di quel tempo, la curiosità per l'evolversi di quel rapporto che stava iniziando a nascere, sono mischiati ad un senso di pace e felicità. È mia, e su questo non ci piove.
Le mordo la natica destra, la stessa della prima volta. Ci affondo i denti delicatamente, indugiando più di quanto volessi -e soprattutto di quanto potessi. Cazzo, me la vorrei mangiare.
Kaylee mugola e impreca qualche insulto, ma la sua bocca è contro il cuscino perciò non capisco.
Appoggio la mia faccia sulle sue chiappe, ma la sua pelle candida mi fa letteralmente impazzire. Sfrego il mio naso su di essa, valutando l'idea che potrei veramente prenderla a morsi per tutta la sera.
«Ma si può sapere che stai facendo?»
«Cazzo» le prendo un lembo di pelle e lo tiro «Potrei morirci qui.»«Sul mio culo?»
«Cazzo si, se mi dai il permesso te lo mordo-»riprendo un altro pezzo di pelle quando lei mi interrompe.«Assolutamente no!» protesta «Ti voglio qui, di fianco a me, così posso usarti come cuscino.»
Con la mano batte il materasso di fianco a lei.«Ricevuto capo, arrivo.»
Mi alzo e mi sposto dove mi aveva indicato. Mi sdraio, a pancia in su, e subito la tua testolina bionda si appoggia sul mio petto.«Dovresti dire ai tuoi di prenderti un letto matrimoniale, questo non va bene, è troppo piccolo.»
Vedo che osserva per qualche secondo il suo letto da una piazza e mezza con un cipiglio confuso.
«Che ha che non va?»Alzo impercettibilmente le spalle con mentre le avvolgo la schiena con un braccio.
«È troppo piccolo per fare tutto ciò che ho in mente di farti e poi, in due non si riesce a dormire comodi.»«Certo che si riesce a dormire, siamo solo più vicini e so che questa cosa ti piace parecchio-»
«Ragazzina, non ti lamentare se siamo talmente vicini da far entrare il mio cazzo dentro di te durante il sonno.»Mi tira una pacca sul petto.
«Tieni il basilisco nei pantaloni, così sarà difficile farlo andare dove non vuoi.»Abbasso i miei occhi maliziosi su di lei.
«Chi ha detto che non voglio?»
«Zitto.»Mentre smanetto con il telecomando la sento sorridere sul mio petto.
«Ti piace stare lì, non è vero?» la stuzzico. Le lascio un pizzicotto sul fianco ma lei subito mi schiaffeggia via la mano.«Non ti montare la testa, stai perdendo massa muscolare. Un tempo i tuoi addominali erano più duri.»
La bocca mi si spalanca. Ha ferito il mio orgoglio, l'ha distrutto in mille pezzi.
«Ho qualcos'altro di duro e so che ti piace parecchio.»
«Zittoooo!» sbuffa.
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Ebony
ChickLit~•~ E, nonostante ciò, io sono ancora qui, abbracciata a lui, a raccontagli tutti gli incubi del mio passato solo perché sembra averne un vitale bisogno. Un vitale bisogno di sentire che la sofferenza accomuna tutti gli uomini, che tutti, alla fine...