Capitolo 76

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Bentornati in questo nuovo capitolo
Volevo solo avvisare che potrebbe risultare forte e, in qualche modo, pesante.
Ovviamente, non approvo o incoraggio in nessun modo comportamenti del genere, che ovviamente sono violenti e moralmente sbagliati.

Detto ciò,
Buona lettura

Kaylee

«Non dovremmo farlo! La polizia sarà clemente, dovremmo rivolgerci a loro!»

Cora ci segue, saltellando e sbraitando come una pazza.

Era proprio questo ciò che temevo: che lei andasse via di testa e cercasse di persuaderci a mollare il colpo.

E a me va bene, dopotutto lei è la mia coscienza. È giusto che ci sia ed esprima il suo disappunto.

Perché, cazzo, sto per farmi rapire per finta.

Non so come sia possibile, ma l'idea è venuta proprio a me. E, sinceramente, forse ora me ne pento. Non ho pensato alle conseguenze, forse è perfino illegale...

«Cora! Mollami il braccio, porca puttana!»

Giro gli occhi sulla scenetta comica che mi si para davanti: la mia migliore amica, impuntata per terra, che cerca di fermare quell'ammasso di muscoli. Oliver, al contrario, non si scompone e continua la sua camminata inarrestabile.

Ho allestito il tutto nella stanza degli ospiti. Che poi, in realtà, si tratta solo di una parete completamente bianca e di una sedia. E, davanti a questa, ho messo un treppiedi con una videocamera. Ho pensato che sarebbe potuta tornare utile.

«No! Dai, ripensateci!» esclama ancora lei «Ti prego Hunter, almeno tu ascoltami!»

La osserva, poi guarda me in cerca di non so che cosa.

Qualunque cosa stia cercando, credo che però non l'abbia trovata. Non posso offrirgli nulla in questo momento, sono un fascio di nervi e di rimpianti.

«Non posso Cora, ho bisogno di farlo.» si limita a sussurrarle.

Lei si blocca, come se fosse riuscita a percepire tutta la malinconia posata in quella semplice frase.

Hunter vuole riuscirci, vuole lasciarsi alle spalle tutti i suoi demoni. Inizia a togliersi dalle gare clandestine di auto e finisce con il liberarsi del padre coglione.

E, facendo ciò, spero riesca a dimenticarsi della sua costante paura di essere giudicato e usato, che riesca ad andare avanti, con me al suo fianco.

Credo sia giusto che prenda la prima occasione che gli capiti, anche se è un po' azzardata. Si merita di uscirne senza conseguenze.

Deglutisco, e mi siedo sulla sedia. Guardo di fianco al treppiedi: ho messo delle corde e dei bavagli, nel caso volessero legarmi per qualsiasi motivo.

L'ansia mi sta letteralmente logorando.

«Ragazzi, per favore...» Cora non si da per vinta, piagnucola con i pugni chiusi senza darsi pace.
«Ripensateci!»

Hunter si sta visibilmente infastidendo. Odia chi insiste, è sempre stato così.

Oliver, al contrario di ogni mia previsione, le prende le spalle e inizia scioglierle la tensione in modo delicato. La ragazza, in automatico, si appoggia al suo petto e inspira, tutta rossa in volto e presa dal panico e dallo sconforto.

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