Perdonate il ritardo ma sono super impegnata con la sessione😬😬
Cora
«Buongiorno!»
Nell'udire una voce tanto vicina al mio orecchio, apro gli occhi di scatto, e quando mi rendo conto di avere il volto di Oliver esattamente a due centimetri da me, tiro un urlo, mi sporgo all'indietro e cado con un tonfo dal letto.
Grugnisco esasperata. Ho dormito con lui una notte soltanto e sono già distrutta. Si muove persino mentre dorme.
«Allora, vieni a sciare?» mi chiede e io riporto la testa sul parquet, coperto da un tappeto morbidissimo grigio.
«Che ore sono?»
«Le sette e mezza. Allora vieni?»Sbuffo, contrariata.
«Tu sei pazzo. Lasciami dormire.» e mi volto sul lato, dandogli le spalle.«Lee aveva ragione»
Nel sentire la sua voce, di scatto mi riporto a sedere. Lo fisso e nei suoi occhi intravedo già un barlume di vittoria.
«In merito a che cosa, scusa?»Ridacchia, poi si prende il labbro tra le labbra.
«Hai semplicemente paura di fare una figuraccia perché non sei abbastanza brava, Cora.»Spalanco gli occhi, sotto shock, e inarco un sopracciglio. Come una furia, mi porto in piedi.
Mi avvicino a lui, fin quando il mio mento non arriva a sfiorare il suo petto.Alzo gli occhi sul suo volto.
«Stai scherzando, vero?»
Lui sorride beffardo. «No, principessa.»Assottiglio gli occhi, furiosa, e poi gli mollo un pugno sul petto.
«Ti farò mangiare la polvere, Olly caro. Dillo anche alla tua amichetta Lee!»Detto ciò, mi catapulto verso l'armadio, dove ieri sera avevo sistemato tutto ciò che ho portato, ovviamente in ordine di colore. Afferro tutto l'occorrente per sciare, e mi dirigo verso il bagno.
Proprio mentre sto per varcare la soglia, la sua voce mi fa bloccare.
«Te l'hanno mai detto?»
«Che cosa?» sbotto, girandomi. Sono esasperata.
«Che sei troppo competitiva, tesorino»Alzo gli occhi al cielo, perché anche Lee me lo dice sempre: sono la persona più competitiva che lei conosca.
«Non è essere competitivi, Oliver. È semplicemente constatare che sono meglio di te a sciare e, beh, in tutto. Non te la prendere e non farne una tragedia. Non si può essere i migliori se ci sono io in giro.»
Mi guarda divertito, poi mette le braccia conserte. Le labbra sono pressate tra di loro, per non scoppiare a ridere. Sa che se non si fosse trattenuto, gli sarei saltata alla gola in un secondo.
Si avvicina a me in un modo così imbarazzante che abbasso gli occhi, poi si piega sulle ginocchia in modo da far scontrare i nostri nasi. Soffia sul mio volto.
«Quanto rotolerai giù dalla pista e pregherai per un mio aiuto, io sarò lì a filmarti e a ridere di te.»Alzo gli occhi, oramai accesi da una accesa competizione, e gli passo la mano tra i riccioli d'oro ribelli, portandoglieli un po' all'indietro.
«Quando pesterai la faccia contro la neve, cerca di non piangere troppo, allora.»Oliver abbassa lo sguardo e si sofferma sul mio seno, ancora coperto dalla maglietta attillata che uso come pigiama.
«Mi piace questa maglietta, lo sai?»
Mi allontano da lui e inclino la testa di poco. Ammicco, poi gli faccio l'occhiolino.
«Lo so, Olly caro, l'ho indossata apposta.»Queste sono le mie ultime parole prima di chiudermi dentro al bagno per cambiarmi.
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Ebony
ChickLit~•~ E, nonostante ciò, io sono ancora qui, abbracciata a lui, a raccontagli tutti gli incubi del mio passato solo perché sembra averne un vitale bisogno. Un vitale bisogno di sentire che la sofferenza accomuna tutti gli uomini, che tutti, alla fine...