Capitolo 66

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SORPRESA!
Siete pronti?
Lo spero!😈😈

Vi voglio carichi nei commenti!

🔴

Kaylee,
la sera del 31 dicembre

Hunter è sdraiato a letto, con la schiena appoggiata alla testiera e il libro ancora tra le sue mani. Gli occhiali sono sul suo naso e, devo ammetterlo, gli danno un'aria estremamente sexy. Io, invece, mi sono concentrata sul passare un paio di livelli al mio gioco della cucina.

Sbuffo, portandomi la mano nei capelli. Non riesco a superare questo livello e sento il nervoso affiorare in ogni minima parte del mio corpo. Butto l'oggetto per terra e questo fa un rumore sordo.

Mi alzo, incazzata.

Dannata ludopatia.

Osservo Hunter, piuttosto concentrato nella lettura e decido che è giunto il momento di dargli un po' fastidio. Infatti, mi siedo sul letto, facendo scattare la sua attenzione su di me. Inizio a gattonare verso di lui fin quando, sotto il suo sguardo indagatore, mi accoccolo alla sua sinistra.

Inizio a tracciare leggeri cerchi sul suo petto, coperto dalla felpa, e alzo lo guardo su di lui, sbattendo un paio di volte gli occhi.
«Pensavo volessi fare un gioco» ammicco. Le sue labbra rosse si schiudono, gli occhi brillano.
«Si, assolutamente si» conferma e il libro viene buttato prepotentemente sul comodino. La stessa fine, ovviamente, fanno gli occhiali.

Ora l'intera attenzione di Hunter è su di me e sul mio movimento sul suo petto allenato.
«Conosco un gioco divertente» inizio, mordendomi il labbro. «Puoi giocarci anche da solo...dopotutto, hai solo bisogno di una mano.»

I suoi occhi, febbricitanti di desiderio e divertimento, si fondono con i miei. La lingua strofina sul suo labbro inferiore.
«Anche io ne ho uno in mente: ci sei tu, in ginocchio, con il mio cazzo in bocca.»

Gli tiro una pacca sul petto.
«Come sei fine» alzo gli occhi al cielo «Ti chiamavano Shakespeare in un'altra vita, vero?»
Hunter scoppia a ridere e, con un movimento fluido mi trovo seduta sopra di lui.

«Mi piace questa prospettiva»
«A chi lo dici» ammicca con il suo solito sorrisino sornione. Le sue mani sono sui miei fianchi e indugiano sul tessuto della felpa, che chiaramente il ragazzo vuole fare sparire il prima possibile.

«Ho una domanda»
«Ovviamente» ruota gli occhi, ma mantiene sempre quel suo ghigno divertito. Le sue mani scorrono sui miei fianchi e poi si intrufolano sotto la mia felpa. Le sue dita scorrono sulla mia pelle che rabbrividisce al suo contatto. Traccia piccoli cerchi, arrivando sempre più sul mio ventre.

«Perché metti gli occhiali? Non ci vedi da vicino?»
«Ci vedo benissimo, sono solo degli occhiali per proteggere gli occhi. Per non sforzarli.»

Annuisco, mordendomi l'interno guancia. Mi abbasso con il busto su di lui, arrivando a scontrare il mio petto con il suo. Il suo volto è vicino al mio, il mio naso si scontra con il suo.

«Ah capisco. Sarebbe stato un peccato, altrimenti...» inizio a far sfiorare il mio naso con il suo, molto ma molto delicatamente. «Ti saresti perso questo ben di Dio»

Mi allontano leggermente, facendogli l'occhiolino. Faccio per ritornare alla posizione iniziale ma la sua mano, sulla mia nuca, mi trattiene.
«Tranquilla, piccola Kaylee, non solo ti ho vista benissimo, ma ti ho anche studiata.»

I suoi denti afferrano la mia guancia e la mordono dolcemente.
«E ora, voglio solo finire di imparare ciò che già appreso. E cosa c'è di meglio di una dimostrazione pratica?»

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