Capitolo 68

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Kaylee,
tre anni e mezzo prima

«Sei stata veramente grande oggi, Lee!» esclama Dam al mio fianco. Faccio un piccolo sorrisino e divento rossa fino alla punta del naso.

Giocherello con i polsini della felpa.
«Grazie, davvero, ma sono solo arrivata seconda.»

«Molto meglio del solito o sbaglio? Navigavi sulla quinta posizione, se non ricordo male.»
Annuisco.

«La prossima volta vengo a vederti» arrossisco di botto e abbasso il capo.
«Non serve, grazie-»

«Si, non le serve affatto che uno sfigato vada a vederla. Non le serve della sfortuna, lei non è cazzo bolt.»

Dam lancia un'occhiataccia a Beatrix che gli sorride con una faccia da angelo. Sbatte gli occhioni azzurri un paio di volte, poi si rivolge a me.
«Lee, tu non hai idea!»
A vedere il suo entusiasmo mi eccito anche io.
«Che è successo?!»

Trixie lancia un'occhiataccia a Dam.
«Sparisci, ragno schifoso»
Sbatto gli occhi, incredula. Missà che la mia migliore amica ha appena trovato un nuovo soprannome per Dam.

Lo guardo, coperto solo da una maglietta bianca attillata e con lo scollo a V. I muscoli delle braccia sono ben evidenti, così come i pettorali allenati. La sua pelle abbronzata risalta, facendolo sembrare quasi irreale.

Gli occhi verde bottiglia la guardano con astio, mentre si passa la mano nel ciuffo di capelli castani con fare nervoso.

L'ha chiamato ragno, visto che meno di un anno fa Dam era molto magro. Ci divertivamo a prenderlo in giro, io in modo assolutamente ironico, Beatrix invece solo per deriderlo.

Dam mi stringe il braccio, prima di sparire dalla mia visuale.

Guardo Beatrix con l'intento di rimproverarla per il tono di superiorità che aveva usato con il mio migliore amico. Ma, appena apro bocca, lei mi blocca.
«Jake, Callum e John stasera ci hanno invitato al cinema!» sventola due biglietti davanti al mio naso.

Ne afferro uno per vedere di che film si tratta. Un thriller, bene.

«Ah, verremo tutti a cena da te.»

Mi sistemo la cartella sulle spalle e porto i capelli ancora sudati dalla gara dietro le orecchie.
«Dovrei chiedere il permesso ai miei, in realtà.»
«Ma non sono via fino a domenica?»
«Si, però-»

Trixie scocca le dita davanti a mio volto.
«Pronto?! I tre ragazzi più fighi della scuola verranno da te per una pizza e tu vuoi chiedere il permesso ai tuoi genitori che, al momento, si trovano dall'altra parte del mondo?! Sei scema?!»

La mamma, nonostante sia quasi sempre via, mi aveva fatto promettere che se avessi voluto invitare qualcuno a casa, avrei dovuto chiederle il permesso. Se lo avesse scoperto dopo, si sarebbe arrabbiata parecchio.

«Ma-»
«Niente ma, Kaylee, niente ma. Loro verranno da te stasera, non voglio sentire obiezioni.»

-•-

Il citofono suona, facendomi sobbalzare. D'istinto guardo l'orologio e sospiro. È ancora presto per l'arrivo dei ragazzi, sarà Trixie.

Le apro e lei fa il suo ingresso in casa nel suo più completo splendore. I capelli neri sono a boccoli e ricadono sciolti su un body color carne dalla scollatura provocante. Questo è stato abbinato ad un paio di jeans neri, parecchio strappati, e da degli anfibi.

Poso gli occhi sulla sua faccia da angioletto, perfettamente truccata. Un eye-liner marcato contorna gli occhi ipnotici e le labbra carnose sono colorare di bordeaux scuro.

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