Capitolo 17

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Cora

Giuro, se vedo un'altra volta Damian, questa sera, gli spacco quella faccia da pirla che si ritrova.

Non ho niente contro di lui, a parte che è un coglione, indeciso, confuso di merda che ha intenzione di dividere il cuore della mia amica in mille pezzettini.

Ripensandoci quindi, ho molto contro di lui.

Mi faccio largo tra la folla, trovando gente ubriaca ovunque. Dio, che schifo.

Zack è esattamente dietro di me e tiene le mani arpionate ai miei fianchi, non lasciandomi fuori dal suo campo visivo nemmeno per un secondo. Il suo fratello deficiente, invece, è andato dai suoi amici, non pensandoci nemmeno un minuto a lasciarmi da sola.

Non che mi aspettassi un comportamento diverso, in realtà. Io e Dam ci tolleriamo, oppure ci coalizziamo contro Lee, niente di più niente di meno. È simpatico? Con me, talvolta, ma solo perché non ha alcun interesse nell'esserlo.

Ho fatto il culo ad entrambi ma non abbastanza. Voglio assolutamente sapere il motivo della rissa, ma fino ad ora non ho ricavato nulla. Spero che a Lee sia andata meglio, confido in lei, sperando riesca a far parlare Hunter o Oliver.

O perfino che riesca a parlare con Damian e che poi metta insieme tutte le fonti.

Quando sono davanti al palchetto mi fermo e noto di come Abigail si stia occupando di tutto, gesticolando come una pazza nervosa in preda ad una serie di spasmi.

È proprio lei che presenterà la cerimonia ed eleggerà l'imperatrice e l'imperatore di questa edizione del LA-party. Non si sa come, ma ha convinto la federazione che ha organizzato l'evento di poter essere la presentatrice perfetta.

Sa essere molto persuasiva alle volte, ma non credevo così tanto.

Oppure aveva molti soldi da investire per corromperli...

Il tutto è abbastanza ovvio, prevedibile e assolutamente in linea con il personaggio, dato che vuole sempre essere al centro della attenzione in un modo irritante, fastidioso -o qualsiasi altro sinonimo.

Ce l'ho con lei? Oh certo, potete scommetterci entrambi i reni.

Dopo quella bella scenetta con Lee, Damian e Deborah non aspetto altro se non qualcuno che la tratti a pesci in faccia. Perché, amore mio bello, il karma gira.

«Sei arrabbiata?»
Zack mi prende per mano e mi fa girare verso di sé. Mi risveglio dai miei pensieri, sbattendo un paio di volte i miei occhi verdi.

«Secondo te?»
L'acidità è palpabile nel mio tono e, per renderla più efficace, la accompagno con una occhiataccia.

«Niente frasi pungenti con me, Cora. Non l'ho iniziata io la rissa, quindi non usare quel tono con me.»

Ruoto gli occhi. So che ha ragione, ma so anche che poi ci ha preso gusto nel picchiare Oliver.
«Hai dato un pugno ad Oliver.» sputo, dopo essermi girata bruscamente.

«E quindi? Se non l'avessi fatto, l'avrebbe dato lui a Dam o a me per aiutare Hunter.»
Ha la sua mano avvolta al mio polso e ciò mi impedisce di andarmene.

«Per favore, Cora, possiamo evitare di rovinarci la serata per cose in cui non c'entriamo nulla?»

Mi osserva con i suoi occhi nocciola e un leggero cipiglio di dispiacere. Appoggia una mano sulla mia guancia, per poi iniziare ad accarezzarmela molto delicatamente.
«Ti prego, non ne vale la pena»

Sorrido e cedo.

Obiettivamente, è troppo tenero per non farlo.

Lo nota subito, infatti mi appoggia le labbra sulla guancia, in un dolce bacio che sarà durato circa tre secondi.

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